Bubble Bobble Double Shot
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a cura di Star Platinum
In questo periodo di produzioni a volte fin troppo simili tra loro e di tempi di sviluppo indefiniti è difficile non pensare ai giochi di una volta, soprattutto riuscendo a coglierne gli aspetti positivi, il significato videoludico, infatti si ha spesso la sensazione che qualcosa ci leghi ancora alla nostra infanzia, spingendoci a fare dei paragoni e rappresentando quasi un limite per la nostra evoluzione di gamers. Ma ogni nuovo gioco deve necessariamente trasmettere questi sentimenti?
Il passato che ritornaLe radici di un gioco che rientra nella conoscenza di tutti non sono mai nascoste, ma si manifestano continuamente permettendoci di non perdere di vista ciò che un prodotto ha rappresentato nel suo momento di massimo splendore. Appare quindi impossibile non riuscire a provare nostalgia nei confronti del primo Bubble Bobble, frutto del genio creativo di Fukio Mitsuji, che nel lontano 1986 ideò questo storico brand grazie alla supervisione della Taito. Il buffo nome originale derivava dall’unione fra il termine bubble (bolla in inglese) e quello dei due simpatici personaggi protagonisti (Bub e Bob). La meccanica attorno alla quale si sviluppava il gioco era tremendamente semplice: i due piccoli protagonisti dovevano percorrere una serie di livelli (cento per la precisione) popolati da creature ostili, unicamente armati della loro capacità di sparare bolle in grado d’inglobare i nemici e renderli così temporaneamente vulnerabili e pronti ad essere eliminati, fino al superamento della sezione. Per comprendere pienamente come tutto ciò si tradusse in un successo senza precedenti bisognerebbe forse domandarsi cose rappresentava l’idea originale e quale era stata l’intuizione. L’idea potremmo definirla come una rappresentazione del pensiero di una persona, mentre l’intuizione è quel processo che è risultato fondamentale per applicarla nel modo corretto. Probabilmente questo semplice ragionamento non sarà di molta utilità rapportandolo con l’attuale Bubble Bobble Double Shot, ma trattandosi di un titolo che molto si ispira al concept del primo episodio questa piccola analisi avrà forse avuto la capacità di smuovere una parte profonda di voi, perché quando si entra in contatto con un nome così importante che racchiude in se un certo significato, si attiva un certo stato d’animo legato a significati personali, connesso alla propria cultura videoludica. Per questi motivi avvicinarsi a un titolo come questo corrisponde a compiere un primo passo di un processo che inevitabilmente porta a fare i conti con il presente, senza poter dimenticare il passato.
La bolla e la bestiaNonostante ci si trovi di fronte a un remake del primo episodio, in questa recente edizione avrete modo di controllare anche un terzo personaggio: Bubu (attenzione, non si tratta dell’amico dell’orso Yogi!). Ognuno dei tre piccoli draghi disporrà di un particolare colore e rappresenterà un elemento da tenere in grande considerazione nell’affrontare i nemici. Attraverso la pressione dei pulsanti dorsali L e R, sarete in grado in qualsiasi momento di passare da un personaggio all’altro, in base al colore dei mostri che dovrete catturare e eliminare attraverso l’utilizzo delle vostre bolle, che saranno quindi verdi, blu oppure rosse. Alcune volte sarà inoltre necessario sparare ben due bolle per tenere a bada nemici particolarmente insidiosi, ma il tutto sarà suggerito in modo visivo, senza alcuna possibilità di commettere errori. I livelli si svilupperanno come da tradizione in verticale, su entrambi gli schermi del DS ma senza scrolling, con spostamenti della visuale automatici, dopo ogni colpo andato a segno. Gli stage in cui sarete chiamati a mettere alla prova la vostra abilità sono ben cento, alcuni dei quali particolarmente ostici, intervallati ogni dieci quadri dal confronto con un boss. La particolarità della meccanica e l’aspetto più positivo di questo titolo è costituito dall’introduzione di una modalità multiplayer attraverso la quale fino a tre amici potranno prendere parte all’azione, impersonando ognuno un diverso personaggio. Purtroppo nonostante tutto ciò potrebbe far pensare ad un ritorno in grande stile, i motivi per non rallegrarsi pienamente sono presenti e non certo trascurabili.
Draghi in via d’estinzioneDal punto di vista della realizzazione tecnica il gioco si presenta in modo discontinuo, risultando solo in parte convincente. Se appare apprezzabile la scelta di riproporre alcuni famosi livelli dell’episodio originale, non si può non notare come nel complesso la qualità grafica delle ambientazioni sia tutt’altro che elevata, nonostante la semplicità degli elementi rappresentati. Il gioco non offre ovviamente occasione di mostrare particolari effetti o giochi di luce, ma sarebbe stata forse scelta più gradita se si fosse mantenuto lo scrolling allo schermo, che ora necessità di un piccolo tempo per poter essere seguito con la giusta concentrazione. Il sonoro si attesta su buoni livelli, con musiche originali ben riproposte, che risultano piacevoli da ascoltare. Non ci sarebbero nemmeno grossi difetti da segnalare, a parte una generale monotonia nella meccanica, ma non si può sorvolare su una mancanza piuttosto importante, quella che non permette in alcun modo di poter salvare i progressi ottenuti nel gioco, costringendovi ad un’estenuante sessione continuativa per poterlo completare. Una scelta sicuramente discutibile e poco giustificata. La parte più divertente è rappresentata dalla modalità multiplayer wireless, in grado di regalare momenti di ottima giocabilità, senza la quale alla lunga il gioco potrebbe rivelarsi molto frustrante. In sostanza gli sforzi per rendere questo prodotto interessante ci sono stati, ma non appaiono sufficienti a giustificare un valido e consistente interesse verso un prodotto che finirà inesorabilmente per far rimpiangere il progenitore, distante anni luce in termini di giocabilità pura e idee.
– Remake del primo episodio
– Buona modalità multiplayer
– Cento livelli non sono pochi…
– Graficamente non esaltante
– Meccanica troppo datata
– …se solo si potesse salvare ogni tanto
6.0
Bubble Bobble Double Shot è un titolo adatto a chi cerca qualcosa di non troppo impegnativo, anche se potrebbe non riscuotere molto successo a causa delle poche innovazioni introdotte. Se siete stati appassionati del primo episodio e vi attira l’idea di potervi cimentare con un remake tutto sommato interessante e discretamente divertente prendetelo in considerazione, altrimenti lasciatelo tranquillamente sullo scaffale. Purtroppo i bei tempi in cui questo nome era abbinato ad un titolo di grande qualità appaiono molto lontani, ma se non volete che il tutto riviva solo nei vostri ricordi fateci comunque un pensierino.
Voto Recensione di Bubble Bobble Double Shot - Recensione
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