Recensione

Blitzkrieg 2: Fall of the reich

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a cura di Mindead

Quando la guerra è un lampoBentornati indietro di 60 anni.Quando un matto di nome Adolf Hitler ebbe la “buona” idea di conquistare il mondo sbandierando la supremazia della razza ariana sopra ogni cosa, egli ebbe l’ intuizione della “Guerra lampo” in tedesco “Blitzkrieg”, cosa che poi come tutti sappiamo non avvenne, non fu un “lampo” quella guerra, anzi, durò anni e seminò 60 milioni di morti su scala mondiale.Blitzkrieg 2: Fall of the Reich si propone di farci rivivere molte battaglie realmente accadute in modo alquanto strategico attraverso un’ espansione stand alone che non necessita del titolo originale.Per quanto gli strategici in tempo reale in commercio sugli scaffali dei negozi attualmente prevedano quasi sempre un lato gestionale atto all’ accumulo di risorse utili alla costruzione di unità d’attacco, Blitzkrieg 2: Fall of the Reich ci evita quest’ aspetto focalizzando tutto sulla strategia di guerra in campo aperto, ma che dico aperto, apertissimo!

Strategia unica viaGrande rispetto per gli sviluppatori di Blitzkrieg 2 che hanno curato minuziosamente l’aspetto storico di questo titolo sia dal punto di vista di fedeltà degli avvenimenti della guerra sia dal punto di vista grafico delle unità e degli ambienti.Blitzkrieg 2 ci da l’opportunità di giocare con due fazioni: I Nazisti e i Russi nel momento in cui Hitler si suicidò e le colonne armate rosse aggiravano la polonia per introdursi in germania e concludere la guerra mentre dall’ altra parte l’ultimo manipolo di irriducibili tedeschi affrontavano con fierezza l’ invasore, affrontavano la morte.Ogni qualvolta si comincia una missione si accede ad una mappa tattica che spiega in modo esemplare cosa accadrà durante la battaglia dandoci un’ idea di come ci dovremo comportare una volta cliccato il pulsante “Start”. Prima di cliccarlo però dobbiamo scegliere le unità da schierare e qui il gioco “fa il botto” consentendoci una scelta vastissima di circa 200 unità descritte ed articolate in modo enciclopedico.Al fine di portare a casa la vittoria la strategia da usare nelle missioni è di vitale importanza: sfruttare l’ accerchiamento, ingannare il nemico costringendolo a spostaree truppe in modo da attaccarlo di sorpresa su un’altro fronte è cosa fondamentale per vincere, se le truppe vengono lasciate a sè stesse sarà il nemico ad adottare strategie contro di noi e vi assicuro che ci farà piangere dal dolore.A nostro favore gioca il fatto che le mappe sono talmente vaste che offrono svariate possibilità di raggiungere l’obiettivo finale. Ciò implica il fatto che spetterà a noi decidere dove passare e come comportarsi, non c’è mai un’ unica e sola strada percorribile bensì ce ne sono diverse. Tuttavia tocca ponderare bene le proprie scelte perche se si và per la strada sbagliata (metaforicamente parlando) non si torna più indietro!Le unità schierate hanno specifiche caratteristiche divise in gradi d’attacco e di difesa, prendendo spunto dai GDR , le unità godono di “forza” e di “armatura”. Un aspetto fondamentale è quello delle munizioni a numero finito. CIò implica un occhio di riguardo su come utilizzare questa o quella squadra garantendo una pressione psicologica di tutto rispetto finalizzata a colpire il nemico sprecando il numero minore di colpi e sacrificando meno uomini possibili. Una volta finite le cartucce bisogna essenzialmente rifornire le unità con dei nuovi caricatori (o missili, o bombe da mortaio).Blitzkrieg 2: Fall of the Reich, come altri titoli di questa specie, adotta la facoltà di “upgradare” le unità che sopravvivono alle missioni permettendoci di riutilizzarle in quelle successive meglio equipaggiate, con una maggiore gittata o con una migliore precisione del tiro; quindi creando man mano delle unità veterane che solcheranno nuovamente i campi di battaglia più forti, più tenaci e più crudeli di prima.

