Recensione

Band Hero

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a cura di Star Platinum

Il genere dei cosiddetti rhytm game era partito bene nei suoi esordi in campo videoludico, riuscendo ad introdurre tanti elementi in grado di appassionare l’utenza, che mai in precedenza aveva potuto vivere delle esperienze così approfondite ed appaganti in campo musicale. La serie Guitar Hero ha rappresentato di fatto una piacevole novità, consentendo a tutti gli appassionati di musica di prendere parte a dinamiche in precedenza impensabili e di sentirsi protagonisti di veri e propri concerti rock.Negli ultimi anni questa identità è andata purtroppo perdendosi, causa anche l’uscita di franchise similari sul mercato, con il risultato che fin troppo spesso è capitato di assistere alla riproposizione di un concept che ormai di nuovo non aveva più nulla da offrire. Quale sarà dunque il destino di questo Band Hero? Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche che accompagnano l’ultima produzione Activision.

Quando la musica non cambia…Senza girarci troppo intorno, precisiamo subito che Band Hero non si pone come una produzione in grado di rivoluzionare il genere in questione, né è in grado di emergere per spiccate qualità tecniche, ma può essere visto come una variante alle tematiche precedentemente viste, rivolta ad una nuova fetta d’utenza, ossia verso tutti coloro per cui questa potrebbe essere la prima esperienza in campo musicale ed in generale per chi predilige come genere la musica pop rispetto a ritmi e melodie più energici. Il risultato finale non è quindi da disprezzare, ma di certo non contribuisce a svecchiare una meccanica ormai giunta al capolinea e bisognosa di novità per poter puntare nuovamente a traguardi importanti. Per certi versi l’idea degli sviluppatori appare infatti quella di ampliare ulteriormente il bacino d’utenza utilizzando l’ormai consolidata formula, ma rendendola apprezzabile anche per tutti i non esperti.Come sempre in questi casi, il gioco è venduto sia in singolo che in bundle con gli strumenti. Inclusi nella confezione troverete infatti il microfono, la batteria con pedali e bacchette in legno e la chitarra, a beneficio di tutti coloro che volessero realmente esordire in questo ambito e non disponessero ancora di nulla.Fatta questa doverosa premessa, una volta avviato il gioco vi ritroverete immediatamente a che fare con dinamiche già ampiamente descritte in passato e su cui non è nostra intenzione soffermarci. Sappiate soltanto che il concept proposto non è cambiato di una virgola rispetto a Guitar Hero: il giocatore deve sempre cercare di eseguire al meglio dei brani, accompagnandosi con gli strumenti a disposizione e cercando di mantenere il giusto ritmo seguendo le battute indicate attraverso la pressione dei tasti presenti sugli appositi controller, in base alle indicazioni che appariranno a schermo durante l’esibizione. Non manca, proprio per via dell’affinità con la serie principale, la possibilità di eseguire nuovamente storiche canzoni già viste in precedenza, ma la vera novità è ovviamente determinata dal genere musicale proposto, che non è più il rock ma è diventato il pop, attraverso un’offerta che per fortuna non si limita unicamente a presentare canzoni recenti ma spazia andando a proporre alcuni dei migliori brani mai pubblicati nella storia musicale. Idea interessante e pensata sicuramente per rendere la tracklist appetibile anche dagli appassionati musicali meno esigenti, ma è anche vero che analizzando le canzoni presenti si ha la netta sensazione di aver ascoltato di meglio.

Protagonisti si nasce o si diventa?Come descritto in precedenza, gli sviluppatori hanno messo a disposizione del giocatore sessantacinque diversi brani, numero che non corrisponde al record per la serie (ottenuto a suo tempo da Guitar Hero 5) ma è di certo molto apprezzabile, anche dal punto di vista qualitativo grazie alla presenza di artisti davvero carismatici quali ad esempio Nelly Furtado ed i No Doubt, senza dimenticare le tante canzoni di spessore come Steal My Kisses di Ben Harper, Bring Me to Life degli Evanescence, Loved dei Maroon 5 e così via, in un crescendo di ritmo ed energia che riesce sicuramente a coinvolgere il giocatore all’interno di un gameplay che per quanto ormai noto risulta tutto sommato sempre divertente, specialmente se si ha la fortuna di poter giocare insieme ad un amico.Una volta che vi ritroverete nel menu iniziale avrete modo di selezionare un buon numero di opzioni, molte delle quali risulteranno già viste per i giocatori di vecchia data, ma che riteniamo comunque opportuno descrivere nel dettaglio per analizzare al meglio il tentativo operato al fine di ottimizzare meglio alcune meccaniche, limitando alcuni difetti e provando almeno in parte ad offrire qualche piccola novità. Si parte con la Carriera, che rappresenta idealmente la principale possibilità offerta, quella su cui trascorrerete la maggior parte del tempo una volta che avrete preso confidenza con la meccanica del gioco. Rispetto al passato è stato ridimensionato il livello di sfida proposto grazie all’introduzione di piccoli dettagli, quali ad esempio la possibilità di poter modificare in qualsiasi momento alcuni settaggi come la difficoltà o lo strumento in uso oltre al fatto di poter realizzare un’esibizione canora che non richiederà sforzi sovrumani per risultare qualitativamente valida e nel rispetto dei requisiti richiesti dal gioco a livello di performance. Scordatevi infatti di essere costretti a dover imitare in maniera estenuante le voci dei rispettivi cantanti originali, affinché il tutto funzioni al meglio sarà sufficiente utilizzare un’impostazione delle note più bassa di un’ottava e come per magia la vostra voce risulterà perfettamente calibrata. Lo scopo ultimo è ovviamente quello di acquisire fama e successo, puntando a conquistare le classifiche di tutto il mondo e partecipando sempre più ad eventi di richiamo internazionale. In Band Hero non dovrete necessariamente affidarvi all’anonimato di un personaggio virtuale insipido o poco carismatico come spesso capita con quelli proposti di default, ma avrete modo di crearlo partendo da zero, attraverso un semplice editor che vi consentirà di definirne abbigliamento ed aspetto fin nei dettagli più insignificanti. La versione Xbox 360 tra l’altro consente di poter utilizzare direttamente l’avatar del giocatore, così come quella Wii supporta i Mii, al fine di offrire un coinvolgimento di alto livello. Come descritto in precedenza, il gioco si distingue da Guitar Hero per il fatto di riuscire a rendersi apprezzabile anche da chi possiede meno esperienza e ciò appare evidente analizzando la modalità Sing-Along, che di fatto corrisponde idealmente ad una sorta di karaoke in cui senza alcuna pressione si deve semplicemente cantare un brano a scelta seguendo il classico testo in sovrimpressione. Una variante di poca rilevanza a livello generale, ma interessante se il vostro scopo è quello di trascorrere delle allegre serate in compagnia. Concludiamo la nostra carrellata con Studio, che come sempre consente di registrare e mettere a disposizione di altri utenti le proprie registrazioni, e Party Play, in cui il gioco si espande consentendo ad un massimo di quattro persone di prendere parte all’esecuzione del brano, senza alcun limite o vincolo relativo allo strumento da adoperare e con la possibilità di utilizzare per assurdo anche quattro chitarre. La possibilità di prendere parte all’esecuzione del brano in tempo reale consente inoltre un approccio ancor più immediato ed evita inutili perdite di tempo tra i menu.

