Recensione

Ben 10: Protector of Earth

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a cura di Vito302

Continua la sfilata dei tie-in tratti dai successi trasmessi da cartoon Network. Ben 10, ultimo nato in collaborazione con il noto canale satellitare, è un cartone animato di fantascienza particolarmente interessante. La storia si concentra sulla multiforme vita del piccolo Ben, il quale, per volere del nonno Max insieme alla cugina Gwen, decidono di partire per un breve campeggio fuori città. Nel bel mezzo di una fuga in mezzo alla selva, Ben scorge una luce verde cadere al suolo: incuriosito lo raggiunge raccogliendo da terra quello che poi verrà chiamato Ominitrix, un apparecchio alieno simile ad un orologio. Esso gli permette di tramutarsi in dieci differenti forme aliene in grado di contrastare qualsiasi minaccia extraterrestre. Fatta chiarezza sul plot originale, risulta chiaro come il pubblico di riferimento sia certamente quello più giovane, affascinato dall’originalità dell’idea; tuttavia, in genere, le storie spaziano dall’horror sfumato al fantasy più evoluto, accalappiando l’interesse anche dei meno avvezzi al genere. Il prodotto sviluppato da High Voltage Software per PlayStation Portable, trasforma l’idea di base – senza per questo narrare le origini del protagonista – in un gioco d’azione pieno di brio e, nel suo piccolo, piuttosto divertente.

Alienation timeSebbene le trasformazioni possibili nel cartoon siano ben dieci, nel gioco potremo utilizzarne solo cinque. Il movente è presto detto: un alieno, durante la notte, ha risucchiato a Ben gran parte dell’energia contenuta nell’Ominitrix. Perciò in un primo momento affronteremo l’avventura potendo contare solo su due trasformazioni: “2X2” e “Inferno”. Nel primo caso saremo dotati di quattro enormi braccia estremamente potenti, in grado di mettere KO qualsiasi avversario in tempi piuttosto ristretti. Grazie alla capacità inferno, invece, ci tramuteremo in un alieno incandescente, indispensabile nelle occasioni in cui dovrete risucchiare del fuoco attorno a voi. La combinazioni di questi cinque diversi tipi di alieni (i restanti sono XLR8, Rotolone e Wildvine) è il valore aggiunto che fa la differenza rispetto agli altri Tie-in analoghi in commercio. In determinati livelli vi capiterà di dover ricorrere a Rotolone per raggiungere porzioni di spazio apparentemente ben al di sopra della nostra portata, risucchiare il fuoco con Inferno e spostare blocchi di cemento con la forza sovrumana di 2X2 per attivare dei congegni. Questo, in sostanza, permette una varietà di azione non indifferente, instillando nel giocatore la voglia di rigiocare l’intera avventura una volta terminata, anche per il solo scopo di scoprire tutti i segreti disseminati tra i livelli. Effettivamente la longevità non è il fiore all’occhiello del titolo, la quale si assesta su una media di 4 ore; tuttavia i tre differenti livelli di difficoltà riusciranno senz’altro a prolungare la sfida.

Game insaneDurante i livelli, il protagonista avrà l’opportunità di potenziare le proprie trasformazioni, per un totale di 80 combo diverse. Naturalmente, grazie alla parziale interazione con le ambientazioni, potrete distruggere gli elementi su schermo per raccogliere così i DNA relativi al tempo di trasformazione (verdi) e alla vita (rossi). Nei combattimenti con i boss di fine livello inoltre, impiegherete i Quick time event, in pieno stile God of War. Si tratta nello specifico di una sequenza precalcolata in cui vi saranno date su schermo delle indicazioni sui tasti da premere per concludere positivamente l’attacco. Tali elementi di gameplay, uniti ad uno stile grafico minimalista, colorato e ottimamente animato, in stile cartoon, rischia seriamente di affascinare i puristi degli action che non prendano il genere troppo sul serio. Le ambientazioni sono ben ricreate e in alcuni casi interagibili in (quasi) toto e lo zampino dei disegnatori del cartone animato è visibile sin da subito. Tra gli extra disponibili troviamo infine brevi filmati, concept art, segreti e hero, enemy e boss viewer, ovverosia riproduzioni tridimensionali di tutti i personaggi del gioco. La colonna sonora si attesta su discreti livelli, con tracce ed effetti di buona fattura. Nonostante Ben 10 sia completamente in inglese (quantomeno nella versione provata) e pecchi gravemente nell’assenza di modalità multiplayer – indispensabili in un titolo di tale entità – si lascia comunque giocare con estremo piacere.

– Graficamente delizioso

– Identico al cartone animato

– Vario e divertente

– Modalità multigiocatore assente

6.8

Ben 10 rischia seriamente di tenere incollati allo schermo i piccoli appassionati dell’omonima serie animata. Nell’handheld Sony il titolo distribuito da D3Publisher dimostra grande propensione verso l’immediatezza che esige una console portatile. Grafica e giocabilità, pur non eccellendo, imprimono carattere al prodotto, riuscendo laddove molte altri progetti analoghi anno fallito: far divertire al di là del nome coinvolto. Concedetegli una chance: la sua semplicità potrebbe catturarvi.

Voto Recensione di Ben 10: Protector of Earth - Recensione


6.8

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