Se volete scoprire molti altri dettagli su Brütal Legend, vi rimandiamo alla nostra recensione del 2009 per Xbox 360 e PlayStation 3.
Quattro anni per un porting da console a PC non sono pochi e ad essere sinceri diventano ancora più lunghi quando l’arrivo del titolo su computer non ce lo aspettavamo neanche. Seppur apprezzato dalla critica, Brütal Legend ha faticato a vendere quando fu pubblicato nell’ottobre del 2009 e per i primi mesi fu quasi considerato un flop, il secondo consecutivo per Double Fine quattro anni dopo lo sfortunato Psychonauts. In realtà, lentamente e con il classico passaparola, il gioco è riuscito a vendere fino ad oggi circa 1,7 milioni di copie tra Xbox 360 e PlayStation 3; non poche se pensiamo che si trattava di una nuova IP (e anche molto particolare) e che allora il nome di Tim Schafer, soprattutto dopo Grim Fandango, era legato quasi indissolubilmente al suo passato avventuroso con LucasArts.
Nuova versione, grafica potenziata
Trovarsi quindi
Brütal Legend su
Steam agli inizi del 2013 fa un po’ impressione, ma si tratta di uno sbarco assolutamente gradito e piacevole, anche perché per l’occasione Double Fine ha messo mano al comparto grafico e ha inserito anche i due DLC pubblicati a fine 2009, ovvero Hammer of Infinite Fate e Tears of Hextadon con le loro mappe multiplayer e le varie aggiunte per il gioco in singolo. Un pacchetto molto invitante anche in virtù del prezzo (18,99 euro), sebbene il lancio del gioco a fine febbraio sia stato falcidiato da numerosi bug a livello di grafica, salvataggi, multiplayer, fluidità, audio e altro ancora. Ora, dopo l’ennesima patch, potete scaricare
Brütal Legend senza troppi patemi d’animo, ma qualche baco è ancora presente e speriamo che a breve Double Fine sistemi una volta per tutte queste magagne. Trattandosi di un porting da console di un titolo del 2009, non ci si devono aspettare grandi cose sul versante visivo. Eppure il nuovo restyling grafico, il supporto al Full HD, alcune opzioni per l’antialiasing e altri settaggi ci riconsegnano un titolo assolutamente piacevole e in linea con le aspettative. D’altronde già quattro anni fa
Brütal Legend non si poteva certo definire un gioiello grafica, ma aveva dalla sua una varietà e personalità nelle ambientazioni notevoli, con location che sembravano prese dalle cover di alcuni storici album metal e invenzioni con continui riferimenti alla musica dura e all’estetica metallara.
Quando il metal si fa brutale
E’ impossibile infatti scindere Brütal Legend dalla sua colonna sonora con decine di brani immortali per chi ama il genere (Judas Priest, Manowar, Black Sabbath e Megadeth e decine di altre band leggendarie). Anzi, se non si apprezzano chitarre elettriche, borchie, doppie casse e tutto l’armamentario tipico del metal più truce e incontaminato, il gioco perde non poco fascino e molti riferimenti che si possono cogliere nei dialoghi (alcuni davvero spassosissimi), nei personaggi e nei doppiatori (da Ozzy Osbourne a Rob Halford) andrebbero inevitabilmente persi. Eppure, anche senza tutta questa cornice ad alto voltaggio e nonostante gli anni trascorsi, Brütal Legend rimane un signor gioco. Double Fine è infatti riuscita a plasmare un ibrido quanto mai originale e unico, con un forte sottofondo da action hack’n’slash in terza persona, elementi free roaming, qualcosa di rhythm game quando si devono scatenare i poteri chitarristici del nostro alter ego Eddie e persino stilemi da strategico in tempo reale.
Tanta varietà…pure troppa?
Oltre a menare asce e chitarre, a eseguire combo e ad esplorare il mondo di gioco a bordo a bordo del nostro bolide Falciadruidi, Brütal Legend prevede infatti una corposa componente strategica e gestionale con unità da comandare per conquistare il territorio. Una scelta coraggiosa, soprattutto all’uscita del gioco su console, capace di ampliare notevolmente gli orizzonti del classico action in terza persona che ci si aspetta di trovare dall’inizio alla fine dopo i primi istanti di gioco. Contando anche le numerose quest secondarie, il curioso multiplayer e tutti gli elementi secondari (come le tablature per far imparare a Eddie a suonare degli assolo fulminanti), Brütal Legend è un titolo che fa della varietà il suo punto distintivo e giocarlo è un vero spasso e una continua fonte di sorprese.
Quattro anni e non sentirli
A Double Fine, oggi come allora, rimproveriamo solo qualche elemento non messo del tutto a fuoco. La componente free roaming ad esempio non è sviluppata come in un vero e proprio emulo di GTA e a tratti, proprio per l’enorme varietà di input e situazioni, qualcuno potrebbe trovarsi quasi spaesato e non godersi appieno tutti i piccoli particolari messi in campo da Schafer e colleghi. A livello di porting su PC avremmo inoltre preferito un’interfaccia più adatta a tastiera e mouse, soprattutto nelle sezioni strategiche dove il menu radiale continua ad essere un retaggio del pad per console, che infatti consigliamo caldamente anche in questa nuova versione. Anche il modello di guida non è dei migliori e risulta un po’ approssimativo, senza contare che qualche spiegazione in più della componente RTS avrebbe fatto comodo, soprattutto a chi ha poca esperienza con il genere. Insomma, i difetti non mancano e oggi come allora Brütal Legend si rivela un titolo tutt’altro che perfetto, ma contando il prezzo molto conveniente, il discreto upgrade grafico e la presenza dei due DLC, non si può dire che Double Fine non abbia investito sul porting di quello che non a caso rimane il suo titolo più venduto di sempre.
– Gameplay estremamente vario
– Porting di buon livello (ma solo dopo le patch)
– Un must per ogni metallaro che si rispetti
– L’interfaccia poteva essere adattata meglio al PC
– Gli elementi free roaming sono spesso solo abbozzati
– Inizialmente le fasi strategiche possono essere un po’ confuse
Brutal Legend non è affatto invecchiato in questi quattro anni e ritrovarselo ora su PC, con tanto di DLC, grafica potenziata e prezzo budget, non può che fare un grande piacere. Dopo che i molti bug iniziali sono stati risolti, il gioco è sempre godibile come nel 2009, grazie soprattutto ai riferimenti musicali, alla grande varietà di situazioni e a un gameplay unico e certamente coraggioso. Forse Tim Schafer ha realizzato qualcosa di troppo ambizioso e non tutti gli elementi sono a fuoco nel modo giusto, ma guai a farsi scappare un titolo simile. E se siete patiti di metal, aggiungete pure mezzo voto in più.