Recensione

ArmA 2: Operation Arrowhead

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a cura di FireZdragon

Dopo oltre un anno dall’avvenuta messa sul mercato di ArmA 2, ecco arrivare la sua prima espansione stand alone: Operation Arrowhead. Per chi non conoscesse il gioco originale si tratta di una delle più complete e migliori simulazioni di guerra attualmente disponibili. Il titolo infatti si differenzia enormemente dalla maggior parte degli FPS in commercio proprio per il suo altissimo realismo, rendendolo di fatto un gioco adatto solo a pochi. Sarà riuscita Bohemia Interactive tramite il rilascio di questo nuovo capitolo a migliorare i difetti che affliggevano il suo predecessore?

La guerra è guerra ovunqueTre anni dopo gli eventi accaduti nello stato sovietico del Chernarus narrati in ArmA 2, un nuovo focolaio di scontri si è acceso nel deserto Takistano ed una coalizione di forze comandate dall’esercito americano si sta recando sul luogo per riportare la pace e ridurre al minimo le perdite tra i civili. Il Takistan è un paese immaginario ma che ricorda molto da vicino, sia per morfologia del paesaggio che per locazione geografica, l’attuale Afghanistan. Scegliendo un luogo fittizio gli sviluppatori di Bohemia Interactive hanno potuto forgiare la trama del proprio titolo a proprio piacimento evitando di doversi basare su fatti realmente accaduti. Ciò ha permesso di creare una campagna variegata che vi farà coprire attraverso nove missioni, diversi ruoli nelle forze armate, a partire dalla semplice fanteria fino ad arrivare ad un pilota di carri armati o di elicotteri. Il primo compito che vi verrà assegnato sarà quello di far piazza pulita delle forze ribelli presenti in un aeroporto e di prenderne il controllo. Una musica rockeggiante accompagnerà il vostro arrivo in volo nella zona calda, nemmeno il tempo di scendere dall’elicottero che le voci dei vostri compagni di squadra vi segnaleranno i nemici in avvicinamento, la loro posizione e la distanza da voi gettandovi subito nella bagarre. L’alto contenuto simulativo del titolo vi costringerà ad avvicinarvi ai vostri bersagli con cautela, cercando di sfruttare tutti i ripari possibili. Purtroppo già da subito ArmA 2: Operation Arrowhead mostra il lato più debole dell’intera produzione, ovvero l’intelligenza artificiale dei nemici che non sempre risponderà in modo adeguato alle situazioni che si verranno a creare. I problemi riscontrati durante la nostra anteprima purtroppo non sono stati corretti, nel mezzo degli scontri a fuoco sulla lunga distanza i nemici si butteranno a terra, a volte in mezzo al nulla restando immobili per diversi istanti, dandoci così il tempo per prendere la mira in modo accurato e sparare nuovamente a bersaglio sicuro. Il problema si nota ancora di più quando intorno a loro ci saranno ovvi ripari come casse o veicoli dietro ai quali nascondersi facendogli preferire la maggior parte delle volte comunque l’opzione di sdraiarsi o semplicemente accostarsi ad essi. Negli scontri sulle medie distanze invece l’IA sembra più ricettiva e riuscirà a metterci in difficoltà molto più facilmente. Scordatevi quindi di potervi lanciare in azioni solitarie sparando all’impazzata perché anche solo un proiettile, se ben piazzato, ha la possibilità di uccidervi. Vi sarà richiesto quindi di interagire in maniera attiva con il resto della vostra squadra, seguire gli ordini e cercare di attaccare sempre in superiorità numerica. La libertà lasciata dai ragazzi di Bohemia Interactive per quanto concerne il completamento degli obiettivi è comunque ai massimi livelli. Il campo di battaglia di Operation Arrowhead è vivo e pulsa di vita propria, una volta ottenuto un compito da portare a termine le vie dalle quali ingaggiare i combattimenti rimarranno a vostra totale discrezione. Capiterà spesso che i compagni di ventura in missione con voi completeranno obiettivi al posto vostro se lasciati agire indisturbati, aumentando ancora di più se possibile il coinvolgimento derivante dalle battaglie. Ogni azione avrà una ripercussione diretta sullo sviluppo della trama, alcune sono legate in modo velato ai compiti che riuscirete a portare a termine mentre altre saranno decisamente più marcate in quanto vi verrà chiesto direttamente quale obiettivo conseguire da una lista con molteplici possibilità tra le quali scegliere.

