Era il 2012 quando lo studio Fatshark pubblicava Krater, titolo strategico ambientato in una Svezia in versione post-apocalittica; prendendo spunto da questa stessa location, e in generale dallo stesso tono stilistico, lo sviluppatore in questione ha creato uno spin-off dello stesso Krater, virando però verso un gameplay maggiormente orientato verso i MOBA e gli hero defense. Nasce così Bloodsports.TV, titolo oggetto di questa recensione. Vediamo di capirne qualcosa di più.
La festa delle mazzateIn Bloodsports.TV il giocatore sarà chiamato a respingere ondate di nemici intenzionate a distruggere un silo missilistico. Il background narrativo che giustifica il tutto esemplifica il carattere inevitabilmente cinico della produzione; i missili di cui stiamo parlando, infatti, sono puntati e pronti a esseri lanciati contro i villaggi degli stessi nemici che ci stanno attaccando e, difatti, il gioco non mancherà di informarci che, tra una ondata e l’altra, le testate verranno agganciate a nuovi villaggi di modo da spingere gli abitanti a combattere contro di noi. Insomma, si tratta di un meccanismo un po’ crudele ma decisamente adatto ad una ambientazione quale quella proposta, che mischia cyberpunk ed elementi post-apocalittici.Dopo aver superato un breve quanto non così esaustivo tutorial, i giocatori saranno chiamati praticamente fin da subito a lanciarsi nelle sfide online; in Bloosports.TV, infatti, l’attività principale sarà costituita dalle sfide in multiplayer fino a un massimo di cinque giocatori, i quali dovranno coordinare i propri sforzi per sopraffare le ondate guidate dalla IA. Possiamo dire con una certa convinzione che è proprio il giocare con gli altri giocatori, ancora meglio se amici, l’elemento più interessante che Bloodsports.TV ha da offrire; riuscire a entrare in una partita online senza avere un gruppetto di conoscenze con le quali ci si è messi d’accordo, infatti, potrebbe essere un’impresa abbastanza ardua. Nel momento in cui scriviamo, ad esempio, sono disponibili solo dodici partite. Se da questo elenco vengono esclusi i match che necessitano di una password per entrare, oltre che quelli già pieni, rimangono solo due sconfortanti server pronti ad attenderci. Nonostante ciò, dobbiamo dire che il titolo fa di tutto per invogliare gli utenti a entrare a giocare: è possibile inserirsi in una partita, infatti, in ogni momento e durante ogni ondata, in tempi rapidi e soprattutto senza problematiche tecniche di sorta. Senza avere un gruppo coordinato di amici però, lo ripetiamo, il gioco online diventa una faccenda abbastanza problematica; considerato che il multiplayer è sostanzialmente l’unica opzione di gioco disponibile (se si esclude una modalità single player in cui si è soli a combattere ondate di nemici), si può comprendere allora come la situazione, attualmente, non sia delle più rosee.
Insieme è meglioNel momento in cui si riesce a racimolare quattro amici disposti a giocare a Bloodsports.TV, in ogni caso, cos’è che il titolo Fatshark propone in concreto? Il gioco prevede quattro classi di combattenti tutto sommato classiche, ben distinte tra di loro, e differenziate al loro interno grazie a due varianti. In linea generale trovano posto dunque il Damage Dealer, combattente adatto a scontri ravvicinati, e il Tank, specializzato negli attacchi potenti ma anche nella protezione dei suoi alleati; completano il quadro il Crowd Controller, classe specializzata soprattutto in attacchi da lontano, e il tradizionale Healer, il cui obiettivo principale è tenere in buona salute gli altri combattenti. Ogni classe, poi, può contare su quattro abilità personalizzate, richiamabili attraverso la combinazione di tasti QWER, nonché su degli outfit alternativi, sbloccabili avanzando nel cosidetto Path of Glory. Quest’ultimo elemento è in buona sostanza un sistema di riconoscimenti basato sui risultati riportati nelle battaglie, e può costituire un incentivo a continuare a giocare; la longevità viene potenzialmente aumentata, peraltro, anche grazie all’immancabile leaderboard, che raccoglie i risultati delle sfide in singolo.Un volta scesi nell’arena, il movimento dei personaggi è delegato all’azione del tasto destro del mouse: nel momento in cui i nemici entreranno nel nostro raggio d’azione, l’avatar virtuale da noi scelto inizierà a combattere in automatico. Vale la pena sottolineare che la coordinazione tra i giocatori riveste un ruolo importante nell’economia degli scontri: durante le ondate, infatti, saranno presenti alcuni boss che daranno del filo da torcere, e perciò è bene conoscere sempre il proprio ruolo, e soprattutto le possibilità offerte dalla propria classe. Riveste una importanza strategica, poi, la possibilità di poter acquistare potenziamenti tra una ondata e l’altra, avvicinandosi allo shop presente in ognuna delle sei mappe; in questi frangenti è possibile, ad esempio, aumentare la frequenza dei colpi critici, così come il danno dei propri attacchi.Una possibile variabile che può rendere gli scontri più interessanti, poi, è costituita dalle cosiddette leghe, sostanzialmente assimilabili a dei livelli di difficoltà che renderanno più o meno dure le sfide da affrontare; una delle ultime leghe selezionabili, la Master League 3, ad esempio, aumenta la salute dei nemici del 125%, e l’efficacia degli attacchi avversari del 200%. Sconfiggere minacce di questo tipo, evidentemente, garantisce ricompense maggiori e bonus aggiuntivi.Per quanto riguarda le modalità di gioco disponibili online, poi, dobbiamo sottolineare la possibilità di giocare un match composto da quattro, sette o dieci ondate, oppure lanciarsi in uno scontro a ondate infinite. Non è presente alcuna forma di PvP, e dunque l’unico nemico da sconfiggere sarà rappresentato dalla IA.
