Le discese ardite e le risaliteA beneficio di coloro i quali non ne abbiano mai sentito parlare,
Audiosurf 2 è un titolo musicale in cui è possibile surfare sull’onda musicale delle proprie canzoni. Una volta selezionata una canzone dal proprio catalogo musicale, oltre che una modalità di gioco e una skin, infatti, il titolo provvederà a generare un percorso rappresentativo dei vari picchi dello spettro musicale della canzone. In corrispondenza di melodie poco ritmate, allora, si avrà di fronte una lenta salita, mentre ogni ritornello movimentato ci restituirà un veloce discesa. Si può comprendere come si tratti di una formula semplice ma dalla longevità potenzialmente infinita.Le modalità di gioco cui accennavamo in precedenza sono abbastanza varie, anche se in sostanza l’obiettivo sarà quello di raccogliere blocchi colorati e, in alcuni casi, evitare punte acuminate. Scegliendo la modalità mono, la più semplice e probabilmente più piacevole (e utilizzata) opzione di gioco, l’obiettivo sarà proprio quello di far incetta di blocchi monocolore, evitando al tempo stesso gli spuntoni; una volta riempita la griglia predisposta con gli elementi raccolti, poi, si riceverà un bonus che andrà a incrementare il proprio punteggio. Lo
score personale, peraltro, verrà registrato e confrontato in tempo reale con quello degli altri utenti che hanno gareggiato con la stessa combinazione di modalità gioco e canzone, dando così uno stimolo in più nel cercare di ottenere delle run perfette. Così come nel primo
Audiosurf le altre modalità di gioco, basate su blocchi di più colori, non riescono a dare sensazioni altrettanto piacevoli; l’obiettivo principale, in generale, sarà quello di creare cluster di tre blocchi dello stesso colore nelle tre colonne entro le quali potremo muoverci. Quello che cambierà in queste varie possibilità di gioco (chiamate Eraser, Pointman, Vegas e Pusher) saranno le abilità speciali concesse al giocatore: in una modalità potremo cancellare l’ultimo blocco collezionato, in un’altra potremo spostare un blocco da una colonna all’altra, e così via. Non ci dilunghiamo tanto nella descrizione di queste opzioni di gioco perché, difatti, non sembrano avere un così grande appeal; nel momento in cui ci si trova a “percorrere” una canzone molto veloce, infatti, non si avrà sempre il tempo materiale di scegliere razionalmente quale colore scegliere e in quale colonna posizionarsi. Tutto questo può togliere interesse e diminuire la voglia di migliorarsi (anche perché le leaderboard relative a queste modalità sono quasi deserte, al contrario di quanto avviene con la modalità mono)Ci ha sorpreso in positivo, invece, la modalità chiamata Wakeboard, in cui si impersonerà un vero e proprio surfista che, con tanto di tavola, dovrà eseguire salti e trick vari seguendo l’onda della canzone selezionata.
Surfare in compagniaL’aggiunta più importante di
Audiosurf 2 è, senza dubbio, il supporto a Steam Workshop, che include non solo la presenza di nuove skin ma, soprattutto, quella di nuove modalità di gioco. Si tratta di un elemento che aggiunge una varietà notevole, considerato soprattutto che il titolo proviene da un periodo di early access in cui molti appassionati hanno potuto dare il proprio contributo in termini di creazioni amatoriali. I giocatori che acquistano ora la versione completa di
Audiosurf 2, in altre parole, hanno già a disposizione numerose pagine del Workshop da spulciare alla ricerca della modalità di gioco o della skin preferita.Quello di cui stiamo parlando non è un particolare da sottovalutare, visto che le creazioni amatoriali possono completamente cambiare il gioco. Scaricate la skin “Staccato Classic”, ad esempio, e scegliete come accompagnamento audio il terzo movimento della sinfonia 39 di Mozart (o qualsiasi altra composizione, ovviamente): al posto della classica navicella spaziale che si controllerà nelle skin di default, ora saremo al controllo di una alterazione in chiave (un diesis, per la precisione) che surferà spazi e linee di un pentagramma. I blocchi colorati da raccogliere, così, si trasformano in semiminime, e gli spuntoni da evitare saranno delle “temibili” pause di semiminima.Il titolo, peraltro, può trasformarsi in maniera ancora più completa: scaricando la modalità Evasion, ad esempio, scomparirà completamente il classico percorso basato sulla canzone da noi scelta, e tutto quello che bisognerà fare sarà pilotare la navicella attraverso un nugolo di sfere luminose che, se colpite per tre volte, faranno terminare la partita con un bel game over.Da citare, poi, l’aggiunta anche di modalità cooperative, nelle quali due o più giocatori potranno sfruttare una tastiera per competere sullo stesso percorso: la qualità dell’esperienza offerta, in questo caso, è abbastanza altalenante, ma rappresenta pur sempre un’aggiunta piacevole.
