Recensione

Buzz Junior: La Corsa Matta

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a cura di Krauron

Se anche la Sony è riuscita a riunire attorno ad una console persone di ogni età e professione sociale, deve buona parte del merito alla serie Buzz. Con i suoi controller pulsantoni, questa saga sta scrivendo pagine dell’intrattenimento videoludico nella sua variante ”quizzettofila”, spaziando con maestria in argomenti diversi. La sua variante Junior, è fondamentalmente incentrata per introdurre in maniera accogliente il bambino alle prime armi con un joypad. Buzz Junior: La Corsa Matta dunque si propone di farlo divertire in allegria e dolcezza, senza dover ricorrere a carrozzerie frantumate, vetri rotti e musica a palla. Ma tutto ciò sarà sufficiente per realizzare un prodotto qualitativamente alla portata degli standard attuali? Continuate a leggere per scoprirlo.

Le distratte corse libere…Strutturalmente, questo racing game è davvero ridotto ai minimi termini e in fondo non ci meravigliamo considerando le ridotte possibilità concesse dalla stessa periferica di gioco utilizzata dagli sviluppatori e pensata senza un’adeguata variante in grado di ampliare l’esperienza. Come avremo modo di analizzare in seguito, inoltre, in realtà gran parte della struttura non si concentra su dinamiche tipiche dei giochi di guida ma ancora una volta focalizza l’attenzione sui minigiochi, presenti tra l’altro in numero assai numeroso. Facciamo però un passo indietro, focalizzandoci su quello che dovrebbe rappresentare il tema portante del titolo.Dunque, utilizzando i buzzer, a seconda della pressione del pulsante rosso si producono accelerazioni e decelerazioni, mentre i restanti pulsanti sono imputati al classico turbo. Questo discorso vale però soltanto per due delle categorie riprodotte, ossia per le auto e per i motoscafi, mentre la situazione è un po’ diversa per l’ultima selezionabile, cioè gli aerei, dove si gestisce unicamente la quota del velivolo mentre lo scopo principale è collezionare una sorta di palloncini.Nonostante una facilità di fondo piuttosto allarmante, è sempre utile mantenere un velocità costante, poiché sia aumentare i giri che diminuirli oltre un limite accettabile può risultare altamente pericoloso. Nel primo caso è facile slittare da un momento ad un altro, mentre nel secondo si rischia di cadere in occasione dei numerosi salti che i circuiti richiederanno d’affrontare. Considerate anche che le stesse piste non sempre saranno una passeggiata: prendete ad esempio quella ricoperta da una coltre di ghiaccio che è altamente pericolosa per i vostri freni, portandovi in testa coda in men che non si dica. Riassumendo le sfide che vi ritroverete a disposizione,avrete in totale una quarantina di prove, di cui però solo dieci sono gare vere e proprie mentre il resto sono minigiochi. La sensazione è quella dunque di avere a che fare con un gioco nemmeno definibile “casual”, in quanto potrebbe trovarlo appagante unicamente quella fascia specifica di bambini che vedono per la prima volta qualcosa sullo schermo e che loro possono muovere senza eccessiva difficoltà. Come sempre in questi casi, il target cui il gioco si orienta è una lama a doppio taglio, purtroppo dai risvolti piuttosto negativi ai fini della qualità globale.

L’unione fa la forzaBuon sangue non mente potremmo dire ed ecco che questa produzione risulta forte in particolar modo nella modalità multiplayer, dove un massimo di quattro giocatori (oppure due umani contro due gestiti dalla cpu) possono darsi battaglia in avvincenti discrete che, per quanto simpatiche e varie, purtroppo non conferiscono quel giusto feeling al titolo. Insomma, chiunque abbia solamente adocchiato un Ridge Racer o un Burnout qualunque sa di cosa stiamo parlando. Magari i due generi sono così concettualmente diversi da risultare incomparabili, eppure in questo titolo è assente qualsivoglia stimolo per tentare di puntare più in alto della semplice etichetta di passatempo.La maggior parte delle modalità infatti sembra trasudare superficialità e poca cura specialmente nei dettagli.Prendete il piano grafico giusto per fare qualche nome: sicuramente è lodevole la scelta di tonalità cromatiche forti e squillanti, con modelli poligonali “giocattolosi” ma riusciti nel complesso, eppure le textures sono spoglie come non mai, la definizione degli ambienti è quasi del tutto assente, e sembra che tutto sia stato concepito in maniera abbastanza barbara e poco convinta.Tirando le somme non si può certo parlare di un capolavoro quindi e pur valutando il gioco nell’ottica di un titolo nato e sviluppato senza particolari pretese non si può non restare delusi per un prodotto che comunque, con le dovute attenzioni, avrebbe potuto puntare almeno alla fascia dei più piccoli, risultando piacevole e divertente. Una longevità ridotta ai minimi termini ed una giocabilità generale affossata dall’estrema ripetitività del gameplay condannano però inesorabilmente il gioco, non lasciando spazio ad alcun ripensamento.

– Minigiochi simpatici…

– Buone scelte cromatiche

– Ottimi per dei bambini

– …ma troppo semplici

– Realizzazione tecnica elementare

– Metodo di controllo obbligato

5.0

Buzz Junior: La Corsa Matta è un prodotto che in tutte le sue sfaccettature non può che risultare creato appositamente per divertire i pargoli o chiunque intenda il videogioco come un semplice passatempo. La sua natura multiplayer lo rende adatto a partite in “famiglia”, dove il divertimento spensierato è padrone del gioco.

Peccato che non si sia deciso di puntare molto in alto, limitando il gioco in aspetti dove avrebbe potuto spiccare.

La realizzazione tecnica, limitata e a tratti obsoleta addirittura per la PS2, non riesce a donare un’atmosfera al gioco e la meccanica stessa, a tratti molto limitata e limitante verso il gamer, induce ad un divertimento solo accennato e mai consistente, che in breve tempo si focalizza solo su quei pochi minigames davvero validi trascurando totalmente gli elementi racing che invece dovrebbero rappresentare l’ossatura portante del prodotto. Peccato, un titolo di cui vi è veramente poco da salvare.

Voto Recensione di Buzz Junior: La Corsa Matta - Recensione


5

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