Alcuni videogiochi sono pensati innanzitutto per far discutere. La tecnica è quella di mettere al centro dell’attenzione una problematica che tocca una vasta porzione d’utenza e crearci attorno delle meccaniche di gioco che ne enfatizzino l’importanza. In questo senso si possono vedere sostanzialmente due vie d’approccio: la prima si può vedere in That Dragon, Cancer, in cui il giocatore deve fronteggiare la problematica e le conseguenze, con risvolti drammatici che vanno a lambire la sfera personale; dall’altra parte della barricata ci sono giochi come Carbon Warfare dove il giocatore non deve far altro che cavalcare la problematica e sterminare il genere umano.
Novelli satana
Una volta sdoganato con Plauge Inc, il genere dei “disaster game” ha iniziato a prendere piede specialmente nel modo mobile. Anche Carbon Warfare è un gioco di strategia in tempo reale in cui il giocatore è chiamato a dare sfogo al suo lato oscuro per porre fine al dominio degli umani. In questo caso l’argomento non è incentrato su malattie, bensì sulla problematica climatica legata all’aumento della CO2 che il gioco identifica col nome Carbonio. Dopo aver preso confidenza con le meccaniche di base tramite il lungo tutorial comincerà la nostra subdola mattanza. Verremo accolti da un sinistro uomo in giacca e cravatta (che difficilmente non accosterete al G man di Half Life) che ci esorterà a portare all’autodistruzione l’umanità con il potere che ci ha conferito. Durante tutta la partita avremo di fronte un mappamondo che potremo ruotare con dei semplici colpi di dito, sul quale verranno segnalate le principali città del mondo, separate per continente. Lo scopo del gioco è arrivare alla distruzione delle trentatré città senza che l’umanità riesca a trovare una soluzione contro l’inquinamento.
L’investimento è la chiave del declino
Nelle prime fasi di gioco bisognerà concentrarsi sugli investimenti; per ogni continente, avremo accesso a diversi alberi di sviluppo in cui ogni elemento sbloccato porterà un’aumento di guadagni, da reinvestire in successivi investimenti, oppure un aumento dell’emissioni di CO2. Più questi investimenti diventano ingenti, più la consapevolezza della popolazione aumenterà, quindi sarete costretti a utilizzare parte dei vostri guadagni per creare disinformazione e quindi allontanare il game over. Ogni continente ha i propri alberi di sviluppo, che possono arrivare a intrecciarsi con particolari scambi intercontinentali. La parte iniziale della partita è fondamentale perché vi darà la giusta struttura per arrivare con slancio nella seconda. Riuscire a far schizzare alle stelle le temperature vi aiuterà poi a distruggere le città con i disastri.
Una mano dall’alto
Una volta raggiunta una temperatura globale alta, avrete accesso ai disastri naturali. Mentre tutta la struttura sopra descritta resta comunque funzionante, ma meno efficiente dato che man mano le città andranno a diminuire assieme ai guadagni, bisogna iniziare a piazzare con consapevolezza i disastri. Da tenere maggiormente sott’occhio sono i convegni per la cattura del carbonio che, se lasciati indisturbati, alzeranno esponenzialmente la consapevolezza della popolazione, fino ad arrivare al proprio scopo e portare di conseguenza il giocatore alla schermata di game over. Oltre a poter rigiocare lo stesso setting a difficoltà crescenti, il gioco propone delle varianti: nella prima partiremo subito dalla seconda parte e avremo accesso ai disastri che si ricaricheranno con maggiore frequenza; la seconda modalità invece vuole che i governi siano attivi sin da subito e provino a contrastare il carbonio già dai primi minuti di gioco. In aggiunta è possibile sbloccare altre due modalità tramite una valuta che si riceve a fine partita o con moneta reale. Tutte queste modalità, come accennato, offrono diversi livelli di difficoltà.
– Meccaniche solide
– Livello di difficoltà alto…
– Interfaccia migliorabile
– …troppo per la piattaforma di riferimento
In definitiva Carbon Warfare è uno strategico in tempo reale che va oltre alla sola questione morale. Se si tralascia il fatto che lo scopo del gioco sia quello di sterminare l’umanità, ci si accorge che sotto ci sono meccaniche solide, complesse per l’ambiente in cui vive e ricche di rigiocabilità in base alla difficoltà selezionata. Certo è possibile trovare concorrenti che danno qualcosa di simile a un prezzo inferiore, magari con pubblicità o consumabili; ma se state cercando un’esperienza che non perde il focus sul gameplay in favore della monetizzazione, il gioco di Vituos potrebbe fare per voi.