Blitzkrieg: Burning Horizon
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a cura di pWi
Ancora strategia sui campi di battaglia della seconda guerra mondiale I giochi di strategia in tempo reale (o RTS come amano chiamarli i nostri amici anglofoni) ambientati nel secondo conflitto mondiale si stanno ultimamente moltiplicando a vista d’occhio. Il periodo storico in questione è certamente carico di fascino e quindi non ci si stanca mai (o quasi mai) di riviverlo, tuttavia i giochi che ne fanno propria l’ambientazione si stanno rendendo veramente sempre più uguali fra loro. Forse è troppo ardito come paragone, ma gli strategici in questo momento dell’evoluzione del videoludo stanno diventando un po’ come le avventure grafiche dieci anni fa. Cosa voglio dire? Semplicemente che realizzare un’avventura grafica in quel periodo non era certo un compito gravosissimo anzi, rispetto agli altri generi di gioco, era quello che portava meno problemi in fase di realizzazione. In questo momento, quindi, probabilmente il genere degli strategici è quello più “facile” da tramutare in videogioco. Con questo non voglio assolutamente dire che non si tratta di capolavori, affermando una cosa del genere infatti dovrei escludere da questo ristrettissimo campo le avventure di dieci anni fa che rispondono a nomi storici quali Day of the Tentacle o Sam & Max Hit the Road. Gli sviluppatori di Blitzkrieg sono i russi della Nival Interactive. Già si erano fatti conoscere con la serie Etherlords. Si tratta di due giochi di classica ispirazione da RPG con struttura di gioco a turni. L’ambientazione era fantasy e l’atmosfera molto dark. Si tratta, comunque, di due giochi che hanno riscosso un discreto successo. Dopo Etherlords per Nival arriva la volta di Blitzkrieg. Come avete capito si tratta di uno strategico in tempo reale ambientato nella seconda guerra mondiale. Le peculiarità del gioco riguardano la possibilità di imbastire moltissime strategie diverse, di usare tante unità differenti e soprattutto di vederne a centinaia su un singolo campo di battaglia. Blitzkrieg ottenne un discreto successo soprattutto di critica, ma il gioco non vendette moltissimo. CDV e Nival hanno però deciso di investire molto sul progetto e hanno programmato il rilascio di ben due espansioni e di un seguito ufficiale. Burning Horizon è la prima delle espansioni in causa, mentre la seconda, Rolling Thunder, sarà rilasciata entro la fine dell’anno. Infine, per i primi mesi del 2005 è previsto Blitzkrieg II.
Quando l’espansione è stand-alone Blitzkrieg: Burning Horizon è un’espansione completamente stand-alone. Con questo vogliamo semplicemente dire che non richiede l’installazione del primo Blitzkrieg per funzionare correttamente. In realtà, per chi non ha mai giocato Blitzkrieg, si tratta di un gioco di strategia completamente a sé stante. Per chi invece ha messo le mani sul predecessore, è una sorta di mega-patch con qualche sparuta aggiunta. Aggiunte che possiamo velocemente schematizzare citando le 18 nuove missioni che costituiscono la campagna di gioco, 8 enormi missioni singole, una nuova nazione: il Giappone, 56 nuove unità, nuovi edifici, nuovi terreni, nuovi oggetti e diversi miglioramenti al supporto di intelligenza artificiale. Detto questo, apparentemente mi sarei bruciato tutta la recensione visto che non ci sarebbe nient’altro da dire. Ma credo che vi sbagliate…Andiamo, infatti, a vedere con calma la struttura di gioco di Blitzkrieg e analizziamo, come sempre, i pro e i contro del prodotto in questione.La campagna principale di Blitzkrieg: Burning Horizon ci mette nei panni del mitico comandante Rommel, celebre generale tedesco al soldo delle compagnie naziste impegnate nella guerra in diversi angoli del mondo. Le 18 missioni di cui facevamo riferimento vogliono riprodurre le battaglie più famose dello stesso Rommel e quindi farci rivivere quelle di Tripoli, delle Ardenne, di Tobruk, di El Alamein, della Sicilia, della Normandia e così via. A parte la campagna potremo optare per il gioco in missioni singole, le quali sono slegate dagli avvenimenti principali della campagna. Queste ci permettono di giocare anche con le altre forze presenti nel gioco, quindi Alleati, Sovietici, Francesi, Giapponesi e Italiani. Si tratta, quindi, di missioni a sé stanti, senza un unico filo conduttore. Tra queste ritroviamo ancora battaglie realmente accadute come Singapore, Burma, Narvic e altre. Ma quella che ci interessa principalmente è sicuramente la struttura di gioco. Blitzkrieg: Burning Horizon è uno strategico molto rigoroso e con questo voglio dire che rispetta i canoni di questo genere di giochi con grande precisione. Se