Homing a Go Go!
Come in ogni picchiaduro che si rispetti la storia al centro delle vicende è molto banale, dovremo come sempre cercare di salvare il mondo recuperando delle gemme dalla ragazza malvagia di turno. La modalità Storia del titolo non è certo il massimo per gli standard odierni, caratterizzata da schermate fisse e la possibilità di scegliere contro chi combattere tra un incontro e l’altro fino ad arrivare al boss finale. Completare le storie di tutti i personaggi permetterà di sbloccare gli artwork ed i finali nella modalità Gallery, una ricompensa tutto sommato poco soddisfacente. Al consueto Training Mode, ricco di tutte le opzioni per riuscire ad allenarsi al meglio nell’esecuzione delle combo e delle tecniche più avanzate del gioco, si affianca la modalità Versus contro gli amici e quella online. Da segnalare che negli scontri in rete le partite sono afflitte da un lag eccessivo qualora si giochi con avversari d’oltreoceano, mentre la situazione migliora con i residenti nel nostro paese, seppure non risolvendo del tutto il problema.
Il cuore dell’Arcana
Non è facile riuscire a proporre qualcosa di nuovo in un genere tanto inflazionato, creare un gameplay unico nel suo genere. I ragazzi di Examu hanno puntato su due fattori principali per far emergere il proprio gioco: il primo è che ogni lottatore selezionabile è esclusivamente di sesso femminile, possibilmente molto provocante o Lolita Style, il secondo è il sistema di controllo. Nella schermata di selezione ci ritroveremo con ventitré personaggi tra i quali eleggere la nostra combattente preferita. Si nota sin da subito una grande varietà non solo di personalità ma anche di stili di combattimento, rappresentata da ragazze vestite nei modi più disparati, a bordo di robot o gocce d’acqua animate, per non parlare di animali giganti o disegni che prendono forma. Lo stile è ovviamente incentrato sugli anime, e di conseguenza l’aspetto non rispecchia necessariamente le caratteristiche della lottatrice. Per fare un esempio, personaggi enormi e molto resistenti controbilanciati da una lentezza nei movimenti non trovano spazio nel roster, ma le stesse caratteristiche saranno riscontrabili in una ragazza gracile ed apparentemente indifesa. Una volta selezionata la nostra guerriera dovremo scegliere se utilizzare il sistema di controllo normale o semplificato, che consente di effettuare combo e mosse molto avanzate con la semplice pressione dei pulsanti e senza tanto sforzo. La scelta più importante prima d’iniziare uno scontro è la selezione della propria Arcana, ed ecco un ulteriore ed importante novità proposta dagli sviluppatori. In totale sono ventitré, e si tratta di evocazioni che possono essere richiamate in-game, con diversi effetti sull’esito della battaglia. Il numero e la varietà delle Arcana permette di disporre di molte combinazioni che in parte riescono ad equilibrare le caratteristiche delle donzelle, dando una varietà e strategia diversa in base alle nostre esigenze od al nostro stile di gioco. Ci saranno delle Arcana portate all’attacco, altre alla difesa, altre bloccheranno il tempo dandoci modo di infierire con combo devastanti sull’avversario. Ma ci sono anche quelle passive, che cioè non potremo richiamare durante la sfida ma che andranno ad aumentare la potenza, l’energia vitale o la barra del Gauge. L’approccio al gioco quindi puoi essere diverso anche se utilizziamo lo stesso personaggio e tutto grazie a questa novità. Come sempre però sarà necessario riempire la barra energetica, qui Arcana Gauge, per poter sferrare super mosse, cancellare una special o resettare una combo. A differenza di altri picchiaduro però, la barra non verrà riempita durante i combattimenti, ma se utilizzata invece di esaurirsi diverrà rossa e tornerà a riempirsi con il passare del tempo. Questo impedisce di perdere il livello raggiunto, del massimo dei tre disponibili, ma richiede una maggior attenzione nell’utilizzo rispetto al passato. Arcana Heart 3 ha nel sistema di combo il cuore del proprio gameplay, ed è per questo che permetterà di effettuare non solo combo incredibili ma anche juggle, combo aeree e molto altro con un semplice sistema di concatenamento dei vari attacchi. A differenza di altri esponenti del genere, alla Examu hanno inserito un pulsante di auto target: in qualunque posizione vi troviate, persino in aria, volerete, in modo molto simile a quello dei personaggi di Dragon Ball, sull’avversario in automatico. Se premerete il pulsante durante una combo o mentre starete parando effettuerete un cancel del movimento che vi porterà a resettare la manovra in corso. Concludono le caratteristiche del gioco legate alla Arcana Gauge, le possenti Critical Heart, mosse devastanti che richiedono però tutta la barra energetica ed alcune condizioni particolari, a seconda della nostra eroina, per essere eseguite. Per rendere ancora più ricco e complesso il sistema di combattimento è stata inserita una seconda barra di energia, la Force Gauge. Questa è segnata in percentuale, che va ovviamente da 0 a 100, ed è essenziale per l’Arcana che scegliamo ad inizio match. Quando è piena avremo la possibilità di attivare l’Extended Force, che letteralmente ci donerà tutti i bonus di attacco e velocità della nostra Arcana, nonché la possibilità di effettuare l’attacco di quest’ultima, se disponibile. Ovviamente la barra non serve solo ad attaccare ma tornerà utile anche in difesa,permettendo di cancellare un attacco parato dall’avversario, dandoci cosi modo di non scoprirci a punizioni altrimenti letali.
Donzelle per tutti i gusti
L’aspetto grafico del gioco è decisamente atipico, ispirato totalmente agli
anime e
manga giapponesi e fortemente caratterizzato per il mercato nipponico. La grafica è l’aspetto peggiore della produzione: sebbene le animazioni siano fluide e le protagoniste ben caratterizzate da un buon numero di animazioni, ci troviamo davanti ad un titolo che non è in alta definizione ma sembra uscito proprio dagli anni ’90. Sebbene i filtri aggiunti per la versione casalinga facciano bene il loro lavoro, sia che decidiate di giocare a tutto schermo o nella visuale originale con le barre (o disegni delle lottatrici) sui due bordi esterni, i disegni sono poco definiti e non possono essere paragonati nè alle ultime produzioni di
Arc System Works e né alle vecchie produzioni
Capcom su scheda CPS-3. Pessima anche la realizzazione dei pochi
stage disponibili, praticamente anonimi e privi di animazioni od elementi interattivi che conferiscano loro un po’ più di spessore. Decisamente meglio il sonoro, con delle voci perfette per le ragazze, la voce fuori campo presa direttamente da
BlazBlue e delle musiche di sottofondo piacevoli, che senza brillare per originalità o bellezza fanno bene il proprio dovere.