Ad ognuno il suo ritmoSe in generale questa è l’offerta proposta, la versione disponibile per Nintendo Wii presenta una modalità aggiuntiva che pur non essendo del tutto originale appare comunque gradevole nel complesso. Il giocatore, disponendo di un Nintendo DS e senza che sia necessario possedere anche il gioco, potrà infatti utilizzare insieme anche la console portatile come fosse uno strumento aggiuntivo. E’ sufficiente infatti scegliere il brano e tuffarsi nell’esibizione utilizzando lo stylus. Allo stesso modo, se si dispone anche della versione portatile le possibilità aumentano ulteriormente grazie al Roadie, ossia la classica sfida su home console che vedrà partecipare non solo due solisti “armati” di chitarra ma anche i rispettivi supporter, anche se sarebbe meglio definirli sabotatori.Per quanto riguarda la realizzazione tecnica non c’è molto da aggiungere a quanto non sia già stato detto in passato per la serie principale, Guitar Hero. Graficamente il gioco si attesta su discreti livelli, ma non è certo una di quelle produzioni sviluppate per sfruttare al meglio le architetture hardware dei diversi sistemi supportati e, a parte le differenze tecniche relative alle diverse caratteristiche del Wii nei confronti di PS3 e Xbox 360 il comparto tecnico in generale non è afflitto da particolari sbavature. Sia a livello di palette cromatica che per la composizione dei menu tutto risulta già visto, con una riproduzione dei modelli poligonali comunque molto convincente anche se in alcuni momenti si ha un po’ la sensazione di trovarsi di fronte ad un gioco non particolarmente carismatico.Ottimo il comparto sonoro, grazie ad un selezione di brani eccellente ed effetti sonori in grado di coinvolgere il giocatore facendolo sentire davvero all’interno di un concerto. Si poteva forse fare qualcosa di meglio per la tracklist in generale ma nel complesso tutto funziona alla grande. La longevità è direttamente proporzionale alla vostra voglia di scoprire il gioco. Se siete appassionati di lunga data e conoscete a memoria Guitar Hero difficilmente potreste trovare questa produzione interessante per lungo tempo, in caso contrario invece potreste restare coinvolti da un gameplay non certo originale ma ancora in grado di regalare divertimento a tutti coloro che amano la musica.

– Discreta giocabilità

– Tracklist di buon livello…

– Dedicato agli amanti del pop

– Interessante integrazione di avatar (Xbox 360) e Mii (Wii)

– Struttura ludica a tratti monotona

– …ma si è sentito di meglio

– Concept poco originale

7.0

Band hero non fa quasi nulla per differenziarsi dal filone da cui ha origine, se non proporsi all’utenza attraverso un approccio più semplice e proponendo un genere musicale che potrebbe risultare gradito a chi non predilige il rock. A livello tecnico gli sviluppatori si sono limitati ad offrire un’esperienza ludica sostanzialmente simile a quelle viste in passato, con qualche piccola variante a livello di modalità ma nulla di particolarmente significativo o che potesse in qualche modo risultare davvero originale.

La decisione di ampliare in qualche modo l’utenza attraverso una meccanica che tende in qualche modo ad essere meno ostica per i principianti è apprezzabile, ma allo stesso tempo è evidente che ormai le idee siano scese a zero e solo con un netto cambio di rotta in futuro si potrà tornare ad avere un livello qualitativo davvero sopra la media. Consigliato in particolar modo a chi non possiede ancora un Guitar Hero.

Voto Recensione di Band Hero - Recensione


7

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