Recensione

BioShock

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a cura di Star Platinum

Immaginate una trama coinvolgente e ricca di spunti interessanti, abbinata ad elementi gdr inseriti all’interno di uno sparatutto in soggettiva vecchio stampo. Condite il tutto con qualità tecniche ben sopra la media ed otterrete come risultato BioShock, un capolavoro finalmente disponibile anche per l’ammiraglia Sony. Nonostante la premessa iniziale, però, è importante sottolineare subito che il gioco, pur rientrando pienamente nella categoria degli fps, non può essere confrontato con altri prodotti di recente pubblicazione a livello di approccio, in quanto si differenzia molto da titoli quali i vari Call of Duty e Medal of Honor non soltanto per ambientazioni e stile, ma anche per i numerosi e strumenti di distruzione che mette a disposizione dell’utente e che non rientrano esattamente in quelle che potremmo definire come armi convenzionali. Ma procediamo con ordine e andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta.

Tutto ebbe inizio così…Senza svelare troppi dettagli della trama e della meccanica di gioco (che trovate sempre su Spaziogames, consultando la precedente recensione del titolo per Xbox 360 e PC), a beneficio di quanti non avessero ancora avuto modo di vivere l’esperienza di BioShock, appare comunque necessario fornire qualche informazione relativamente ad una storia che mai come in questo caso potremmo definire visionaria, fuori dagli schemi e soprattutto interessante, in particolar modo se analizzata all’interno di un contesto dove spesso i pretesti per dare il via a delle “sane” opere di distruzione appaiono davvero deboli e molto poco coinvolgenti.Il gioco basa infatti il proprio nucleo vitale attorno ad elementi molto curati, per certi versi talmente raffinati che potrebbero far parte di qualche libro di fantascienza. La vicenda prende infati il via in seguito ad un incidente aereo e dopo una serie di avvenimenti non esattamente fortunati vi ritroverete su Rapture. Nata come città (sottomarina) situata nel bel mezzo dell’Atlantico e costruita in assoluto segreto per nobili scopi di evoluzione e libertà di pensiero, con il tempo le cose sono purtroppo cambiate assumendo toni inquietanti. Purtroppo è proprio a questo punto che entrerete in gioco voi, ritrovandovi a vagare in questi luoghi diversi anni dopo la fondazione, nel bel mezzo di una vera e propria guerra in cui i delicati equilibri psichici di ogni abitante della città sono stati messi a dura prova dai molteplici esperimenti e dalle tante scoperte scientifiche sulla genetica, al limite dell’umana coscienza, che hanno generato più di una minaccia e con cui dovrete fare necessariamente i conti, se vorrete salvarvi da morte certa.Uno degli aspetti più riusciti del gioco resta infatti quello di avere proporre numerose forme di vita ostili, dotate di differenti caratteristiche e strettamente collegate all’ambiente in cui le incontrerete. Molte di esse sono purtroppo cittadini mostruosamente cambiati nell’aspetto e resi folli dall’abuso di sostanze che ne hanno provocato alterazioni genetiche sui loro corpi, rendendoli simili a mostri in tutto e per tutto. Anche la possibilità di poter utilizzare numerose armi, abilità e potenziamenti in grado di attivare numerose tipologie di oggetti come fossero strumenti di attacco resta un altro punto di forza dell’episodio originale e, di conseguenza, anche di questa edizione.

Sfida all’impossibileTutto ciò che abbiamo descritto fino ad ora è perfettamente ammirabile anche nelle versioni PC e Xbox 360 del gioco, dunque in cosa è cambiato questo titolo? Sicuramente, con alle spalle l’importante esperienza dell’esordio, è facile individuare immediatamente due primi elementi di rilievo in grado di distinguere in positivo questa versione.La prima importante innovazione, che merita un approfondimento, riguarda l’aggiunta di una modalità denominata Sopravvissuto, che all’atto pratico si rivela come una sfida ancor più dura e in grado di stimolare al limite le capacità di ogni giocatore. L’avventura assume infatti i connotati di un adventure dalle forti tinte horror, in cui le risorse a disposizione sono davvero al minimo e, in modo inversamente proporzionale, i nemici appaiono ancor più coriacei e dotati d’intelligenza. Avanzare lungo i livelli non si rivela essere più strettamente legato alla potenza delle proprie abilità ma ogni elemento deve essere valutato con estrema attenzione, in quanto affrontare tutti gli scontri potrebbe rivelarsi molto dannoso e scegliere con attenzione cosa sacrificare lungo il cammino per ottenere il miglior risultato non è solo una saggia scelta, ma l’unica sensata e percorribile. Il livello di sfida raggiunge quindi nuovi standard, rendendosi occasionalmente frustrante ma anche tremendamente divertente ad ogni obiettivo completato o tattica ben riuscita.Il secondo elemento da segnalare rispetto al passato consiste in alcune interessanti aggiunte a livello di oggetti (facilmente riscontrabili nel maggior numero di plasmidi, che in questa edizione PS3 sono presenti fin dall’inizio), enigmi e trofei. Nulla di particolare nel complesso, ma che dimostra come il gioco non sia mai stato pensato come una semplice conversione ma piuttosto come un generale miglioramento della serie per permettere a tutti di beneficiare di un’esperienza perfezionata anche a livello di gameplay.