da una parte abbiamo tutta una serie di ordini da poter impartire alle nostre truppe, dall’altra dovremo stare attenti alla preservazione delle nostre unità e, soprattutto, allo schierare le unità giuste al momento giusto. Partiamo con gli ordini. Di solito, ogni RTS da questo punto di vista ne ha una vasta gamma, ma Burning Horizon li elenca veramente tutti. Potremo ordinare loro di trincerarsi, di preparare imboscate, la formazione con la quale procedere, l’attitudine tra accorta e aggressiva, che tipo di armi utilizzare per l’attacco e molto altro ancora. E’ ovvio che tutto questo si ripercuote anche sulle battaglie vere e proprie. Ad esempio, far procedere accortamente la nostra fanteria è indispensabile per evitare gli attacchi dell’artiglieria pesante nemica. Sono molto utili anche i trinceramenti. Questi possono essere effettuati dai mezzi corazzati. Una volta ordinato di trincerarsi, dopo qualche secondo, vedremo attorno a loro la trincea che abbiamo ordinato con conseguenti difficoltà per i nostri nemici a far fuori l’unità in questione. Tuttavia, il fulcro del gioco riguarda l’elevatissimo numero di unità e soprattutto il fatto che siano differenti tra loro. All’inizio delle missioni dovremo, infatti, dedicare molto tempo alla sistemazione delle unità. Queste sono schierate in maniera molto confusa: quelle uguali fra loro difficilmente stanno tutte insieme. A seconda dell’obiettivo della missione che stiamo affrontando e della nostra strategia dovremo quindi riorganizzarle come desideriamo. Personalmente amo avere tutte le unità simili vicine tra di loro in modo da poter rispondere immediatamente agli attacchi nemici. Ma spesso radunarle non è un’impresa facile. Per intenderci su questo, dovete considerare che di unità diverse tra loro ce ne sono veramente a decine. A parte la fanteria, avremo carri di diversi tipi, artiglieria pesante, camion rimorchiatori, aerei, veicoli da supporto, motorette, autoblindati, carri per l’attacco dalla distanza e altro ancora. Spesso la varietà è così ampia che capita di lasciare inutilizzate anche diverse unità. Purtroppo la ripartizione in gruppi (con il classico tasto “ctrl”) non è spesso facile, non solo perché le unità simili sono disposte molto lontane fra loro, ma anche perché è impossibile inclinare o roteare la telecamera. Come vedremo, infatti, il motore dei Blitzkrieg è quasi totalmente in due dimensioni, cosa che da questo punto di vista influisce sulla giocabilità proprio per la difficoltà nel selezionare le truppe che desideriamo. Ad ogni modo, gestire un numero così variegato di truppe è molto appagante in virtù della possibilità di imbastire diversi tipi di operazioni. Potremo scremare le forze nemiche con un cecchino e poi far scendere in campo i panzer quando siamo sicuri di non avere perdite o schierare l’artiglieria per annullare una postazione avversaria o, ancora, usare dei carri per l’attacco dalla distanza dove il nemico meno se lo aspetta. Insomma, le possibilità strategiche sono veramente moltissime rendendo il gioco, da questo punto di vista, molto appagante. La controfaccia della medaglia riguarda, però, la confusione che spesso si riversa sul campo di battaglia. Dovendo agire su diversi fronti, considerare la ripartizione in gruppi, capire immediatamente dove stanno le unità che ci servono ed eseguire operazioni di trasporto, spesso di semplicità negli ordini da assegnare ne avremo ben poca. Proprio il trasporto è un elemento fondamentale nella struttura di gioco. A dire il vero le mappe non sono molto ampie, tuttavia la nostra fanteria si sposta veramente molto lentamente e spesso ci serve immediatamente in determinate locazioni. In questi frangenti, l’unica è farla salire sui camion da trasporto e condurla rapidamente dove serve. Oltre ai camion ci sono altri veicoli da trasporto come, ad esempio, le motorette o anche le auto che troveremo proprio sulla mappa di gioco. Non solo la fanteria va trasportata, stessa sorte tocca all’artiglieria pesante. Quest’ultima, infatti, spesso è troppo pesante per farla trasportare dalla fanteria a piedi: in questi casi serve un camion da rimorchio. Pensate un po’ di trovarvi nel pieno di una freneticissima battaglia e di dover pensare anche ai rimorchi, insomma è veramente troppo. Tuttavia, l’artiglieria è fondamentale in Blitzkrieg. Esistono diversi tipi di artiglieria, si va da quella leggera a quella pesante, da quella antiaereo agli obici o ai mortai. Per esempio, quella leggera è molto facile da trasportare, in quanto anche i singoli soldati possono condurla dove meglio credono. Tuttavia, è poco efficace soprattutto contro i carri dotati di una valida