Recensione

Cabela's Dangerous Adventures

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a cura di Melkor

Sviluppare un prodotto per Wii restando vincolati ad una meccanica già nota e piuttosto classica può portare a numerosi problemi di non semplice risoluzione. Perché se è pur vero che il marchio Cabela risulterà più che familiare a tutti coloro che sono appassionati di sport quali la pesca e la caccia, agli occhi del gamer più tradizionalista tali prodotti sono sempre apparsi attraverso l’ottica di videogames quasi mai qualitativamente interessanti e fin troppo vincolati da dinamiche ormai ampiamente superate in favore di concept ben più evoluti e ricercati. Con non poche perplessità abbiamo quindi accolto questo Cabela’s Dangerous Adventures, che in quanto appeal non sembra certo in grado di far gridare al miracolo i possessori dell’ammiraglia Nintendo. Scoprite insieme a noi se il cacciatore riuscirà a catturare la sua preda.

Lo stile del cacciatoreCabela’s Dangerous Adventures vi vedrà impersonare Flint Abrahams, uno dei migliori cacciatori del mondo, il quale si troverà faccia a faccia con la dura realtà e dovrà iniziare a svolgere una serie di missioni che avranno nella caccia e nella sopravvivenza lo scopo principale. Questa volta sembra che Activision abbia voluto avvicinare il titolo maggiormente ad un genere adventure piuttosto che restare sui classici canoni della caccia incontaminata ed infatti selezionando la modalità Carriera vi si presenterà una vera e propria trama che inizierà in Russia e vedrà voi ed un vostro amico attaccati da un feroce orso durante una “tranquilla” battuta di caccia. Durante l’improvviso agguato potrete inoltre gustarvi una delle novità del gioco in questione, ossia la modalità “Hand to Claw Combat” che vi costringerà ad affrontare le feroci belve in attacchi a breve raggio utilizzando il vostro coltello oppure il calcio del vostro fucile. Purtroppo non potrete in alcun modo decidere se e quando attivare questo evento, ma sarà il fato a scegliere autonomamente per voi. Tornando alle varie missioni che dovrete affrontare nella modalità principale, queste vi vedranno cacciare ben venticinque specie diverse di animali e potrete utilizzare quattordici armi, le quali vi saranno proposte nel corso della trama. Le missioni spazieranno dal dover semplicemente abbattere una preda a quelle dove dovrete abbandonare i vostri colpi mortali per affidarvi a munizioni narcotizzanti in modo da addormentare semplicemente le belve al fine di studiarle. Purtroppo una delle prime pecche del titolo consiste nella scarsa immediatezza che caratterizzerà i vostri obiettivi. Per fare un esempio, vi sarà commissionato di scovare per poi addormentare tre orsi in modo da poter utilizzare degli speciali collari gps, ma solo successivamente capirete che tali oggetti saranno apparsi “magicamente” senza alcun avviso all’interno del vostro inventario e che sarà vostro compito avvicinarsi ai mammiferi per poter piazzare il marchingegno elettronico. Tutto questo ovviamente potrebbe risultare non poco frustrante, in quanto più di una volta non riuscirete ad intendere il vostro obiettivo e solo casualmente capirete il giusto ordine delle azioni. Per rendere ulteriormente realistica la caccia avrete a disposizione non soltanto armi, ma anche alcune trappole donando un senso di strategia al titolo che non guasta mai. Abbiamo usato il condizionale in quanto la facilità con la quale riuscirete ad identificare le prede e le vostre abilità (delle quali parleremo a breve) renderanno le vostre battute estremamente facili e la vostra unica preoccupazione sarà quella di non sbagliare il colpo in canna al fine di evitare un attacco frontale con conseguente capovolgimento dei ruoli. Come se non bastasse, anche i vostri movimenti dovranno essere molto curati, in quanto dietro ogni angolo si potrebbero celare numerose avversità. Un innocuo laghetto potrebbe infatti essere abitato da piranha e magari dietro un piccolo cespuglio potrebbe nascondersi una iena inferocita. Tutto questo aiuta nel rendere le dinamiche di gioco realistiche e sicuramente d’effetto, ma purtroppo non è sempre tutt’oro quello che luccica.