Tecnica evolutaA livello di meccanica generale BioShock è rimasto praticamente immutato rispetto alla sua controparte Xbox 360. Il tutto ruota attorno al clasico schema degli fps, con l’aggiunta delle interessanti novità introdotte nel genere, cui si vanno a sommare le varianti di questa edizione PS3. Uno sparatutto in prima persona decisamente fuori dagli schemi e poco realistico nel senso generale del termine, ma intriso di una forte componente adventure e in grado di tenervi incollati alla tv per numerose ore all’insegna dell’azione pura. Il lavoro di ottimizzazione degli sviluppatori è riuscito, anche se a livello tecnico non si notano differenze rilevanti con le altre versioni.Graficamente il gioco è una gioia per gli occhi e propone ambientazioni stilisticamente impeccabili e un design molto curato, con l’aggiunta di tutta una serie di effetti grafici e texture davvero pregevoli. Ottimo anche l’engine poligonale, seppur non sempre perfetto come ci si poteva aspettare vista l’attesa per questa edizione. Gli effetti sonori e le musiche forniscono un ottimo accompagnamento, in grado di sottolineare con la giusta enfasi tutti i momenti più importanti dell’avventura.Una giocabilità davvero notevole completa infine un quadro estremamente positivo, caratterizzato da una longevità molto elevata e alla possibilità di poter sperimentare sotto un’altra luce le possibilità offerte da BioShock, attraverso la modalità Sopravvissuto, davvero eccellente.Un gioco imperdibile per ogni possessore di PS3 appassionato di sparatutto, che è riuscito a conquistare numerosi consensi grazie ad uno stile unico e coinvolgente come troppo poco spesso capita di trovare nei videogames.

– Storia emozionante

– Tecnicamente eccellente…

– Ambientazioni inquietanti al punto giusto

– Giocabilità stellare

– Presente una nuova modalità

– Occasionalmente potrebbe risultare frustrante

– …ma la perfezione è solo sfiorata

– L’attesa è stata lunga

9.3

Supportato dall’ottima esperienza dell’edizione originale, BioShock su PS3 appare rafforzato in tutte quelle articolate dinamiche che hanno permesso al titolo d’imporsi, proponendo tali e tanti spunti interessanti da far passare del tutto inosservata una meccanica che parte da una struttura molto lineare come quella degli fps. Un ritmo sempre elevato e ricco di colpi di scena e situazioni in grado di lasciare letteralmente senza fiato è accompagnato da un livello d’interazione con l’ambiente davvero eccezionale, in cui ogni elemento può divenire un’arma in grado di provocare danni più o meno seri.

Le interessanti aggiunte rispetto alla versione per Xbox 360, abbinate a una struttura narrativa sempre curata e coinvolgente, garantiscono al gioco numerose ore di divertimento, e l’atmosfera è ben riprodotta da un comparto tecnico impressionante che mostra i muscoli della PS3.

Agli sviluppatori va il merito di essere riusciti a proporre un gioco così valido senza scendere a compromessi di alcun tipo, anzi cercando di migliorare per quanto possibile un prodotto già in partenza ottimo. Per tutti coloro che amano gli sparatutto in soggettiva e cercano un titolo cui dedicarsi dando libero sfogo alla propria voglia di distruzione questo si rivela senza dubbio un gioco da prendere in considerazione, visto anche l’elevato spessore qualitativo di cui è dotato.

Voto Recensione di BioShock - Recensione


9.3

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