Molte possibilità e spazio infinitoLe mappe sono enormi, si parla quasi di 300 km di territorio, diviso in tre zone principali: il deserto, caratterizzato da ampi spazi aperti e conseguentemente poche coperture; la zona montuosa del Takistan, nella quale agguati e cecchinaggio dalle colline saranno all’ordine del giorno e la città di Zargabad, luogo ideale per gli amanti delle schermaglie ravvicinate. La varietà di mappe e situazioni compongono solo la prima piccola parte dell’immensa quantità di opzioni di cui è dotato Operation Arrowhead. Saranno a nostra disposizione fucili d’assalto come l’M16 o il FN FAL e fucili di precisione come l’M110, ma anche elicotteri apache e carri Bradley tanto per citare alcuni degli oltre 300 tra oggetti e mezzi che potremo utilizzare. Per imparare a guidare i vari veicoli e a sfruttare tutte le possibilità offerte da un’interfaccia ricca come quella di ArmA 2: Operation Arrowhead viene in nostro soccorso un corposo tutorial composto di 15 missioni che ci insegnerà tutto il necessario per poter godere in tranquillità del prodotto. Ogni singolo equipaggiamento differisce proprio come nella realtà da tutti gli altri; ecco dunque rispuntare con prepotenza l’alta componente simulativa del titolo, ogni arma è dotata di un tempo di ricarica, un rinculo ed un rateo di fuoco specifico e starà al giocatore imparare tutti i punti di forza dei vari fucili. Per sperimentare tutti gli oggetti è stata inserita la preziosa modalità Armory, qui potremo scegliere uno dei veicoli (tra i quali anche i nuovissimi mezzi UAV comandati a distanza) o armi a nostra disposizione e girare liberamente per una mappa. Di tanto in tanto ci verrà richiesto di portare a compimento determinati obiettivi che, se completati con successo, ci garantiranno dei punti bonus necessari a sbloccare nuovi equipaggiamenti. Le missioni consistono solitamente nel centrare bersagli in movimento o difendersi da un attacco improvviso nel caso in cui si stia provando un arma mentre sarà più probabile vedersi affidare missioni di scorta o di attacco contro agglomerati urbani se al contrario saremo a bordo di un veicolo. Questa modalità non si fa mancare nulla e sarà possibile provare veramente qualsiasi elemento presente nel gioco comprese capre e polli (sì, avete letto bene). Le maggiori novità introdotte nel campo degli equipaggiamenti sono principalmente due: la prima è una nuova modalità di visione termica (chiamata FLIR) per le missioni in notturna, grazie alla quale sarà possibile distinguere i vari mezzi nemici esclusivamente dalle tracce di calore lasciate, oltre che capire se i veicoli sono stati mossi da poco grazie all’eventuale calore emanato dal motore; mentre la seconda è lo zaino modulare che permette un comodo ordinamento di tutti gli equipaggiamenti che ci portiamo appresso. La nuova sacca risulterà indispensabile durante le missioni più lunghe quando i giocatori avranno il desiderio di poter cambiare spesso arma per adattarsi al meglio agli ordini da portare a termine. Se non siete ancora soddisfatti dalla campagna, dalla possibilità di pilotare carri armati, elicotteri, camion, moto, aerei e qualsiasi altra cosa abbia un motore Operation Arrowhead offre inoltre un potente editor con il quale creare le vostre missioni personalizzate in modo semplice e rapido. I più esperti nell’uso dell’editor potranno sviluppare nuove mappe decisamente particolareggiate visto che sarà possibile andare a modificare i parametri di ogni singolo NPC aggiunto, tanto da potergli cambiare tono della voce e addirittura il vestiario.

