Recensione

Batman: Return To Arkham

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a cura di Mapaan

Fino al 2009, tranne qualche rara eccezione, i titoli su licenza si sono rivelati dei prodotti incapaci di proporre qualcosa di realmente valido, oscillanti perennemente tra la mediocrità ed una sufficienza stentata; quasi a voler portare avanti un concetto profondamente sbagliato, per cui una trasposizione videoludica di una proprietà intellettuale già nota, non abbia bisogno di un degno lavoro alle spalle, per avere successo. Al Cavaliere Oscuro non è andata in modo poi così diverso dal solito, con titoli che non sono riusciti mai a rendere realmente giustizia ad un universo così intenso e sfaccettato. Non ce ne vogliate, ma nell’immaginario collettivo, spesso, per collegare il vigilante di Gotham al medium videoludico, si faceva riferimento ad un titolo come Batman & Robin, uscito sulla prima Playstation nel 1997, che esattamente come il film di riferimento, a noi provoca ancora qualche brivido di freddo lungo la schiena. A cambiare questa situazione hanno deciso di pensarci i ragazzi londinesi di Rocksteady, con il loro Batman: Arkham Asylum: un titolo in grado di elevarsi, non di poco, rispetto alla massa, ponendosi come un prodotto ben realizzato a 360°. La bravura del team di sviluppo è stata quella di riuscire ad affiancare ad una sceneggiatura inedita e di qualità, un sistema di gioco solido, in grado di convincere e divertire; riuscendo tra l’altro ad espandere la formula con il passare degli episodi. Poche settimane fa, Rocksteady stessa, ha confermato che Batman: Arkham Knight è stato a tutti gli effetti il loro ultimo capitolo della serie: il producer Dax Ginn, ha infatti dichiarato che i tempi sono maturi “per dedicarsi ad altro”. Per dare un saluto a questo binomio tanto produttivo, Warner Bros ha deciso di riproporre i primi due capitoli della saga sulle ultime console di Sony e Microsoft, con questo Batman: Return To Arkham, una collection sviluppata dallo studio cinese Virtuos e supervisionata da Rocksteady, che vede il passaggio dei due giochi all’Unreal Engine 4.

