Recensione

Aurion: Legacy of the Kori-Odan

Avatar

a cura di Forla

Kickstarter, lo sappiamo, è un’enorme fucina di idee, alcune buone e altre… be’, un po’ meno. Il bello di questa piattaforma è che concede la possibilità, anche a chi si trova in situazione di ristrettezza economica, di portare avanti il proprio progetto. L’Africa non è di certo uno dei paesi più conosciuti per lo sviluppo dei videogiochi ma i ragazzi di Kiro’o Games possono vantarsi di aver esordito con un titolo di tutto rispetto, anche se non esente da difetti. Aurion: Legacy of the Kori-Odan è un’avventura action GDR che rende omaggio al paese di origine dei propri sviluppatori, con un’ambientazione da loro stessi definita african fantasy.
Il peso della propria discendenza
In questa particolare avventura vestiamo i panni di Enzo, novello re della città di Zama. Le nostre peripezie cominciano proprio il giorno dell’incoronazione, il peso della sovranità grava pesantemente sulle spalle del protagonista ed egli è preoccupato di non essere in grado di adempiere degnamente ai suoi doveri di regnante. La cerimonia viene interrotta da un feroce energumeno di nome Ngarba, che si rivela poi essere il fratello di Erine, nostra consorte nonché regina di Zama. Le abilità di combattente di Enzo non si dimostrano però sufficienti a sconfiggere l’assalitore e lo scontro volge al termine con la nostra sconfitta. Così, noi e la nostra bella moglie, riusciamo a salvare la pelle fuggendo e trasformandoci in una coppia di esuli alla disperata ricerca di un’alleanza che ci permetta di riconquistare la patria perduta. Questo è l’incipit narrativo che, anche se non proprio originale, fa da preludio ad una storia ben narrata, densissima di dialoghi e testi esplicativi. Un enorme plauso va fatto agli sviluppatori, i quali hanno creato una lore veramente profonda, che si rifà ampiamente alla cultura africana. Il mondo di gioco è strutturato come un enorme arcipelago in cui ogni isola ospita una tribù con le sue tradizioni e la propria storia. I personaggi secondari che incontriamo sul nostro cammino si prodigano spesso in approfondite spiegazioni (a volte un po’ tediose) che però mettono in mostra una cura certosina per la caratterizzazione dell’ambientazione. Le tradizioni, le leggende, i modi di vivere sono diversi per ogni villaggio e presto impareremo che Zama non è che un granello di sabbia in un enorme deserto tutto da scoprire. L’intero mondo di gioco si basa sull’Aurion, una forma energetica derivante dagli antenati delle famiglie più dotate, e che permette ai propri fruitori di padroneggiare devastanti tecniche di combattimento. Quando Enzo si ritrova esiliato e privato del proprio regno capisce che la strada per tornare sul trono passa dal “pellegrinaggio auronico”: un viaggio che consente ai guerrieri più abili di accedere ai quattro pilastri dell’Aurion, che si traducono in quattro tecniche di combattimento legate agli elementi base: fuoco, acqua, aria e terra. In maniera non dissimile da quanto visto in Avatar: la leggenda di Aang, il nostro alter ego può imparare ed utilizzare degli stili di combattimento ad essi legati, ma non finisce qui; vi è infatti la possibilità di combinare tra loro i vari elementi per creare stili nuovi e dagli effetti ancor più devastanti.
Picchiatore coi rasta
Chi ha giocato a Dust: an Elysian Tale dovrebbe già avere un’idea piuttosto precisa della struttura di Aurion: Legacy of the Kori-Odan, l’unica differenza effettiva è che i combattimenti non sono in tempo reale ma istanziati. In buona sostanza il titolo si suddivide in due parti: quella esplorativa, in cui ci muoviamo tra le splendide ambientazioni, risolviamo qualche piccolo enigma ambientale, ci divertiamo con qualche minigioco e intavoliamo lunghe discussioni con vari PNG, e i combattimenti. Questi ultimi hanno inizio non appena si entra in contatto con il modello del nemico, che abitualmente staziona sulla nostra strada ma che non esita a scagliarsi contro di noi non appena siamo a portata. Il combat system è veramente intricato e vi consigliamo caldamente di dotarvi di un game pad; diversamente, vi occorreranno parecchi minuti per settare la tastiera in modo da avere una fruizione quantomeno accettabile. Enzo dispone di un attacco fisico base, che può essere caricato per aggiungere un breve stordimento, uno scatto laterale utilizzabile sia a terra che in aria e la parata. A questi comandi base si aggiungono un attacco speciale standard, che si traduce in una palla di fuoco o ad un monolite di ghiaccio in grado di congelare brevemente i nemici, più gli attacchi auronici. Per questi c’è da fare un discorso a parte: il nostro alter ego può accedere a un massimo di quattro stili durante i combattimenti (da impostare sui tasti rapidi dal menu scegliendo tra tutti quelli che abbiamo sbloccato tramite il pellegrinaggio o la fusione). Ogni stile auronico ha due o tre attacchi che ovviamente consumano mana, ma di contro riempiono una barretta dedicata. Una volta carica è possibile scatenare il pieno potere dello stile in uso, canalizzando una mossa speciale dagli effetti devastanti e dall’elevato grado di spettacolarità. Al nostro fianco durante le battaglie abbiamo Erine, la quale funge da personaggio di supporto. La sua abilità primaria le consente di generare una bolla energetica utile per ripristinare la nostra salute, ma non disdegna anche degli attacchi, anche se sempre volti principalmente a toglierci di dosso accaniti gruppi di nemici. Se a tutto questo si aggiungono quattro slot per gli oggetti rapidi da utilizzare su entrambi i personaggi, quello che otteniamo è un combat system estremamente complesso da padroneggiare e che richiede riflessi pronti e buona memoria, per non rischiare di mangiarsi un tozzo di pane mentre la nostra intenzione era quella di cambiare stile di combattimento. 
Tanto coraggio ma pochi frame
Aurion: legacy of the Kori-Odan regala un impatto visivo di tutto rispetto. Gli sviluppatori hanno abbandonato l’idea iniziale di realizzare la loro opera in pixel art, virando su un bellissimo stile realizzato interamente a mano. Sia i fondali che i personaggi sono piacevoli da vedere, coloratissimi e le ambientazioni esotiche sapranno lasciarvi estasiati in più di un’occasione. La produzione non è però esente da difetti e questi sono principalmente legati al budget ridotto e all’utilizzo di un’engine proprietario che zoppica malamente in alcune situazioni. La mancanza più grave è sicuramente legata alle animazioni: queste contano un numero estremamente limitato di frame e ciò si traduce in un effetto scattoso che ricorda certi giochi di bassa lega realizzati in flash. A queste si aggiungono dei caricamenti stranamente lunghi per un titolo bidimensionale e alcuni bug che ci hanno impedito di navigare agevolmente la mappa di gioco o di spostarci senza intoppi tra una schermata e l’altra. Insomma quello che poteva essere un esordio col botto è stato invece parzialmente intaccato da esigenze di produzione che non permettono al titolo di elevarsi al livello di indie più blasonati. Un vero peccato perché il colpo d’occhio soddisfa e lo spettatore è giustificato a storcere il naso solo nel momento in cui i modelli iniziano a muoversi. La spettacolarità (e la “tamarraggine”) dei combattimenti e delle cutscene avrebbe avuto una resa completamente diversa se la animazioni fossero state più fluide. Ogni occasione mancata è persa, ma il talento dimostrato dagli sviluppatori è innegabile e speriamo con tutto il cuore che il parziale successo di questo titolo possa dare modo ai ragazzi di Kiro’o Games di rifarsi in futuro, magari supportati da un producer che possa valorizzare a pieno le capacità del team.