Manca solo ClaptrapGuardando qualche immagine di gioco, si fa presto a dire che l’aspetto di Bloodsports.TV, in particolare quello dei suoi personaggi, è veramente molto simile a quello dell’universo di Borderlands. In effetti la somiglianza è notevole, e conferisce al gioco un carattere caricaturale che ben si addice alla violenza cinica espressa su schermo. Le nostre prove hanno evidenziato, in ogni caso, un livello un po’ altalenante nella realizzazione del mondo di gioco, specie nel momento in cui si avvicina l’inquadratura sul campo di battaglia; c’è da dire che questa sensazione trova un certo riscontro anche nella realizzazione delle poche arene disponibili, sufficienti ma mai brillanti sotto il profilo del level design.Per quanto riguarda il sonoro, il lavoro svolto dalla band texana Mega Drive è più che positivo, e propone accompagnamenti audio dal sapore cyberpunk adatti al contesto; lo stesso giudizio positivo non può essere replicato interamente per il commento delle partite (ovviamente in inglese), monotono e a lungo andare anche un po’ fastidioso.
HARDWARE
Requisiti minimi:OS: Windows Vista*, Windows 7, Windows 8 Processore: Intel Core 2 Duo E4600 o AMD Athlon 64 X2 4800+ Memoria RAM: 2 GBScheda grafica: Radeon HD 5450 (1 GB) o GeForce GT 430 (1 GB) DirectX: Versione 10 Spazio su HDD: 2 GB*(Windows Vista x86 SP2 con DirectX 10 e aggiornamenti installati)
Requisiti raccomandati:OS: Windows 7 o superioreProcessore: Intel Core i5 650 o AMD Phenom II X4 830+ Scheda grafica: Radeon HD 6950 (1GB) o Geforce GTX560 (1GB)+ DirectX: Versione 11 Spazio su HDD: 2 GB
MULTIPLAYER
Ricapitolando quanto accennato in sede di recensione, il titolo consente di partecipare a battaglie contro la IA con un party formato da un massimo di cinque giocatori. Gli scontri possono basarsi su un numero definito di ondate e boss da sconfiggere, oppure proporre ondate a ripetizione.
– Divertente da giocare in compagnia
– Necessita di una certa coordinazione e strategia
– In singolo l’esperienza perde molto del suo valore
– I server disponibili scarseggiano
7.0
Bloodsports.TV è un titolo che presenta senza dubbio elementi positivi e soddisfacenti, i quali però sono condizionati fortemente dalla presenza di utenti online con cui giocare. Se si ha a disposizione un party di amici o perlomeno altre quattro persone con cui coordinarsi, allora, il titolo Fatshark potrà offrire una esperienza di gioco che non brilla per originalità o idee particolarmente innovative, ma sa comunque regalare un certo divertimento.
Nel momento in cui viene a mancare la presenza di giocatori online, così come avvenuto spesso durante le nostre prove, allora il titolo diventa un esercizio in single player di valore tutto sommato modesto, mostrando il fianco a una ripetitività di fondo. Tenuto conto dei vari aspetti positivi e negativi evidenziati, dunque, il giudizio che ne risulta è in ogni caso discreto.