Batman Vs Mr. J
In entrambi i capitoli, il nostro caro Cavaliere Oscuro dovrà vedersela con un elevato numero di nemici, provenienti dal proprio Bat-Universo, con la costante presenza del suo villain per antonomasia: il Joker. Arkham Asylum si focalizza sul suo tentativo di mettere a ferro e fuoco Gotham City, cercando di fare partire una rivolta nell’omonimo manicomio dove la polizia ha rinchiuso tutti i principali psicopatici della città. Per mettere in moto il suo piano, il pagliaccio ha inscenato la sua cattura, così da riunire i rivali più noti di Batman all’interno della stessa struttura. In Arkham City invece, che narra gli eventi accaduti alcuni mesi dopo quanto successo nel primo episodio, vedremo il nuovo sindaco di Gotham, Quincy Sharp, segregare i pazienti del manicomio di Arkham e gli ospiti della prigione di Blackgate in un unico posto super-sorvegliato, in corrispondenza del cuore della vecchia parte della città, chiamato Arkham City. Bruce Wayne, per diverse ragioni, attirerà l’attenzione di Hugo Strange, messo a capo della nuova struttura, che riuscirà ad internarlo proprio ad Arkham City. Per il plot dei due titoli preferiamo dire poco e fermarci qui, anche perché la base narrativa è molto interessante ed il tutto risulta ben sceneggiato, per cui non vogliamo rovinare alcuna sorpresa a chi dovesse avvicinarsi per la prima volta alla saga; passiamo invece al lato giocato.  Rocksteady già al tempo riuscì a stupire tutti, con un gameplay che univa, con cognizione di causa, l’utile al dilettevole. Nello specifico, parliamo di un sistema di combattimento dotato di una certa profondità di base: ciò che a noi importava davvero nel caso di Batman: Return To Arkham è che il tutto non risultasse obsoleto, in particolare con Batman: Arkham Asylum, per via del tempo passato dall’uscita del gioco e delle evoluzioni su cui quello stesso sistema ha potuto contare con i capitoli successivi. In tal senso, possiamo assicurarvi che il tutto non è invecchiato per nulla ed entrambi i capitoli sono assolutamente godibili e divertenti ancora oggi. Ancor più apprezzabile risulta piuttosto la differenza tra i due giochi: il primo capitolo punta su un ritmo serrato mentre il secondo risulta nel complesso maggiormente “diluito” e con una fase esplorativa più marcata, anche a causa delle dimensioni della mappa di gioco. Il Freeflow Combat fa una gran figura nell’ultimo capitolo della saga, uscito più di un anno fa sulle ultime console di Sony e Microsoft, ma funzionava a dovere anche nelle prime incarnazioni del brand ed è pertanto attuale come pochi altri sistemi di combattimento. Ancora oggi è esaltante notare come la struttura generale vada ad adattarsi all’abilità e al tempismo del giocatore, con i giochi (in particolare Arkham City) che vi offriranno sempre di più, con il passare delle ore. Il Cavaliere Oscuro potrà contare su un numero significativo di gadget, utili anche al di fuori del combattimento vero e proprio, nelle fasi esplorative o di investigazione; egli potrà infilarsi nei condotti di areazione, spostarsi rapidamente da un “gargoyle” all’altro, arrivando alle spalle del nemico e tanto altro ancora. La saga non è costituita esclusivamente dal combattimento ravvicinato e fondamentale sarà pianificare nel miglior modo possibile ogni nuova sfida, studiando la posizione e il numero dei nemici, in modo da eliminarne silenziosamente alcuni, per poi affrontare a viso aperto tutti gli altri: una struttura ludica così stratificata permette di passare facilmente da un approccio all’altro cercando di andare incontro ad ogni tipo di giocatore. 
Non Una Semplice Remastered
La bontà del lavoro tecnico, che vede i due titoli, passare dall’Unreal Engine 3 all’Unreal Engine 4, è innegabile e possiamo garantirvi che i benefici di tale cambiamento appaiono molto più chiari in-game rispetto a quanto invece possa sembrare attraverso delle semplici comparazioni tra screenshots: a riprova di ciò abbiamo anche effettuato specifici confronti tra la nuova versione dei due giochi, presente in Batman: Return To Arkham, e quelle della generazione precedente. Sia Batman: Arkham Asylum, che Batman: Arkham City, godono di un rinnovamento grafico non di poco conto: le texture sono maggiormente rifinite, e non parliamo solo di pareti o pavimenti, il sistema di ombre è molto più convincente e la quantità di dettagli è di gran lunga superiore rispetto al passato. L’impatto grafico che esce fuori non è di poco conto considerando che si tratta di una rimasterizzazione di giochi usciti svariati anni fa: nel secondo capitolo, ciò che abbiamo osservato durante i primi passi all’esterno, con la vista sulle diverse strutture che compongono la mappa di gioco, ci ha pienamente convinti. Discorso a parte per il frame-rate, che risulta purtroppo il vero passo falso di questa edizione: questo è infatti ben lontano dall’essere solido e rimane bloccato, come nelle due versioni precedenti, a 