corazza. L’artiglieria pesante si deve trasportare, come detto, con i rimorchi, però è veramente letale. Oltre a poter distruggere in pochi secondi anche il più resistente tra i carri, ha una gittata di fuoco enorme, in sostanza per tutta la mappa. Questo può essere un elemento nuovo anche per il più avvezzo giocatore di strategici, in quanto si tratta di un qualcosa difficilmente riscontrabile in altre produzioni del genere. Tuttavia, dovremo far i conti anche con questo elemento nell’allestimento delle nostre strategie. Allorquando un pezzo di artiglieria pesante nemica spara vedremo nella mini-mappa dei cerchi arancio che, immediatamente, ci fanno capire il luogo esatto dove è posta l’artiglieria. Eliminarla diventa, quindi, fondamentale se non vogliamo decimato il nostro esercito in men che non si dica. Ovviamente, però, l’artiglieria non ha una mira perfetta, quindi una piccola possibilità di scampo rimane, ma è in ogni modo legata al discorso fortuna. Un elemento altrettanto pesante e originale nella struttura di gioco di Blitzkrieg è inoltre quello legato all’aviazione. In sostanza in ogni momento potremo chiedere soccorso ai nostri aerei. Ne avremo a disposizione di diversi tipi quali bombardieri, caccia, trasportatori, ricognitori. Questi ultimi sono, ad esempio, fondamentali per perlustrare una zona molto lontana dalle nostre truppe e magari per scoprire un bersaglio che intendiamo neutralizzare. I bombardieri servono proprio a questo. Hanno una potenza veramente letale essendo in grado di far fuori in pochissimi istanti un intero avamposto nemico. Tuttavia, avremo al massimo un bombardiere per ogni missione. I caccia eseguono attacchi ravvicinati con l’utilizzo di potenti mitragliatori e si rivelano molto utili in operazioni di copertura. Ad esempio, quando scontri tra carri si trovano in fase di stallo possono fare la differenza a vantaggio dell’uno o dell’altro schieramento. Gli aerei trasportatori sono altrettanto utili, in quanto permettono di sganciare in una determinata parte della mappa un enorme quantità di paracadutisti, i quali andranno a rinforzare le linee della nostra fanteria.Tutti questi elementi ci fanno capire quanto Blitzkrieg sia rigoroso nei suoi meccanismi di gioco, ma un aspetto altrettanto importante riguarda la preservazione delle unità e il saperle schierare a seconda delle circostanze. Una tendenza che si sta sempre più diffondendo negli strategici di ultima generazione riguarda proprio l’attenzione che viene richiesta nel non mandare le proprie unità a morte certa. L’impossibilità di costruirne di nuovi e il numero comunque contenuto dei carri a nostra disposizione ci farà spesso optare per strategie di conservazione, cercando di rischiare il minor numero di carri possibile. Questi ultimi, in Blitzkrieg possono anche crescere in esperienza in modo da ritrovarseli nelle missioni successive con parametri relativi alla resistenza o alla precisione di fuoco più sostenuti. Tra una missione e l’altra spesso saranno inoltre disponibili dei potenziamenti. Ad esempio, potrà capitare di rubare al nemico dei carri Matilda e quindi nella missione successiva avere la possibilità di schierare anche questi fra le proprie linee d’attacco. E’ molto importante anche considerare le caratteristiche delle unità che stiamo schierando contro le unità nemiche in base alle caratteristiche di queste ultime. Non è assolutamente perspicace schierare molta fanteria contro potenti e robusti carri: questi ultimi la faranno inesorabilmente a pezzi. E’ più intelligente piazzare dell’artiglieria pesante dalla distanza o dei carri che possano avere facilmente la meglio o, ancora, ricorrere all’aviazione. Insomma, dal punto di vista della pianificazione delle strategie, come abbiamo detto, non possiamo rimproverare nulla ai ragazzi della Nival Interactive in quanto Blitzkrieg risulta sempre vario da questo punto di vista lasciando al giocatore anche una buona libertà di azione. Un discorso molto meno lusinghiero riguarda il supporto di intelligenza artificiale. Se leggete le feature di questa espansione noterete la frase “migliore IA: il nemico cerca i punti deboli, si ritira per riorganizzarsi, sgombera i campi minati”. Tutto vero, per carità, ma che me ne importa se sgombera i campi minati quando si fa tranquillamente trucidare un intero battaglione da un singolo cecchino senza spostarsi o quando diverse unità non riescono a divincolarsi e ad eseguire i nostri ordini perché sono troppo vicine tra loro? Insomma, l’intelligenza artificiale in Blitzkrieg: Burning Horizon resta assolutamente deficitaria, costituendo probabilmente l’anello debole di questa comunque buona produzione.
