Il terzo capitolo della saga di Atlantis inizia nel deserto dell’Hoggar, in Algeria, nel 2020: la protagonista è una giovane egittologa alla ricerca di una antica costruzione egizia.Dopo aver avuto un incidente con la propria auto ed essere stata soccorsa da un Tuareg solitario, la giovane ricercatrice si imbatterà in un gruppo di uomini armati che controllano il pozzo vicino al quale vi sono gli antichi resti che sta cercando: aiutata dal Tuareg che deve attuare una vendetta personale, ella riuscirà ad entrare in una caverna dove, dopo aver risolto un piccolo indovinello, sarà catapultata in un altro luogo e in un’altro tempo. Da una semplice ricerca archeologica si troverà ad affrontare i mille enigmi del mondo atlantideo, passando per le fredde pianure del Paleolitico e per i giardini del palazzo delle Mille e Una Notte, inseguendo un antico teschio che racchiude il segreto del potere supremo e che è caduto in mani sbagliate…La storia che è alla base di Atlantis III, non c’è dubbio a proposito, risulta piuttosto intrigante e complessa, anche se a volte pecca un po’ troppo di eccesso di fantasia, mescolando vari elementi troppo eterogenei. Anche i rebus che farciscono il gioco sono abbastanza semplici e se vogliamo scontati: ad esempio l’idea di aprire la porta spazio temporale attraverso il differente percorso di una trottola… un’idea un po’ scoordinata con il resto della storia…Comunque a parte il giudizio sullo screenplay, il gioco è piacevole e graficamente ben costruito: già i filmati di introduzione sono un buon anticipo dell’alta qualità grafica che troviamo lungo tutto il prosieguo dell’avventura; il passaggio dal filmato al gioco normale non risente di cali di qualità, come spesso avviene in prodotti simili, dove a discapito di filmati grandiosi la grafica del gioco si rivela alquanto scadente.La costruzione delle scene è molto avvincente per le differenti inquadrature che danno ritmo e movimento al filmato come se stessimo vedendo un film. E come in un film In Atlantis III abbiamo la partecipazione di una attrice vera: Chiara Mastroianni, nei panni della giovane egittologa, un elemento che rende ancora più realistico e avvincente il prodotto.Gli altri personaggi invece sono stati generati al computer e si rivelano al confronto meno credibili della attrice vera è più umana degli altri personaggi: forse se alla Cryo avessero utilizzato attori anche per riprodurre gli altri soggetti di questa avventura il risultato sarebbe stato ancora più realistico.