30fps. A mostrare qualche incertezza in più è stato Arkham Asylum, specialmente nelle fasi esplorative. Sia chiaro, non è nulla che vada a minare minimamente l’esperienza di gioco, si tratta di cali minimi e rarissimi, ma considerando il tempo avuto a disposizione nello sviluppo di questa versione rimasterizzata, era lecito aspettarsi di più. Tra l’altro va anche detto, che inaspettatamente, il passaggio da un motore grafico all’altro ha portato anche a dei cambiamenti sulla paletta cromatica generale, che non sempre risulta convincente: in particolar modo, i volti e i modelli poligonali dei personaggi principali non sono sempre al top ed alcuni dettagli facciali perdono addirittura il confronto con quanto è stato possibile osservare nelle versioni passate. Questo è dovuto anche al cambiamento del sistema d’illuminazione che tanto ha dato al livello generale – o nello specifico con i tanti NPC amici/nemici secondari – nella brillantezza delle texture, ma poco è riuscito a “dare” con altri elementi, andando a modificare in minima parte anche l’art direction dei due titoli, e non sempre positivamente. Alla luce di tutto ciò, non ci sentiamo di bocciare un lavoro comunque buono, che sta a metà tra una semplice rimasterizzazione ed un remake, ma allo stesso tempo nell’analizzare ciò che non ha funzionato perfettamente, ci chiediamo se con altre tipo di scelte non si sarebbe potuto raggiungere un livello qualitativo ancor più alto: magari scendendo a compromessi sulla risoluzione ma bloccando i due giochi a 30fps o cercando di andare sui 60fps, oppure ancora, proponendo nuovamente una versione riveduta dell’UE3 (l’originale non è supportato da Xbox One & PS4) come per Batman: Arkham Knight così da potersi concentrare su un insieme più vasto di elementi poco funzionali.
Attività Extra In Quel di Gotham
Entrambi i giochi includono, in questa versione rimasterizzata, tutti i contenuti scaricabili resi disponibili nei rispettivi periodi post-lancio: i DLC di Arkham Asylum si compongono soltanto di quattro mappe Sfida aggiuntive (Crime Alley, Incubo Criminale, Completamente Pazzo e Cacciatore Notturno), mentre più corposo appare il numero di contenuti extra di Arkham City. Anche in questo caso sono presenti sfide inedite, in cui avrete la possibilità di utilizzare Robin, Nightwing e Catwoman – che sarà giocabile anche in alcune sezioni della campagna – insieme ad un pacchetto di costumi alternativi per Batman. Infine, è presente l’episodio Harley Quinn’s Revenge, che cerca di dare una certa continuità a quanto narrato nel gioco principale, fornendo qualche spunto interessante e ponendosi come uno dei contenuti secondari più interessanti dell’intero pacchetto. Tali DLC, presi singolarmente non sono nulla d’imperdibile e non costituiscono una valida motivazione per acquistare Batman: Return To Arkham, tuttavia analizzati nel loro insieme, rappresentano un’esperienza quantomeno piacevole, che riuscirà a regalarvi qualche ora di divertimento in più. Pur essendo cosa nota fin dall’annuncio, ci preme comunque sottolineare la mancanza di Batman: Arkham Origins, episodio sviluppato da Warner Bros. Montréal, spesso bistrattato ingiustamente: a noi, il giustificare tale mancanza con la volontà di inserire soltanto i titoli Rocksteady ci ha francamente fatto storcere il naso e appare ai nostri occhi come una scusa non molto convincente. A pagarne le conseguenze è una collection che avrebbe potuto solo che beneficare di un’aggiunta simile, e che invece arriva tra le nostre mani leggermente “incompleta”: speriamo vivamente che almeno per i possessori Xbox One si possa mettere una piccola pezza rendendo il titolo retrocompatibile. 

– Ancora oggi sono due grandissimi titoli

– Presenti tutti i DLC

– Ottimo passaggio dall’UE3 all’UE4…

– … che però ha portato ad un cambiamento non sempre convincente della paletta cromatica

– Qualche lieve calo di frame-rate in Batman: Arkham Asylum

7.5

Il ritorno ad Arkham targato Virtuos Games rappresenta complessivamente una buona operazione di rimasterizzazione: i lievi problemi tecnici, seppur inaspettati, rimangono marginali e non guastano in alcun modo l’esperienza generale. Rimane soltanto un po’ di amaro in bocca, perché siamo sicuri sarebbero bastato poco per rendere la collezione qualitativamente ineccepibile e ancor più completa. In ogni caso, si parla pur sempre di due prodotti che non risentono per nulla del peso degli anni e propongono ancora oggi un gameplay attuale e convincente; è pertanto un acquisto consigliatissimo a tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di avvicinarsi alla saga Rocksteady nel corso della passata generazione. Chi invece ha già spolpato i due titoli in precedenza, potrebbe prenderne in considerazione l’acquisto solo se grandi amanti del brand oppure per la presenza dei DLC.

Voto Recensione di Batman: Return To Arkham - Recensione


7.5

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