HARDWARE

MINIMI: Sistema operativo: WINDOWS 7 / WINDOWS 8 / WINDOWS 10 Processore: Core Duo 1. 2 Ghz Memoria: 2 GB di RAM Scheda video: 512 MB, DirectX 10 Support, ATI Radeon HD 2000 Series / Nvidia GeForce 8800 Series DirectX: Versione 9.0c Memoria: 3 GB di spazio disponibile

CONSIGLIATISistema operativo: WINDOWS 7 / WINDOWS 8 / WINDOWS 10 Processore: Quad Core 1.3 Ghz Memoria: 4 GB di RAM Scheda video: 1 GB, Directx 10 support, Ati Radeon HD5000 Series / Nvidia GeForce 600 Series DirectX: Versione 9.0c Memoria: 3 GB di spazio disponibile

– Ambientazione fresca e curata

– Comparto narrativo di spessore

– Combat system profondo e complesso

– Animazioni legnose

– Caricamenti inspiegabilmente lunghi

– Game pad caldamente consigliato

7.5

Aurion: Legacy of the Kori-Odan è una di quelle occasioni sprecate che fanno veramente rabbia. Il comparto artistico è ispiratissimo, la narrativa approfondita e di qualità, il combat system stratificato e foriero di soddisfazioni. Tutto questo ben di Dio è però flagellato da delle animazioni che contano un numero troppo ridotto di frame, facendo crollare tutta la solida impalcatura del titolo come un castello di carte. I pochi altri difetti tecnici svaniscono di fronte alla scattosità delle animazioni e ci piange veramente il cuore sapere per certo che una produzione di valore come questa non verrà mai apprezzata dalle grandi masse a causa del problema sopra citato. La nostra speranza è che in futuro venga rilasciata un patch correttiva o che gli utenti decidano i mettere da parte il primo, sgradevole, impatto per dare una possibilità al titolo; se la merita veramente.

Voto Recensione di Aurion: Legacy of the Kori-Odan - Recensione


7.5

Leggi altri articoli