Candleman: The Complete Journey, la recensione della versione PC
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Uscito nei primi periodi del 2017 su Xbox One come frutto dell’eclettico calderone di produzioni indipendenti ID@Xbox, Uomo Candela (lo store Microsoft italiano lo chiama così, giuro) torna su Steam nella sua versione “Complete Journey”. Candleman: The Complete Journey quindi comprende oltre al gioco originale anche il DLC The Lost Light, una nuova modalità sfida a tempo, supporto alla risoluzione 4K. Il gioco uscì comprensibilmente in basso profilo, ma nonostante tutto riuscì a conquistarsi la sua nutrita e meritata schiera di appassionati, tanto da spingere Spotlightor Interactive e Zodiac Interactive a, rispettivamente, sviluppare e pubblicare anche una versione PC del gioco. C’è una cosa che mi tengo dentro da quando ho ricevuto il codice per la recensione, un commento che ho avuto sulla punta della lingua fin dal primo minuto e che, finalmente, posso confermare dopo aver provato Candleman: sì, il gioco vale la candela. All’interno di una nave misteriosamente naufragata, una piccola candela antropomorfa ritrova la vita, l’unica della sua specie a poter camminare. Lo scopo è semplice: scoprire chi, o cosa ha ridato “vita” alla nave, facendola muovere in modo strano e talvolta magico. La premessa narrativa, intrigante ed esteticamente coinvolgente, serve a sviscerare un platform con una punta non fastidiosa di trial and error. Attraverso una serie di capitoli, il nostro piccolo uomo candela dovrà superare una serie di ostacoli ambientali, avendo cura nel frattempo di accendere tutte le candele poste lungo il percorso (circa una decina per livello). Una di queste candele è più grande e fungerà da unico checkpoint del livello in corso.Candleman è semplice quanto brillante. La candelina bipede può solamente camminare e saltare, e con queste due capacità può (e deve) fare qualsiasi altra cosa come spingere un elemento dello scenario, ad esempio. Essendo l’unica candela in grado di accendersi, è possibile accendere la fiamma a piacimento, ma per un massimo di dieci secondi totali per ogni livello, pena il game over.Intorno all’assenza di luce si muove il gameplay di Candleman. Gli ambienti saranno prevalentemente bui oppure scarsamente illuminati, e per proseguire sarà necessario accendere di tanto in tanto la candela, memorizzare l’ambiente circostante, spegnerla e proseguire a memoria. I primi livelli non creano grossi problemi, perché si arriva alla fine con molta cera sulla candela, ma proseguendo nel gioco sarà necessario fare attenzione a non sprecare istanti preziosi di luce. Gli enigmi non sono mai troppo complicati, difficilmente vi bloccherete nelle quattro ore (circa) che servono a portare a termine l’avventura principale. Tuttavia, nelle fasi avanzate del gioco compariranno anche dei veri e propri nemici, con tanto di boss fight che vi costringeranno a riprovare più volte la zona in corso. Al di là degli scontri con gli avversari, che forse risultano anche fuori posto e sembrano inseriti a forza per aumentare il ritmo dell’azione, il vero fulcro del gioco sono gli enigmi messi di fronte alla nostra candelina. Inizialmente tutto è incentrato sul contrasto tra luce ed oscurità, come zone di terreno parzialmente illuminate che costringono a salti alla cieca, ma successivamente le soluzioni di gioco iniziano a variare parecchio. Non si avverte mai il senso di noia, che è invece spesso in agguato in produzioni del genere, proprio grazie alla varietà di situazioni proposte. Successivamente bisognerà evitare tranelli come trappole di fuoco, tagliole, e piattaforme che appaiono e scompaiono a piacimento. L’unico checkpoint presente in ogni livello vi darà inizialmente una leggera sensazione di frustrazione, ma la cosa è parzialmente mitigata dalle candele accese durante il percorso, che rimangono tali anche in caso di fallimento e che rivelano la via e, di fatto, facilitando la ripetizione di taluni scenari.L’altra forza di Candelman è l’estetica. Per essere una produzione indipendente siamo di fronte ad una resa scenica di grande valore. Ottimi effetti di illuminazione collidono con altrettanto buoni effetti particellari, insieme ad un design malinconico di ambienti e “personaggi” che ricorda le produzioni di Tim Burton, pur non grottesche che siano. La colonna sonora, infine, accompagna dolcemente l’avventura della piccola candela alla ricerca di un faro – salvezza reale e metaforica – con note delicate e mai incessanti o invadenti.
Atmosfera coinvolgente
Ottima l’idea della luce esauribile
Tecnicamente sopra la media per il genere
Un po’ troppo breve
Sfida mai soverchiante
La presenza dei nemici da affrontare stona con il resto
7.5
Il lavoro di Spotlightor Interactive è il proverbiale piccolo gioiello. Candleman è un’avventura molto breve, forse troppo, ma che dalla sua ha un design affascinante ed una struttura dei livelli che non spingono mai verso la noia, ma anzi catturano il giocatore dal primo all’ultimo minuto. Il livello non è troppo alto, ma si attesta su un impegno per il giocatore presente ma non ingiusto o sconfortante. Il trial and error c’è, ma si avverte in maniera molto delicata e mai fastidiosa. Non perdetevi Candleman: The Complete Journey.