Qualche nota stonataIl titolo si è dimostrato capace di digerire diversi sistemi di controllo: che si tratti di mouse, tastiera o pad, è possibile dire che l’esperienza di gioco è stata sempre soddisfacente.All’interno della positiva esperienza offerta da Audiosurf 2, però, sono presenti alcune magagne; rispetto al titolo precedente, infatti, quella che i giocatori si trovano davanti è un’interfaccia utente completamente ridisegnata, divisa sostanzialmente in tre aree relative a canzone da scegliere, modalità di gioco e skin. L’idea alla base di questa impostazione è semplice e ben chiara, ma è un peccato che i menu di gioco abbiano un aspetto non così definito e pulito, con un font che non sembra essere adatto a risoluzioni elevate. La pecca maggiore, però, è forse quella relativa alla gestione della propria libreria audio, che probabilmente subisce un peggioramento rispetto al primo Audiosurf. Nella nostra prova, ad esempio, non abbiamo capito bene perché, nonostante la scansione dei file audio sul nostro computer sia andata a buon fine, le canzoni mostrate nell’elenco degli mp3 disponibili si siano fermate alla lettera G. Per trovare Fell in love with a Girl dei White Stripes, tanto per fare un nome, abbiamo dovuto ricercare il titolo nell’apposita barra di ricerca.L’integrazione con Last.fm, poi, è diventata più complicata rispetto al passato, visto che per usufruire del servizio bisognerà agire su un file .xml, peraltro messo a disposizione dallo stesso sviluppatore; anche in questo secondo capitolo, poi, manca l’integrazione con noti servizi di streaming come Spotify, mentre la ricerca di canzoni includerà in maniera automatica (ammesso di avere un account) anche le canzoni presenti su SoundCloud.Dal punto di vista grafico, il titolo offre la solita rappresentazione colorata e veloce, cui si aggiungono la varietà e la notevole fantasia dei contributi introdotti attraverso il Workshop; tra le skin di default, siamo stati favorevolmente impressionati da quella chiamata Dusk, raffigurante una macchina intenta a sfrecciare su una strada dai colori tenui e rilassanti, ma anche da quella chiamata Mystical, perfetta per la modalità Wakeboard. Ci è dispiaciuto, per la verità, non vedere riproposti alcuni effetti grafici relativi allo sfondo di gioco già visti nel primo capitolo, che sottolineavano in modo ancora migliore i cambi di ritmo delle varie canzoni.Dobbiamo sottolineare, infine, la presenza di bug segnalati da alcuni giocatori: le problematiche includerebbero la presenza di crash e rallentamenti, così come una sempre non perfetta sincronizzazione tra le dinamiche della canzone in ascolto e il percorso creato dal titolo. In questo senso, dobbiamo dire che durante le nostre prove le uniche problematiche riscontrate sono state quelle, lo ripetiamo, relative alla gestione della nostra libreria musicale, e alla eccessiva lunghezza nei caricamenti dei file audio da più di quaranta minuti.
– Il supporto a Steam Workshop amplia in maniera importante skin e modalità di gioco
– Ripropone quanto di buono fatto vedere nel primo capitolo
– Interfaccia utente non del tutto soddisfacente
– La gestione della libreria audio locale non convince del tutto
Audiosurf 2 conferma quanto di buono fatto vedere dal suo predecessore: se si vuole spendere qualche minuto rilassandosi con la propria musica, difatti, il titolo sviluppato da Dylan Fitterer continua a rappresentare una ottima opzione. Funziona soprattutto l’integrazione con Steam Workshop, che garantisce già da ora una buona quantità di nuove modalità di gioco e skin, mentre non ci hanno convinto del tutto alcune scelte riguardanti soprattutto l’interfaccia utente, poco rifinita, e la gestione della libreria musicale. In ogni caso, siamo davanti a un titolo musicale più che discreto, destinato a rimanere per molto tempo sui nostri hard disk.