Baten Kaitos (Ntsc Usa)
Advertisement
a cura di Fabfab
Ci avrei scommesso, ci hanno fatto aspettare anni senza un gdr (tranne qualche conversione da Dreamcast) e ora, nell’arco di pochi mesi, ecco che ne escono tre! Dopo “Tales of Symphonia” e “Paper Mario 2” e in attesa di “Fire Emblem”, ecco a voi Baten Kaitos, il card-rpg dai creatori di Xenosaga!
Amnesia, il ritornoIl protagonista del gioco è un tal Kalas, eroe immemore (nel senso che è affetto dalla solita amnesia dei protagonisti) e taciturno in cerca di vendetta; a lui si unisce ben presto Xelha, l’eroina bella e spigliata, casualmente interessata a far fuori gli stessi cattivoni. I due girano il mondo per compiere la loro missione ed altri combattenti si uniranno via via al gruppo. Vi ricorda qualcosa? Vi sembra di aver già visto queste premesse nelle decine di gdr giapponesi precedentemente giocati? Comincia a venirvi il sospetto che per non stare a sbattersi sulla stesura della trama i programmatori giapponesi tirino fuori sempre la solita storiellina e i soliti personaggi standardizzati? Bé, non posso che essere d’accordo con voi.La piattezza nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi viene in parte compensata da un’ambientazione ricca di fascino, fatta di terre galleggianti nel cielo (ok, pure questa non è una trovata originale, ma almeno non è troppo inflazionata) sulle quali svolazzano i nostri protagonisti. Le origini di un si bizzarro mondo sono da ricercarsi nel mito, che narra di un demone che per estinguere le fiamme che lo consumavano, inghiottì l’oceano sul quale si posavano in precedenza i continenti che ora galleggiano tra le sue fauci.La trama è piuttosto lineare ed anche se ci sono dei momenti in cui al giocatore verrà richiesto di fare una scelta, tuttavia questa non andrà ad influire sull’esito finale: se poi aggiungiamo dei protagonisti davvero troppo stereotipati e poco carismatici (situazione aggravata dal pessimo doppiaggio inglese), è inevitabile concludere che la sceneggiatura non è certo il punto di forza di questo gioco.La particolarità del gioco, come probabilmente già saprete, è quella di non mettere il giocatore direttamente nei panni del protagonista, ma piuttosto di trasformarlo nel suo spirito guida, un’entità invisibile ed impalpabile che detta i comportamenti del party (ad esempio quando Kalas ha bisogno del nostro aiuto, lo vedremo rivolgere lo sguardo verso lo schermo del televisore): una prospettiva di gioco inedita, anche se non così spiazzante come ci si potrebbe aspettare. Rafforzare il legame che vi unisce al protagonista gli farà guadagnare attacchi speciali.
Non solo Yu-gi-oh può salvare il mondo con le carte…Per quanto riguarda il gioco in sé, la struttura è quella tipica dei giochi di ruolo orientali, ma con una significativa differenza per quanto riguarda i combattimenti, nei quali invece che usare armi o scagliare incantesimi si giocano carte: esatto, Baten Kaitos è un card-rpg che si colloca sulla scia dei due “Lost Kingdoms”, usciti diverso tempo fa sempre su GameCube, con tutti i pro e contro che questo comporta.Come in ogni card game che si rispetti, avrete a disposizione un’infinità di carte (un migliaio, la maggior parte delle quali si renderanno disponibili solo proseguendo nel gioco) con le quali creare il vostro mazzo da combattimento. All’elemento strategico, che si estrinseca nella necessità di comporre un mazzo equilibrato e potenzialmente adatto ad ogni situazione (ci sono carte offensive, difensive, di supporto, ecc.), si affianca quello casuale, vale a dire la fortuna, che entra in gioco ogni volta che si pesca una carta: l’esito e la conduzione delle battaglie è influenzato inevitabilmente dalle carte che avremo in mano e da quelle che pescheremo via via, elementi questi assolutamente non preventivabili in partenza. Raramente questo può essere anche causa di frustrazione, visto che alcune battaglie si perdono unicamente perchè le carte girano male (per non parlare della