Recensione

Call of duty 4: Modern Warfare

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a cura di OrsoR@ro

Giocare ad un FPS su Nintendo DS fa sempre un certo effetto, soprattutto se il titolo in questione si chiama “Call of Duty”. Le caratteristiche hardware della piccola console Nintendo non fanno certo gridare al miracolo e quando un gioco del genere fa capolino sui due schermi, il clamore è assicurato. Le premesse per un titolo degno di nota ci sono tutte, conosciamo adesso il lato “portatile” di questo gioco di guerra divenuto ormai famoso.

Si salvi chi può Come avviene da sempre in questa serie, il gioco riprende le mosse da un iniziale tutorial che serve a farci familiarizzare con i comandi. Anche in questo nuovo capito la tradizione viene rispettata e allora eccoci di fronte al nostro comandante superiore per apprendere le basi del combattimento. Il d-pad, come è facile immaginare, permette il movimento del nostro soldato nelle varie direzioni. L’utilizzo del pennino sul touch screen invece determinerà il movimento a 360 gradi della visuale del personaggio. Questo semplice modo di guida è efficace, ed anche con qualche leggero difetto di cui andremo a parlare, rende egregiamente ogni nostra movenza. I tasti dorsali serviranno invece ad aprire il fuoco. Piccola ma doverosa postilla per i mancini: sostituire al d-pad, i quattro tasti X, Y,A e B che fungeranno così da croce direzionale. Queste semplicemente le basi di gioco e difatti il tutorial dura giusto pochi minuti che subito si è catapultati nell’azione di gioco, sommersi dalla grande mole di nemici. Durante i primi livelli poi, si apprenderanno alcune abilità particolari; premendo due volte consecutivamente il d-pad in giù si ci potrà accovacciare, toccando invece lo schermo per 2 volte si riuscirà a zoomare l’area di tiro della nostra arma permettendoci di mirare a grandi distanze. E’ proprio in quest’ ultima feature in cui risiede il piccolo problema rilevato precedentemente. Molto spesso, infatti, senza che voi lo vogliate, si attiverà codesta modalità zoom, forse perché il touch screen è troppo sensibile a qualsiasi tocco; risulterà così un po’ snervante durante le fasi più concitate di combattimento ritrovarsi con l’ingrandimento attivo anche quando non lo si è richiesto. A parte ciò i comandi rispondono egregiamente, i movimenti sono sufficientemente veloci per tenere a bada i nostri avversari, che numerosi accorreranno da tutte le direzioni. L’utilizzo del pennino non termina qui. Esso ci permetterà di disinnescare bombe, collegare marchingegni o individuare sulla mappa una zona dove si richiede l’intervento aereo. L’azione di gioco necessita sempre la nostra attenzione, dietro ogni angolo o nascosto in un capannone, può sempre celarsi un nemico con l’arma in mano, pronto a far fuoco. Non avremo un attimo di tregua, ogni missione va giocata in un sol fiato, senza possibilità di distrazione. Il livello di difficoltà è ben calibrato, i nemici sempre pronti a sfoderare le armi, così come i nostri compagni pronti a guardarci le spalle. Le armi a nostra disposizione sono sufficientemente varie e dettagliate. Dalla classica pistola, che a nulla servirà se non nei rari casi in cui avremo finito l’armamentario d’assalto pesante, ai fucili, mitra o bombe a mano. La selezione di queste ultime avverrà a mezzo del pennino, e la scelta viene fatta sullo schermo inferiore dove troviamo anche la mappa indicante la zona operativa della nostra missione. In questo riquadro manca la barra della vita del nostro personaggio; scelta forse non proprio azzeccata. Praticamente non sapremo mai quanta salute abbiamo a disposizione, ma verremo avvisati della morte imminente da uno schermo pulsante color rosso. Non c’è la presenza di med-kit, ma, come ormai consuetudine da tempo, basta rifugiarsi lontano dagli spari nemici per recuperare l’intera vitalità. La longevità del titolo è discreta, non sono poi tante le ore di gioco che ci impegneranno nella sfida in single player, potendo però ripercorrere ogni singola missione direttamente grazie alla pratica modalità “partita rapida”, rigiocandole magari con un livello di difficoltà maggiore. Il multiplayer invece non presenta la modalità wi-fi che avrebbe fatto contenti tutti. Malgrado ciò offre comunque una buona varietà di sfide: Tutti contro tutti, cacciatore/preda, death match e cattura la bandiera.

