Se c’è una cosa in cui Rockstar è maestra, è a creare sempre un certo clamore attorno ai suoi titoli, che vengono puntualmente attaccati dai benpensanti di turno per i loro contenuti al di fuori degli schemi. D’altronde si dice che non importa che di una cosa si parli bene o male, l’importante è che se ne parli: e di certo nessuno dei titoli di questa famosa casa statunitense è rimasto in sordina troppo a lungo (a parte il curioso ping-pong uscito per 360).Eccoci allora di fronte all’ennesimo titolo controverso, Canis Canem Edit, titolo latineggiante con un non so che di ridicolo ed impronunciabile, in luogo dell’americano Bully, scelta dettata – pare – dalla volontà di non offendere troppo i moralisti britannici, da anni alle prese con problemi di violenza e bullismo nelle scuole e non solo (la parola hooligan ricorda qualcosa?). Un contentino nemmeno forse anche ironico per un titolo che si preannuncia come l’ennesimo blockbuster.Lasciando da parte considerazioni altre da quelle squisitamente videoludiche, infatti, CCE si rivela come una piacevole sorpresa, un titolo valido di per sé e che non basa le sue chances di successo unicamente sul polverone che è riuscito a sollevare…
Jimmy Hopkins, professione bulloProtagonista assoluto del gioco è tale Jimmy Hopkins, un quindicenne scatenato che la madre, appena risposatasi per la settima volta, pensa bene di parcheggiare presso una delle scuole più malfamate, la Bullworth Academy. L’istituto è popolato da tutta una fauna giovanile che pare estrapolata di peso da un teen movie americano: ci sono i nerd e gli sportivi, le ragazze pon-pon e gli insegnanti, ci sono i ragazzi tutto muscoli e niente cervello e i secchioni, le belle della scuola desiderate da tutti e gli attaccabrighe. Ogni personaggio è fortemente caratterizzato, spesso al limite dello stereotipo, ma in questo caso il risultato finale è ottimo perché aiuta a sviluppare sul serio l’impressione di trovarsi realmente all’interno di una realtà scolastica. Un grande contributo in questo senso lo abbiamo dall’ottimo doppiaggio americano, che permetterà agli anglofoni di apprezzare l’attento lavoro di personalizzazione svolto per ogni studente della scuola.Fin dal primo giorno Jimmy capisce come va il mondo e decide di adeguarsi, ma a modo suo. Più che un bullo o un teppista, infatti, il protagonista è piuttosto un duro dal cuore d’oro, che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno ed è sempre pronto ad aiutare chi ha bisogno d’aiuto, pur se ricorrendo a metodi non sempre etici. E questo dimostra quanto tutte le critiche sulla presunta incitazione alla violenza presente nel titolo fossero strumentali.
GTA a scuolaPer quanto riguarda il gameplay, il gioco è una sorta di mix tra GTA e The Warriors. Come in GTA è presente l’elemento del free roaming, vale a dire la possibilità di gestire autonomamente la propria giornata virtuale. Dopo un inizio limitato inevitabilmente all’ambiente scolastico, infatti, il gioco mette a disposizione un’intera cittadina da esplorare, piena zeppa di segreti da scoprire e missioni da portare a termine. Ma anche la stessa Bullworth Academy non è da meno. La giornata è scandita dalla campanella delle lezioni, ce n’è una al mattino ed una al primo pomeriggio: fin da subito è possibile scegliere se frequentare oppure bigiare, magari per dedicarsi a qualche missione secondaria. In tal caso è necessario fare molta attenzione ai sorveglianti, che sono perfettamente consci della voglia di libertà studenti della Bullworth e appaiono ben decisi ad ostacolarla in ogni modo.Ma anche prendere parte alle lezioni è molto importante: frequentando i vari corsi e superando i relativi esami (che si risolvono in divertenti minigiochi) permette a Jimmy di acquisire nuove conoscenze ed abilità, e di conseguenza al giocatore di fare molte più cose rispetto ad inizio gioco. Le lezioni di chimica, ad esempio, permettono di creare interessanti oggetti di disturbo come la polvere pruriginosa o i petardi, quelle di educazione fisica aumentano l’arsenale di mosse a disposizione nelle risse mentre superare i test di meccanica permette di costruire i mezzi per scorrazzare liberi in città.Le missioni da fare sono innumerevoli, alcune obbligatorie per poter proseguire nella storia, altre facoltative ma difficilmente resisterete alla tentazione: i compiti sono i più svariati e divertenti possibile, spaziano