Motori pesantiNonostante il motore grafico utilizzato da Bohemia Interactive riesca a presentare dei modelli dettagliati di mezzi e personaggi e dia la possibilità al contempo di calcolare tutto quello che succede su mappe così vaste, la pesantezza che ne deriva è al limite della sopportazione. Anche su macchine più recenti sarà necessario sacrificare qualcosa in termini estetici; ad esempio abbiamo trovato vantaggioso per le prestazioni del sistema abbassare la distanza massima di visuale senza perdere così eccessivi dettagli del campo di battaglia. Come accennato prima, nonostante le buone parole spese durante lo sviluppo di questa espansione, l’IA soffre ancora di gravi lacune sia nella risposta ai nostri attacchi sia nella ricerca di percorsi da eseguire una volta che sono stati impartiti dei comandi, allungando notevolmente il tempo necessario per salire sui veicoli per esempio. Qualche altro problema minore lo abbiamo riscontrato sugli NPC piloti che sembrano avere un corpo fatto di gesso con braccia e gambe immobili e solo la testa che ruota per indicare la direzione verso la quale il mezzo è diretto. Di ottima fattura invece gli effetti particellari che seguono le esplosioni e le demolizioni della case. Un altro problema del motore grafico di Operation Arrowhead risiede in alcune animazioni, in particolare abbiamo trovato orribile la gestione dell’arrampicata sulle scalette. Durante la salita le mani raramente riescono ad afferrare con precisione i pioli nonostante il personaggio continui imperterrito a muoversi verso l’alto, la discesa però è ancora più problematica. Cadere da un altezza di qualche metro causerà quasi inevitabilmente la rottura di una gamba con la conseguente perdita della capacità di movimento e la compromissione degli obiettivi da conseguire. Il sistema di aggancio in questo caso andava assolutamente studiato con più cura in modo da rendere l’avvicinarsi al punto di discesa molto più fluido. L’enorme quantità di comandi disponibili non sarà semplice da memorizzare né tanto meno immediata l’esecuzione degli stessi durante l’azione diretta sul campo. Capiterà spesso di dover mettere in pausa il gioco e ripercorrere velocemente le opzioni di personalizzazione dei tasti per controllare con esattezza il comando corrispondente all’azione desiderata da svolgere. Partendo dal presupposto che ArmA 2: Operation Arrowhead è una simulazione realistica e gli oggetti a nostra disposizione sono molteplici il sistema di controllo ci è sembrato comunque eccessivamente macchinoso, sarebbe stato preferibile avere dei menù in overlay come accade per le opzioni di dialogo, con una lista completa dell’equipaggiamento invece che assegnare ad ogni singolo oggetto un tasto specifico.

HARDWARE

Requisiti MinimiSistema operativo: Windows XPProcessore: Dual Core CPU 256 MB RAM & Pixel Shader 3.0DirectX 9.0cSpazio libero: 9GB

MULTIPLAYER

Se non vi dovesse bastare la campagna singleplayer , la modalità Armory, i dodici scenari di missioni singole, quindici livelli di tutorial e l’immenso editor, a tenervi ulteriormente impegnati ci penserà il multiplayer. E’ possibile affrontare una campagna in cooperativa con un massimo di altri tre giocatori o buttarsi nella mischia in partite con un massimo di 64 giocatori. Le opzioni durante la creazione per l’host permettono di scegliere una tra le enormi mappe disponibili dove ambientare lo scontro e scegliere una tra decine di missioni preimpostate o caricarne di nuove direttamente tramite l’editor fornito con il gioco. Sarà possibile inoltre settare la difficoltà dei nemici per offrire un’esperienza di gioco unica e che si adatti alla perfezione alle proprie esigenze.Il codice review che abbiamo testato non ci ha permesso di analizzare con dovuta cura la parte multiplayer del titolo, appena ci sarà possibile ve ne forniremo un resoconto dettagliato.

– Mappe enormi

– Centinaia di veicoli e armi da utilizzare

– Grande libertà d’azione

– La miglior simulazione di guerra sul mercato

– Problemi con l’intelligenza artificiale in alcuni frangenti

– Alcuni bug grafici

– Ottimizzazione non ancora perfetta

8.0

ArmA 2 mantiene saldo lo scettro per il miglior simulatore di guerra attualmente in commercio e la nuova espansione stand alone Operation Arrowhead non fa altro che rafforzare questa sua posizione. La strada intrapresa da Bohemia Interactive è chiara, fornire ai giocatori amanti della tecnologia militare e del tatticismo un punto di riferimento nel panorama ludico, riuscendoci appieno. Ci preme mettere in chiaro che questo titolo non è adatto a tutti, è difficile, complesso e completamente diverso da tutti gli FPS in circolazione, esattamente quello che gli amanti di questo genere vogliono. Scordatevi quindi azioni solitarie alla John Rambo per sterminare decine di nemici e ripararvi dietro a un muro sperando di tornare magicamente in salute, questa è guerra e la guerra non è fatta per giocare.

Voto Recensione di ArmA 2: Operation Arrowhead - Recensione


8

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