Boktai: The sun is your hand
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a cura di rspecial1
Di titoli originali che utilizzano periferiche più o meno bizzare, la console portatile della Nintendo ne ha per tutti i gusti ed i generi. Nessuno però poteva immaginare ciò che il genio di Hideo Kojima, game designer famoso per la serie di Metal Gear Solid, ha realizzato sfruttando la luce del sole. Una cartuccia dalle dimensioni e dall’aspetto diverso dalle altre è solo la prima cosa strana che noterete… infatti, la sua forma è stata realizzata per ottimizzare la raccolta di luce senza dar fastidio al giocatore, che potrà poi accorgersi, oltre all’insolito gameplay, della differenza che c’è tra giocare di notte e di giorno. Un modo nuovo ed innovativo di divertirsi con un prodotto che si appresta a riconfermare il genio di Kojima, che non vive di solo Solid Snake.
StoriaPer la storia del gioco il nostro Hideo non si è impeganto più di tanto e spesso e volentieri, la trama potrà sembrare una rielaborazione dei vari episodi di Castelvania. Ecco quello che riporta il distributore della versione italiana:In un luogo non lontano da qui, si avvicina la fine del mondo. Sono comparsi gli Undead (non-morti) che hanno alterato il ciclo naturale della vita e della morte. L’evoluzione si interrompe… e le specie si estinguono una dopo l’altra. Nell’Età oscura l’umanità si è dimenticata del sole, la razza degli Immortal (Immortali) è insorta e ha trasformato la Città del Sole, San Miguel, nella città della morte. La loro maledizione oscura ha sfruttato il potere Undeadening (che rende non-morti) della materia oscura per trasformare tutti gli esseri viventi in non-morti… Quando anche il più forte tra i cacciatori di vampiri viene ucciso, sembra non ci sia più speranza. Ma un ragazzino che ha nelle vene lo stesso sangue degli antichi cacciatori di vampiri decide di lasciare la sua casa a San Miguel e di combattere per liberare la Terra dai non-morti erranti. È l’autentico erede della Solar Gun “Gun Del Sol”, il Bimbo solare, l’ultima speranza dell’umanità. Il suo nome è Django e si dirige ad Istrakan, la Città della Morte, dove gli Immortali hanno creato una gran confusione nel tempo e nello spazio, provocando la fine delle ere. Riuscirà Django, armato solo della luce del sole, a vendicare suo padre? Sarà in grado di fermare il potere che rende non-morti? Saprà far tornare il sole?Insomma, una trama un pò banale e già sentita ma tant’è…
GameplayDiciamo subito che l’impostazione isometrica del titolo (per capirci come in The Legend of Zelda) propone Boktai come un’avventura dove, oltre ad eliminare i nemici, dovrete risolvere numerosi enigmi ed esplorare i vari livelli. Ma cominciamo dall’inizio, ossia subito dopo aver inserito la cartuccia. Sarà necessario immettere la capitale e l’ora locale del Paese in cui vi trovate, perchè gli sviluppatori hanno pensato bene di impedirvi di barare e, di conseguenza, se cercherete di far credere al gioco che di notte ci sia la luce del sole, ad esempio a Roma, grazie all’ora ed all’ubicazione della città, il gioco vi prenderà in castagna! L’avventura è abbastanza classica quindi prenderete immediatamente confidenza con i comandi e noterete subito anche le capacità della vostra pistola che si caricherà grazie al sole o nei livelli sotterranei grazie a delle speciali pietre. Essendo la vostra unica arma, la Gun del Sol potrà essere potenziata con appositi powers up che troverete durante il gioco e che si divideranno in 4 categorie. Avrete il potenziamento della lenta, che aumenterà la potenza di fuoco della pistola, una batteria dove immagazzinare la luce per utilizzarla in seguito nella perlustrazione di grotte o scenari molto bui, l’armatura che vi servirà per il colpo alternativo a disposizione ed infine le granate che incendieranno i nemici. Non pensiate però che il gioco sia impostato tutto sull’azione: Kojima è famoso per i titoli tattici e di spionaggio, ovvio quindi che anche questo Boktai sia stato influenzato dal suo stile. Durante l’ esplorazione dei livelli non sarà sempre la scelta migliore e più apprezzata quella di affrontare a viso aperto ogni nemico e spesso