Eppure quante pecche..!Per quanto abbia lodato alcune caratteristiche di questo titolo, Blitzkrieg 2: Fall of the Reich presenta parecchie pecche dal punto di vista del gameplay, soprattutto riguardo l’intelligenza artificiale che spesso lascia davvero a desiderare creando algoritmi di frustrazione che balenano beati nell’ambito del nostro cervello.Spesso accade che per quanto la via più ovvia da percorrere sia proprio dinanzi ai nostri occhi le unità selezionate compieranno dei giri assurdi attorno al campo di battaglia per raggiungere un punto attraversando cosi locazioni in cui magari non volevamo passare proprio per evitare di venire massacrati dai nemici e mandare in fumo i nostri piani strategici abilmente pensati.Lo stesso discorso vale per gli avversari, che non hanno poi così tantafantasia nell’attacco e nella difesa ricorrendo spesso a confusionari attacchi di massa, cosa che va contro lo spirito stesso del gioco che invece nasce dal buon proposito di sfruttare la strategia prima di tutto. In sostanza se lo scopo è quello di “organizzare” una battaglia, perchè spesso il nemico non fa altrettanto (se non in occasioni preimpostate come certe imboscate) fiondandosi invece contro di noi a testa bassa e così morendo sotto le nostre cannonate? Bisognerebbe chiederlo a chi ha sviluppato il gioco e non sarebbe semplice…Non è un discorso da sottovalutare questo dell’intelligenza artificiale, parliamoci chiaro, il fulcro di un gioco non risiede nè nella grafica nè nel sonoro, ma nella giocabilità. Il resto sono solo abbellimenti che rendono più o meno piacevole l’ esperienza. Quindi se si punta tutto sugli abbellimenti senza curare quegli aspetti che caratterizzano e soprattutto differenziano un titolo da un’ altro si avrà fra le mani una bella scatola vuota…Non vorrei estremizzare, Blitzkrieg 2: Fall of the Reich non è una scatola vuota (all’ interno c’è anche il libretto) tuttavia a causa di queste mancanze non è nemmeno una svolta generazionale !

Meccanica e co.Sembra quasi banale scriverlo, ma questo episodio di Blitzkrieg gode di tridimensionalità, gli edifici sono curati in modo quasi impeccabile e del tutto distruttibili dandoci l’ occasione di godere della grafica che deriva dall’interazione dei personaggi col mondo circostante. Ciò implica il crollo di ponti e la distruzione delle strutture che crollano come se fossero reali. Le unità belliche sono curate ed animate altrettanto bene ed i suoni che accompagnano i movimenti e gli scontri sono abbastanza realistici. Oltretutto la visuale è sia zoomabile che ruotabile a 360° permettendoci di focalizzare ed aggirare ostacoli fisici, di osservare le azioni sotto diversi punti di vista, cosa che facilità il gioco in generale, soprattutto nei centri urbani. Gli scontri sono magnifici, davvero reali, le esplosioni, gli spari, gli impietosi carri armati che buttano giù case e piante son stati disegnati ed animati davvero molto bene.

HARDWARE

Pentium 1GHz320MB RAM64MB 3D acceleratore grafico2.5GB spazio su disco

MULTIPLAYER

Il multy per fortuna si scosta dal single grazie al fatto che i nostri avversari non sono intelligenze artificiali ma giocatori umani, fino al numero di 8, emozionandoci non poco, di certo più che nelle campagne single player.

Buona Grafica

Buon Sonoro

Ottimo rigore storico

Intelligenza artificiale migliorabile

Molti Bug

6.5

Blitzkrieg 2 : Fall of the Reich è un bel gioco che gode di un ottimo rigore storico. Effetti grafici che godono delle ultime tecnologie sanno regalarci un’esperienza non comune a molti altri titoli e lo stesso vale per l’audio. Un plauso alla ricostruzione di fatti ed eventi realmente avvenuti.

Tuttavia la giocabilità ne risente parecchio e questo a causa della poco curata intelligenza artificiale che dà quasi l’idea che Blitzkrieg 2 sia stato abbandonato a sè stesso dopo averlo disegnato ed animato.

Non è un gioco settoriale, io lo consiglio a tutti gli amanti della seconda guerra e per quanto a breve termine, risulta un titolo divertente ma aihmè, talvolta noioso.

Voto Recensione di Blitzkrieg 2: Fall of the reich - Recensione


6.5

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