Una realizzazione tecnica d’altri tempi Chissà perché ma con l’espressione “d’altri tempi” si vuole solitamente indicare un qualcosa di positivo. Purtroppo, però, nel mondo dell’informatica questo non può assolutamente sussistere, anzi forse è l’elemento più negativo che può essere riscontrato in questo settore. Il motore di Blitzkrieg: Burning Horizon è ovviamente, trattandosi di una semplice espansione, identico a quello del gioco originale. Si tratta di un ibrido tra due e tre dimensioni. La mappa è in due dimensioni, così come molte unità tra cui la fanteria. Questa è composta da orribili sprite, che ci ricordano i giochi di una decina di anni fa. Se conoscete un po’ le mie recensioni avrete notato che non mi lamento mai della realizzazione tecnica quando il gioco presenta comunque una buona giocabilità e una buona atmosfera di base. Tuttavia, la realizzazione tecnica di Blitzkrieg incide pesantemente anche sul gameplay. Abbiamo già parlato dell’impossibilità di roteare la telecamera, adesso dobbiamo far riferimento alla mancata pulizia generale della grafica. Le sprite di cui abbiamo parlato, infatti, spesso si confondono con il terreno, cosa che porta anche a non vedere immediatamente delle unità amiche o nemiche che siano. Sono molto brutti anche gli effetti di pioggia o relativi alle tempeste di sabbia. Queste ultime, in particolare, ci hanno fatto commuovere perché ci hanno ricordato veramente giochi di un’altra epoca. Detto questo rimangono aspetti migliori. Tra questi annoveriamo il design sempre differente delle unità, le tantissime superfici differenti presenti nel gioco, le discrete esplosioni. E’ ovvio che non sono richieste macchine di ultima generazione per muovere il motore di Blitzkrieg e questo ovviamente va fra gli elementi positivi. Su livelli assolutamente mediocri anche l’audio. Alcuni effetti sonori sono veramente ridicoli e, ancora una volta, ci hanno riportato alla mente produzioni di tantissimi anni fa. Le musiche, inoltre, non vanno oltre il solito motivetto caratteristico da seconda guerra mondiale, rivelandosi ben presto ripetitive e mal campionate. I programmatori della Nival hanno inoltre pensato di non includere alcun supporto multiplayer, cosa che ci sembra una pecca abbastanza grave allorquando ormai tutti gli strategici ne fanno uso. Infine, diciamo che Blitzkrieg: Burning Horizon è commercializzato in Italia in una versione completamente parlata in inglese, ma con i sottotitoli nel nostro idioma.
HARDWARE
Requisiti minimi: Pentium III 450 Mhz o equivalente, 64 MB RAM, scheda video 3D da 16 MB DirectX compatibile, 1,5 GB di spazio libero su disco fisso.MULTIPLAYER
Assente.
– Molto valido dal punto di vista strategico
– Tantissime unità differenti
– Tecnicamente datato
– Supporto di intelligenza artificiale poco curato
– Non aggiunge niente al genere a cui appartiene
7.0
In questa interminabile sfilza di strategici è abbastanza naturale che un gioco come Blitzkrieg: Burning Horizon va a ricoprire un ruolo di secondaria importanza. Si tratta sicuramente di un’ottima produzione che predilige soprattutto, cosa che dovrebbe costituire la normalità in una produzione del genere, l’aspetto strategico lasciando al giocatore grande libertà nella pianificazione delle operazioni. I problemi sorgono però allorquando si fa riferimento al motore grafico estremamente datato o ad un sistema di intelligenza artificiale ai minimi storici, il quale impedisce spesso di agire immediatamente come desideriamo. Oltre a questo dobbiamo aggiungere il fatto che di giochi come Blitzkrieg ultimamente ne stiamo vedendo fin troppi e che il titolo di Nival magari non propone le grandi innovazioni che altri hanno saputo mettere sul campo. Insomma, tutto questo relega il gioco di cui stiamo parlando fra le produzioni di secondaria importanza, verso cui l’acquirente medio solitamente è abbastanza scettico considerando che di titoli migliori ne può trovare a decine. Per chi ha amato il primo Blitzkrieg, comunque Burning Horizon resta un acquisto assolutamente consigliato considerando però che si tratta comunque di un’espansione. Chi non ha giocato il gioco originale ed è appassionato di strategici e della seconda guerra mondiale aggiunga anche un mezzo punto abbondante al globale che abbiamo assegnato.
Voto Recensione di Blitzkrieg: Burning Horizon - Recensione
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