Recensione

Call of Duty AW: Reckoning

Avatar

a cura di Dr Mir4x

Rieccoci qui, a saltare, correre e scattare con il nostro exo tra quattro nuove mappe multiplayer e il capitolo finale dell’avventura dedicata agli exo-zombies. Si tratta dell’ultimo DLC previsto per Advanced Warfare, Reckoning, uscito in esclusiva temporale sulle piattaforme di casa Microsoft. Ovviamente, spinti dalla curiosità, lo abbiamo immediatamente inserito nella nostra lista dei download, provando però ancora quella sensazione di incompletezza vissuta con il DLC precedente, Supremacy.
Varietà!
Anche per Reckoning, Sledgehammer propone quattro mappe completamente inedite. Ognuna di esse richiederà al giocatore un elevato livello di concentrazione e soprattutto di rimanere costantemente in allerta, poiché la ricca varietà di vie alternative non vi farà mai sentire al sicuro dai nemici.
La prima mappa è Overload, ambientata in un lussuoso complesso turistico in territorio medio-orientale. Le dimensioni favoriscono soprattutto chi predilige l’utilizzo dei fucili d’assalto, vista la presenza di ampie zone in cui combattere. Ma anche chi ama le SMG non si troverà affatto in difficoltà, poiché le strettoie e i vicoli forniranno sempre scontri frenetici e al cardiopalma. I lunghi tratti centrali sono principalmente covo di cecchini pronti a difendere le proprie bandiere in Dominio e, nel caso non riusciate a coordinarvi per bene con i vostri compagni di team, ritrovarsi accerchiati sarà davvero facile. Attenzione anche alle torrette caricate elettricamente, il solo contatto provoca la morte istantanea.
Ci spostiamo su Swarm, in cui ci troveremo ad affrontare i nemici in una città Coreana distrutta. La forma rettangolare e le dimensioni ridotte ricordano vagamente Urban. Le vie laterali sono strette e lunghe, quindi ottime per gli sniper e per i fucili semiautomatici. La zona centrale pullula di viottoli ed edifici su più livelli, in cui l’azione sarà rapida e letale. Consigliatissimo l’utilizzo di AR e mitragliette.
La terza mappa è Fracture. Ambientata in mezzo ai ghiacci, è l’unica location del pacchetto situata nella neve. La notevole presenza di container e cabine offre un ampio numero di ripari al livello del suolo e le linee di tiro aeree non sono così pulite da permettere ai cecchini di avere vita facile sugli avversari. Armi calorosamente consigliate sono i fucili d’assalto, ottimi per gestire la notevole quantità di zone da controllare. La modifica ambientale nel corso della partita, la ritroviamo nella rottura di una grande porzione di ghiaccio nella parte laterale, che obbligherà i giocatori a stare molto attenti a dove appoggeranno i propri piedi. L’acqua ghiacciata è lì che vi aspetta.
Infine concludiamo con Quarantine. Decisamente la meno sorprendente delle quattro dal punto di vista della verticalità. La location è molto particolare: ci troveremo in un laboratorio in cui vengono effettuati test sulle scimmie e, non a caso, la mappa è costellata di scatoloni pieni di banane. L’azione si svolge principalmente in piano, pochi sono gli scorci da cui sorprendere dall’alto gli avversari. L’unica chicca degna di nota riguarda la parte centrale, con un portellone sul pavimento, che si apre dopo un avviso vocale, lasciando cadere i giocatori nel vuoto. Essendo una mappa di dimensioni medio-piccole, non possono che essere le SMG a farla da padrone, insieme a fucili d’assalto pratici per scontri da media distanza.
Nel complesso possiamo sicuramente apprezzare lo sforzo che Sledgehammer ha compiuto per questo suo ultimo lavoro su Advanced Warfare. Tutte e quattro le mappe sono state create da zero e non ne ritroveremo nessuna che ci risulterà familiare per averla già giocata nei capitoli passati della saga.
L’unica nota negativa consiste, come fu anche per Supremacy, nell’assenza di un’arma aggiuntiva da poter inserire nel nostro arsenale. Questo aspetto, però, può essere in parte giustificato dalla notevole quantità di bocche da fuoco gratuite che la software house ha rilasciato per tutti i giocatori nelle scorse settimane, che hanno comunque ampliato il ventaglio di armi disponibili all’interno del titolo.
The End
Ovviamente, all’interno del pacchetto, non poteva mancare anche l’atto conclusivo della campagna dedicata agli exo-Zombies, intitolato Descent. (SPOILER ALERT) Dopo varie peripezie che hanno portato i nostri protagonisti a salvarsi, ecco che Oz purtroppo subisce la trasformazione in non-morto. Questa volta, il nemico da dover affrontare sarà proprio lui.
La location è situata in una costruzione subacquea creata dalla Atlas Corporation. Anche qui, come negli episodi precedenti, le orde che ci troveremo a combattere saranno infinite e, come se non bastasse, saltuariamente verremo anche trasportati in un’arena in cui prenderemo parte a delle boss fight messe in atto proprio da Oz stesso.
Come sempre, l’arsenale da poter utilizzare contro gli undead è molto ampio, e con Descent si arricchisce di una nuova aggiunta: il KL03-Trident, arma simil-balestra che lancia scariche di energia in grado di uccidere in un colpo i nemici. 
I corridoi stretti e i livelli boss rendono Descent una delle più complicate ed imprevedibili ambientazioni per Advanced Warfare Exo-Zombies. Il degno finale per questa avventura.

– 4 mappe completamente inedite

– Nessun remake di vecchie ambientazioni

– Location Zombie complicata ed imprevedibile

– Nessuna arma nuova

– Poco spazio per gli sniper

7.0

Reckoning saprà certamente soddisfare tutti coloro che puntualmente attendono i nuovi contenuti per Advanced Warfare, sia in ambito multiplayer con quattro mappe completamente inedite, sia in ambito Zombies con Descent. L’assenza di nuove armi all’interno del pacchetto lascia comunque il segno, nonostante l’alto numero di contenuti gratuiti rilasciati da Sledgehammer nel corso di queste settimane, penalizzando leggermente la valutazione complessiva.

Voto Recensione di Call of Duty AW: Reckoning - Recensione


7

Leggi altri articoli