Il lato “tecnico” della guerraQuello che più stupisce di un titolo siffatto è il lato riguardante la grafica e il sonoro. Le ambientazioni sono molto dettagliate e ricche di presenze. Palazzi, capanne, oggetti fanno da cornice ad ogni missione. Purtroppo l’interazione con il paesaggio non è completa, permettendoci solo di distruggere qualche botte o cassa situata nelle varie zone di guerra; per il resto anche sparando agli altri oggetti non succederà nulla. Graficamente parlando il titolo è molto buono considerando che ci troviamo su una console portatile, e che delle due presenti sul mercato (Nintendo DS e PSP appunto), non siamo su quella più potente. I 20/30 fps assicurano una buona fluidità di gioco e soltanto le scene più concitate soffrono di lievi rallentamenti; è chiaro che essendoci limitazioni hardware i miracoli non possono essere fatti. I nemici non vengono differenziati fisicamente, guardandoli perciò in viso risultano tutti identici. Tuttavia li si distingue per il vestiario, diverso per ogni tipologia. Le texture sono sufficienti ad immergerci nell’atmosfera di guerra, e riescono perfettamente a farci distinguere ogni particolare dello scenario. Non mancano nemmeno effetti quali esplosioni, o addirittura il vento che solleva la polvere da terra al passaggio radente di un elicottero. Se il lato grafico può già far contento qualsiasi giocatore, è il lato sonoro a sbalordire. Activison localizza anche a livello audio il gioco, “regalandoci” un Call of Duty 4 completamente in italiano. Trovare un gioco parlato in italiano è sempre più raro anche tra le console da tavolo, figurarsi su una console portatile. La storia viene così narrata dalle varie voci dei protagonisti e anche durante la missione i nostri compagni ci impartiranno direttive nella nostra lingua madre. Le voci sono cariche di emotività, ben riproducono l’atmosfera del gioco. Certo non mancano gli errori, quando ad esempio in un’unica frase vengono ripetute parole uguali. Qualche voce poteva essere migliorata, rendendola magari con un tono più deciso, ma a parte ciò è davvero grande il merito che va dato per la decisione di un doppiaggio anche in Italiano. Ad ausilio della voce narrante, soccorrono – al fine di raccontare le varie missioni – anche delle vignette con tanto di didascalia che spezzano giustamente i vari compiti di volta in volta assegnatici, oltre alle immancabili frasi famose aventi ad oggetto il tema della guerra. Il reparto sonoro non esaurisce qui i suoi colpi. A supporto di un ottimo gioco viene implementata una melodia di sottofondo davvero azzeccata. Essa diventa ancora più incalzante nei momenti clou della battaglia, rendendo un clima carico di tensione. Certo le piccole casse di Nintendo DS non aiutano molto: è, infatti, altamente consigliato l’uso delle cuffie per apprezzare appieno il reparto audio.

– Ottima realizzazione tecnica

– Completamente in Italiano

– Touch screen ben implementato…

– …seppur con qualche piccolo bug

– Longevità in single player discreta

7.6

Call of Duty è ormai da molti anni sinonimo di qualità, e ancor di più adesso con l’uscita di questo capitolo per Ds perché finalmente anche coloro che non posseggono una console da tavolo, potranno assaporare le brezza di un combattimento militare. Certo, non aspettiamoci da questa versione quella profondità e realisticità che ci regala lo stesso titolo per le console xbox 360 e ps3, ma questa è una nota scontata e di facile verifica. Activision fa centro, con un titolo di spessore che vale sicuramente l’acquisto. I piccoli bug sottolineati, sia sul versante tattile, sia su quello sonoro, non riescono ad ombrare la validità del titolo.

“In tempo di guerra la legge tace”(Cicerone), ma la voce di Call of duty si fa sentire!

Voto Recensione di Call of duty 4: Modern Warfare - Recensione


7.6

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