L’istinto della cacciaCome accennato in precedenza, il gioco si distacca dai canoni ufficiali di un titolo di caccia per strizzare l’occhio ad un genere più vicino all’avventura o addirittura ad un pratico fps. Al fine di confermare tali propositi Activision ha dotato il vostro alter ego digitale di interessanti poteri, i quali vi aiuteranno a rendere ulteriormente semplici le battute di caccia e che allo stesso tempo incrementeranno il gap fra predatore e preda rendendo il più delle volte inutili strategie e simili. La prima abilità a vostra disposizione sarà l’Hunter Sense, grazie al quale la vostra visione diverrà in bianco e nero e visualizzerete chiaramente le prede da cacciare, anche se queste fossero nascoste dietro un cespuglio o un ostacolo inizialmente insormontabile. Come se non bastasse tale abilità non presenta limiti di utilizzo e di tempo rendendo il tutto fin troppo facile e banale e andando a distruggere quanto di buono è stato a livello strategico nel gameplay. Altro potere a disposizione del buon cacciatore è l’Adrenaline Boost, mediante il quale in pieno stile Matrix riuscirete a rallentare il tempo e (cosa non da poco in un gioco di caccia) acquisirete la possibilità di visualizzare le parti vitali delle vostre prete in modo da poter colpire in completa sicurezza senza dovervi preoccupare di un attacco frontale o quantomeno di una reazione. Entrambi queste abilità riescono a distaccare notevolmente il titolo da un contesto reale ponendo Flint al di sopra di un gradino irraggiungibile e donando al tutto una linearità ed una banalità unica. Nonostante alcune caratteristiche interessanti la longevità del titolo viene dissolta da un’eccessiva ripetitività e molto probabilmente abbandonerete la caccia dopo poche ore.

Una battuta di caccia d’altri tempi Anche dal punto di vista tecnico questa produzione si dimostra non all’altezza delle aspettative, presentando una grafica e delle textures più che datate come anche delle strutture poligonali poco convincenti e sicuramente non all’altezza delle potenzialità del Nintendo Wii. Come se non bastasse, a causa di una scarsa attenzione in fase di sviluppo più di una volta vi troverete a scontrarvi con veri e propri muri invisibili o incapperete in poligoni di contorno non ben definiti, i quali compenetreranno la vostra sagoma come se niente fosse. Tutti questi difetti purtroppo penalizzano un titolo che sicuramente poteva aspirare ad uno sviluppo ben migliore o quantomeno ad una esperienza di gioco almeno sufficiente. Fattore fondamentale in un gioco di caccia è l’intelligenza artificiale dedicata agli animali e sotto questo aspetto possiamo identificare una cosiddetta “legge della natura” che in maniera quasi irreale tenderà a preservare la vita dei vari animali rendendoli fin troppo sospettosi e facendoli scappare senza un reale motivo, quasi a cercare in qualche modo di compensare la vostra straordinaria abilità nella caccia. Per quanto riguarda il sistema di controllo quest’ultimo risulta non sempre efficace, anche se all’utilizzo del Wii Remote in associazione al Nunchuk potrete sostituire la Wii Zapper in modo da rendere perlomeno reale il titolo sotto questo punto di vista. Non sempre però riuscirete ad avere un controllo ottimale delle vostre risorse, anche se basterà azionare una delle direzioni del D-Pad per far partire uno dei vostri superpoteri. Come infine non definire banale il comparto sonoro, formato semplicemente da pochi effetti e mai realmente di spessore non aiutando sicuramente l’utente ad immedesimarsi nell’ambiente. Un vero peccato in quanto anche questa volta gli amanti dei titoli di caccia dovranno accontentarsi di un gioco meno che mediocre e sicuramente poco curato sotto tantissimi aspetti. Come se non bastasse la totale mancanza della lingua italiana (se non per il manuale) renderà ancora più arduo un eventuale apprezzamento. Sembra proprio che gli amanti del genere dovranno attendere ancora diverso tempo per poter vedere finalmente un degno prodotto su console, ma ve ne sarà davvero bisogno? Solo il tempo potrà dirlo.

– Migliore del precedente episodio…

– Numerose missioni da svolgere

– …ma sempre mediocre nel complesso

– Realizzazione tecnica datata

– Meccanica troppo ripetitiva e semplicistica

4.5

Come da previsione Cabela’s Dangerous Adventures appare come il giusto risultato di tutta una serie di errori a livello tecnico e strutturale, che di fatto rendono questa produzione ben al di sotto degli standard attuali. Se un videogioco, per concezione stessa del termine, dovrebbe come minimo fornire un divertimento tangibile abbinato ad una giusta dose di appagamento per l’esperienza ludica riscontrata, in questo caso ci si trova di fronte ad un perfetto esempio di come non dovrebbe essere programmato un titolo. Poche idee, una realizzazione tecnica ampiamente sottotono ed una meccanica paradossalmente confusionaria nonostante l’apparente linearità di fondo, compongono nell’insieme il quadro della situazione rendendo di fatto questo acquisto decisamente sconsigliato anche per tutti coloro che cercano un gameplay immediato e non hanno voglia di affidarsi ad una struttura troppo articolata. Considerando quanto offre la ludoteca Wii, rivolgete le vostre attenzioni verso qualcosa di ben più meritevole e non ve ne pentirete.

Voto Recensione di Cabela's Dangerous Adventures - Recensione


4.5

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