da normali gare a scazzottate vere e proprie, a scherzi da organizzare, oggetti da recuperare e così via. Anche le ragazze in un certo senso rappresentano una missione: trattandosi di un gioco ad ambientazione scolastica non si va oltre il bacio, ma riuscire a corteggiarle nel modo giusto è una delle cose più interessanti del gioco e permette anche di ottenere un beneficio temporaneo in termini di salute. E’ possibile interagire con ogni personaggio che incontreremo e le reazioni di ognuno variano in base alla sua personalità ed all’approccio che decidiamo di adottare: è facile metter paura ad un secchione e farlo fuggire, ma lo stesso atteggiamento con un bullo comporta conseguenze ben diverse. E’ un aspetto molto importante del gioco, perché in qualche modo lo scopo ultimo è proprio quello di riuscire ad integrarsi appieno nella scuola, diventando il terrore dei bulli ma anche un solido appoggio per i più deboli, nonché un punto di riferimento per le ragazze.Il bello è che le possibilità finora elencate valgono per la scuola, ma una volta che Jimmy lascia l’istituto ed esplora la città le opzioni aumentano in maniera esponenziale: è una metropoli a misura di quindicenne quella di CCV, con sale giochi, circuiti di go-kart, Luna Park dove consumare romantici appuntamenti e mille altre amenità.Non mancano naturalmente frequenti momenti da dedicare al combattimento, si tratti di risse da strada o di incontri sportivi. Anche da questo punto di vista Rockstar mette il giocatore di fronte ad una buona scelta: Jimmy può prodursi in attacchi normali, combo di vario genere, prese e schivate di vario genere. E’ possibile inoltre avvalersi di vari strumenti offensivi, nonché sfruttare le particolarità dell’ambiente. Considerando che la lotta non è che uno dei tanti momenti di gioco non ci si può certo lamentare ed ogni scontro risulta sempre piuttosto divertente.
Aspetto TecnicoTecnicamente ci troviamo di fronte ad un lavoro pregevole, come da consuetudine Rockstar. Molti ambienti da esplorare, molte persone con cui interagire e il tutto reso alla perfezione con quel tratto un poco caricaturale tipico della casa americana. La novità rispetto ad un GTA sono solo i caricamenti che ci attendono quando si passa da un ambiente chiuso ad uno aperto e viceversa, ma non si tratta comunque di nulla di particolarmente lungo o stancante. Altro scotto da pagare è un frame rate un po’ basso e qualche scatto ogni tanto ci scappa. La città è molto grande e ben dettagliata, anche se il non essere un ladro d’auto ha i suoi svantaggi e spostarmi unicamente con l’ausilio di mezzi senza motore (a parte l’autobus) non è sempre comodissimo ed aumenta i tempi di percorrenza. Degne di nota, invece, le scene di intermezzo, belle e molto cinematografiche, realizzate con lo stesso motore grafico del gioco, che evidenziano la cura profusa.Dell’ottimo doppiaggio inglese s’è già detto e a questo si affianca un’ottima colonna sonora, che pur priva di pezzi famosi accompagna piacevolmente il nostro peregrinare.La longevità, infine, si attesta al di sotto dei consuetu standard della Rockstar: portare a compimento l’avventura principale richiede tra le 10 e le 20 ore, tempo che comunque aumenta nel caso decidiate di dedicarvi anche alle avventure secondarie, o siate degli amanti del free roaming.
– Estremamente divertente
– Tantissime cose da fare ed esplorare
– Un approccio diverso al mondo della scuola
– Alla lunga diventa un poco ripetitivo
– Qualche limite tecnico del motore grafico
8.0
Ormai Rockstar è una vera e propria sicurezza nel campo videoludico, in grado di sfornare sempre titoli di un certo valore, al di là delle solite, strumentali polemiche che paiono dover per forza accompagnare ogni loro prodotto. Bully per certi versi è un GTA vissuto nei panni di un quindicenne, non spietato criminale però, ma duro dal cuore d’oro che sa dare il fatto suo ai prepotenti, ma non disdegna di aiutare che è in difficoltà. Rispetto al titolo sopra citato sono presenti molti più minigiochi, sempre divertenti, ed è stato curato anche l’aspetto dei rapporti interpersonali con i vari personaggi che popolano il gioco, non ridotti a semplice carne da macello. Il tutto permeato da un onnipresente spirito goliardico che aiuta a non prendere mai troppo sul serio le varie vicende.
In definitiva un ottimo prodotto, per appassionati del marchio della grande R ma non solo…