dovrete cercare di aggirare i pericoli il più possibile per allungare la vostra sopravvivenza. Django è dotato di molte abilità che gli permettono di distrarre il nemico, attirarne l’attenzione oppure semplicemente non farsi vedere. Tra le varie mosse che potrete eseguire i programmatori hanno implementato la possibilità di accovacciarvi, nascondervi nell’ombra ed addirittura il classico “bussare” su una parete con la mano per attirare i nemici. Anche il fatto di non uccidere subito i vari mostri ma soltanto bloccarli se colpiti alle spalle è una trovate che aumenta la strategia del titolo, che frequentemente vi metterà nella posizione di scegliere se evitare uno scontro diretto oppure rischiare nel combattimento. Come descritto il gioco è basato sulla luce del sole, ma questa non influenzerà solo le vostre armi ma anche i nemici e voi stessi. Nei luoghi all’aperto ed alla luce del sole il nostro eroe sarà molto più pericoloso e forte ed i nemici più deboli, meno numerosi e pericolosi e, di conseguenza, facilmente eliminabili. Tutti i guai arriveranno se avrete la pazza idea di giocare di notte (sconsigliato anche se fattibilissimo), visto che i cattivi saranno molto presenti, resistenti e difficili da battere, per non parlare della limitazione che avrà la Gun del Sol, che oltre alla batteria, potrà essere ricaricata solo grazie a rare pietre sparse per i livelli.
LongevitàLa nuova avventura della Konami si portà a termine con una decina d’ore. Tutto questo però seguendo la storia senza esplorare le numerose grotte ed i mondi nelle loro due vesti. Nei vari livelli infatti si potranno trovare bonus e powers up che si differenzieranno a seconda che stiate esplorando la locazione di giorno o di notte. Quest’aspetto allunga la longevità di Boktai di un bel pò, anche se alla fine non si supereranno mai le 20 ore di gioco per completarlo al 100%. Il punto debole del titolo risiede invece nella sua rigiocabilità ed infatti, difficilmente dopo aver portato a termine l’avventura vi rimetterete a rigiocarla, visto che non ci viene offerto nessun incentivo e di conseguenza ricomincierete tutto con una nuova partita o lo conserverete in attesa del sequel.
Grafica e SonoroCome già detto il titolo sfrutta una visuale isometrica come negli altri classici Rpg. La Konami però ha usato questo metodo per poter mostrare la più ampia inquadratura possibile degli ambienti, in modo da farci non solo apprezzare il level design, vario e sempre d’atmosfera, ma anche per permetterci di adottare tattiche di gioco diverse. I livelli, oltre che ben disegnati e strutturati, sono caratterizzati da una palette di colori che dona un’aspetto fumettoso con delle tinte pastello azzeccatissime. Oltre alla bella resa grafica di fiumi ed oggetti in movimento, c’è da segnalare una particolare cura per la proporzionalità dei vari oggetti che sembrano fatti su misura per Django e le animazioni del protagonista e dei personaggi secondari molto fluide. Il sonoro è apprezzabile, con qualche musichetta che potrebbe non piacere ai più (anche se quelle che ascolterete durante le battaglie con i vari Boss vi daranno sicuramente la giusta adrenalina per combattere), mentre sono resi in modo perfetto i vari effetti sonori sia dell’ambiente che dei personaggi.
-Sistema giorno
otte
-Giocabilità
-Grafica
-Non dura molto
8.0
Dopo tanti remake di vecchi titoli per Super Nintendo, arriva finalmente qualcosa che porta un pò d’aria fresca nel panorama videoludico attuale. Il primo prodotto di Hideo Kojima per GBA non smentisce la fama del game designer. Ci troviamo di fronte ad un’avventura come poche si sono viste sulla piccola console Nintendo, non solo per l’ottima resa grafica e sonoro, ma anche per la perfetta fusione di elementi tipici dei giochi di strategia (Metal Gear Solid tanto per fare un esempio) a combattimenti avvincenti. Sebbene non longevissimo e purtroppo carente per ciò che riguarda la rigiocabilità, il titolo merita di essere acquistato anche solo per l’innovazione che porta con il suo sistema che sfrutta la luce del sole.
Voto Recensione di Boktai: The sun is your hand - Recensione
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