sensazione che ogni tanto l’I.A. avversaria bari clamorosamente). Per fortuna si tratta di un’eventualità non troppo frequente, ma è ovvio che chi non conosce o non apprezza i meccanismi dei card game potrebbe vedersi compromessa l’intera esperienza di gioco!L’elemento casuale è dunque predominante nel gioco e riguarda anche altri aspetti delle battaglie, come ad esempio la possibilità di dare vita a combo o di scoprire poteri speciali: se il mazzo “gira” a dovere gli scontri sono divertenti ed appassionanti, ma se peschiamo sempre le carte sbagliate nel momento sbagliato allora l’arrabbiatura ci aspetta dietro l’angolo. Il tutto, poi, è reso più complesso dal fatto che pur trattandosi di battaglie a turni, il tempo a disposizione per giocare le proprie carte è limitato, a volte limitatissimo, obbligandoci a decidere una strategia in base al nostro colpo d’occhio, che non sempre si rivelerà fruttuoso.C’è poi la particolarità rappresentata da alcune carte che tendono a trasformarsi col tempo: prendiamo ad esempio l’uva, un item curativo, che dopo un certo tempo degenererà in veleno, per poi tornare ad essere utile vino. Anche questa è una variabile di cui dovrete sempre tenere contoNaturalmente al termine di ogni battaglia verremo ricompensati con punti esperienza (ma per passare di livello occorre andare a pregare presso i templi) e, talvolta, nuove carte: aumentare il proprio livello serve perchè aumenta la propria salute e il numero di carte che si possono giocare, ma diminuisce anche il tempo che si ha a disposizione per effettuare le proprie mosse.Resta da parlare della fase puramente esplorativa, che è identica a mille altre già provate in precedenza ma, se non altro, viene resa piacevole dalla cura con cui è stato realizzato il mondo sospeso di questo Baten Kaitos.
Il mondo sospesoGraficamente il titolo è piuttosto buono. La scelta di mescolare sfondi prerenderizzati e personaggi poligonali dona agli ambienti un buon livello di dettaglio e rende i personaggi belli a vedersi e realistici nelle movenze e nell’interazione con lo scenario di gioco: ogni isola del cielo è naturalmente caratterizzata da una diversa conformazione naturale, passando dalle lussureggianti foreste ai deserti arsi dal sole. Da segnalare anche che i fondali non sono mai completamente statici, ma spesso arricchiti da oggetti o personaggi in movimento che aumentano il realismo della scena. Molto belle anche le schermate di battaglia, specie gli effetti speciali che accompagnano i combattimenti. Particolare, infine, il character design, che spicca per originalità anche se potrebbe non piacere a tutti.Mediocre, invece, il comparto sonoro, afflitto da un pessimo doppiaggio inglese e da una colonna sonora che, pur non dispiacendo, neppure colpisce particolarmente.Soddisfacente, infine, il fattore longevità, che si attesta sulle 50 ore e comprende molte side-quest che si affiancano a quella principale e servono per trovare nuove carte o poteri.
– Buon card game
– Ottima grafica
– GdR poco originale
– L’esito degli scontri è spesso dipende dal caso
– Pessimo doppiaggio
7.8
Baten Kaitos è un gioco dalla doppia natura. Come gdr non si discosta di molto dalla media del genere, dando vita ad un mondo bello a vedersi e divertente da esplorare ma con una sceneggiatura ed un gameplay troppo uguali a mille altri visti finora. Come card game, invece, risulta sufficientemente complesso e frenetico, tale da soddisfare gli appassionati del genere ma difficilmente in grado di conquistare anche chi non gradisca il genere a causa della preponderanza dell’elemento casuale, che prevale su ogni tipo di strategia voi possiate studiare: se non escono le carte che vi servono al momento giusto, non potrete fare altro che resettare e ricominciare lo scontro! In sostanza un ottimo card game con elementi rpg, ma anche piuttosto complesso ed impegnativo e dunque inadatto a chi non apprezzi il genere…
Voto Recensione di Baten Kaitos (Ntsc Usa) - Recensione
Advertisement