Recensione

Banjo-Tooie

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a cura di Mauro.Cat

Banjo-Tooie è un platform tridimensionale pubblicato originariamente su Nintendo64 sul finire dell’anno 2000. Il titolo, lanciato quando ormai la console Nintendo aveva perso definitivamente terreno rispetto alla rivale PlasyStation, è di fatto uno degli ultimi prodotti Rare sviluppati per la grande N. Il passaggio da Rare a Microsoft avvenuto nel 2002, con una lunga serie di conseguenze legate al possesso delle varie licenze, ha rischiato di far perdere le tracce di uno dei prodotti più interessanti degli ultimi anni e del maggior rivale, per molti appassionati, di Super Mario 64 come miglior platform tridimensionale di quel periodo.A distanza di alcuni anni il titolo ha rifatto la propria comparsa su Xbox 360, al costo di 1200 Microsoft Points, arricchito da un comparto grafico leggermente adattato per funzionare anche in alta definizione, da alcune piccole novità legate al sistema di controllo e a certi trascurabili minigiochi.Banjo-Tooie è il seguito diretto del più noto Banjo-Kazooie. I due titoli condividono alcune meccaniche comuni, ma complessivamente il secondo episodio mostra una struttura di fondo più varia ed al tempo stesso leggermente più macchinosa.

Umorismo ingleseRare personalizza subito il prodotto con un proprio marchio di fabbrica fatto di British humour. Fin dalle prime battute di gioco si entra a contatto con l’umorismo acido ed il contesto surreale della vicenda. Le idee sono ispirate così come i protagonisti ed i comprimari. L’orso Banjo, il rumoroso uccello di nome Kazooie e lo sciamano Mumbo Jumbo sono paradossalmente i personaggi meno interessanti. L’assurda morte della talpa Bottles e le stravaganti giustificazioni con i familiari, la maldestra Gruntilda ed altre amene comparse renderanno l’esperienza di gioco piacevole sotto il profilo narrativo. In genere si può osservare una maggiore crudezza dei dialoghi, completamente tradotti in italiano, che in più di una occasione non si risparmiano qualche battuta di troppo e le varie citazioni dell’episodio precedente. In generale si può osservare come lo stile autocompiacente non si discosti più di tanto da quello ripreso dal discusso Nuts & Bolts per Xbox 360.Paradossalmente proprio questo aspetto estetico, per non dire verboso, rappresenta uno dei maggiori limiti del gioco. I titoli più moderni, nonostante il relativamente breve periodo di tempo trascorso dal lancio originale, risultano essere molto più ritmati. La fase iniziale di Banjo-Tooie non ci assiste in maniera convincente e spesso si ha la sensazione di non sapere come muoversi o di perdersi di fronte a tanti personaggi così desiderosi di riempirci di informazioni. Passato il primo momento di smarrimento ed entrati nel vivo, ci si ritrova però presto di fronte ad un titolo piuttosto vario. Scopo del gioco è recuperare i Jiggy dorati, simili ai tasselli di un comune puzzle, sfruttando talvolta i personaggi anche in azioni singole. L’utilizzo dello sciamano, alcune fasi in puro stile Doom, i molti nuovi poteri ed i mezzi di locomozione fanno il resto.

ContaminazioniIl titolo Rare è comunque un patrimonio Nintendo, vista la piattaforma di origine, che va ben oltre le semplici questioni di licenza e di accordi tra società. Fin dall’inizio si osservano legami con il N64, citazioni ad altri titoli e personaggi noti. Appare chiaro a tutti i giocatori più esperti come uno dei figli di Bottles abbia tra le mani un Donkey Kong di Peluches. In genere il tocco Nintendo non è pertanto così lontano e forse potrebbe rappresentare un punto di interesse per i possessori della macchina Microsoft.Tecnicamente il titolo appare assai ben progettato, al punto da non sfigurare di fronte a molte produzioni odierne. Il lavoro di adattamento grafico si rivela assai utile ed un confronto tra l’originale su cartuccia per N64 ed il titolo per Xbox 360, in una televisione di moderna generazione, appare inevitabilmente impietoso per il primo.Le animazioni, a volte non propriamente fluide, appaiono comunque piuttosto convincenti proprio grazie all’ottimo lavoro svolto in origine che ha necessitato soltanto di semplici ritocchi. Gli ambienti appaiono piuttosto vari, anche se il primo episodio appariva leggermente più personale a livello di scenari. Una nota di merito va ad alcuni effetti di luce, tra cui i pregevoli luccichii dei Jiggly.Il sonoro, trascurando una scelta musicale piuttosto originale ma non sempre orecchiabile, rende al meglio grazie ad alcuni effetti riusciti. Il gracchiante versaccio emesso da Kazooie ed alcuni buffi linguaggi associati ai personaggi appaiono realmente spassosi. Talvolta non si capisce se sia un effetto voluto o semplicemente une scelta dettata da limitazioni della console di origine.La giocabilità, come detto in precedenza, soffre a causa di uno stile di gioco un po’ antico e blando che potrebbe non piacere a tutti. La serie, anche nell’ultimo capitolo per Xbox 360, è sempre stata caratterizzata da un ritmo compassato, ma in questo caso troppo spesso si rischia di annoiarsi specialmente nelle primissime fasi di gioco. Una nota di demerito va anche alla gestione della telecamera che appare meno raffinata rispetto ai tempi del Nintendo64. La leva analogica di destra stranamente non riesce ad essere precisa quanto i quattro tasti “C” del controller originale.La longevità è garantita dagli otto mondi di gioco, da una struttura generalmente varia ed impegnativa e dalla già citata grande quantità di situazioni inserite.Complessivamente Banjo-Tooie è un titolo assolutamente interessante che però ha sofferto leggermente gli anni trascorsi. Certamente è uno dei migliori platform presenti sulla console Microsoft e pertanto merita di essere tenuto in considerazione anche da chi magari non ama particolarmente il genere, ma vorrebbe provare una tipologia di gioco poco rappresentata su Xbox 360.

– Grande umorismo

– Ottimo doppiaggio in italiano

– Tecnicamente ancora valido

– Ritmo inizialmente molto blando

– Sente un po’ il peso degli anni

– Minigiochi poco ispirati

8.0

Banjo-Tooie è tornato dopo quasi nove anni dalla pubblicazione originale. Il titolo Rare, nel frattempo la casa inglese è stata venduta da Nintendo a Microsoft, era ai tempi della pubblicazione uno dei migliori platform prodotti. Il peso degli anni ha però in parte affievolito gli entusiasmi per una produzione che è ancora oggi su altissimi livelli per quanto riguarda la varietà generale, ma che non convince del tutto a causa di un ritmo non propriamente sostenuto.

Il carisma dei protagonisti e l’umorismo costante, oltre che un lieve lavoro di ritocco strutturale, rendono però l’avventura gradevole anche ai giorni nostri. I nuovi mostri sacri del genere, Mario Galaxy su tutti, sono lontani anni luca, ma se si considera la console Microsoft, BK appare certamente come uno dei platform migliori presenti sul mercato. Il titolo è disponibile esclusivamente tramite il Marketplace di Xbox Live al costo di 1200 MP.

Voto Recensione di Banjo-Tooie - Recensione


8

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