Recensione

Appointment With F.E.A.R.

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a cura di Francesco Ursino

Nel 1985 Puffin Books pubblicò Appointment with F.E.A.R., un gioco di ruolo in forma cartacea scritto da Steve Jackson e illustrato da Declan Considine: un’opera, questa, trasposta in forma videoludica con analogo titolo dallo sviluppatore Tin Man Games. Dopo le versioni iOS e Android, lo studio in questione ha da poco pubblicato le controparti PC, Linux e MAC: approfittando dell’occasione, allora, andiamo a vedere se salvare il mondo e sconfiggere cattivoni è così divertente come sembra.

Calzamaglie sgargiantiProposto su Steam a € 5,99, Appointment with F.E.A.R. è un’avventura testuale interattiva dove il giocatore sarà chiamato a creare il proprio supereroe nel tentativo di sgominare quei brutti ceffi che si celano dietro al nome F.E.A.R., ovvero la “federazione dei ribelli europei e americani”.Il titolo è pensato, almeno dal punto di vista stilistico, come un vero e proprio fumetto: le prime vignette avranno il compito di introdurre la storia, andando a illustrare la tranquilla infanzia del nostro supereroe. Nel momento in cui i poteri inizieranno a manifestarsi, la prima cosa da fare sarà scegliere quali saranno le nostre capacità sovrannaturali. Si può optare, ad esempio, per la superforza e la capacità di volare, oppure scegliere di leggere il pensiero dei nostri nemici. Una volta fatto ciò sarà necessario determinare l’aspetto estetico del supereroe, nonché il suo nome di battaglia; c’è da dire che si potrà agire sull’aspetto del proprio campione solo in maniera tutto sommato superficiale, andandone a determinare il sesso, la capigliatura, e il colore primario e secondario del costume. Per quanto riguarda il nome di battaglia poi, tutto quello che il gioco proporrà sarà un elenco tassativo di appellativi, che difatti limitano la fantasia del giocatore.La storia narrata ricalca i classici canovacci delle vicende incentrate sui supereroi: il nostro personaggio, nello specifico, si divide tra una vita come anonimo impiegato sempre in ritardo e un’avventurosa esistenza da paladino della giustizia. Le scelte che il giocatore sarà chiamato a compiere, è bene dirlo, avranno un’importanza decisiva, visto che lo scopo principale del titolo è quello di cercare di capire quando si terrà il prossimo incontro dei membri del F.E.A.R. Va da sé che se non si riesce a recuperare in tempo tutti gli indizi necessari, il gioco terminerà e ciò segnerà il nostro fallimento.

Freak of the weekPer evitare di diventare un supereroe da quattro soldi, e far vincere i cattivi di turno, il giocatore dovrà affrontare con una certa attenzione le situazioni che verranno proposte nel titolo. Una variabile di una certa importanza è rappresentata dal crimewatch: questa sorta di orologio multiuso ci segnalerà di volta in volta se in città sono in corso dei crimini; il giocatore, dunque, dovrà scegliere se affrontare queste problematiche oppure prendere la strada di casa dopo una dura giornata di lavoro. Diverse situazioni, in questo Appointment with F.E.A.R., presenteranno una natura da aut-aut: scegliere di andare a lavoro, ad esempio, potrebbe impedirci di sventare un tentativo di borseggio, dal quale potremmo ottenere vitali indizi sull’incontro dei super cattivi. In questo senso, il titolo Tin Man Games non è affatto semplice: riuscire a sventare il piano criminale al primo tentativo sarà veramente molto complicato, anche perché a volte la sensazione è che la componente fortuna sia più fondamentale di quanto non dovrebbe.Il tipo di superpotere scelto, poi, va a determinare il modo in cui il nostro eroe approccerà i trenta nemici potenzialmente incontrabili durante il gioco. Lo scontro con questi villans è basato su un sistema a turni: il giocatore ha disposizione tre opzioni offensive, la cui riuscita è inversamente proporzionale al danno provocabile. Tutto quello che bisognerà fare sarà cercare di eliminare il nemico di turno sottraendo i punti salute richiesti con i nostri attacchi, possibilmente prima che la minaccia in questione ci riservi lo stesso trattamento. Possiamo dire, dunque, che le attività principali del gioco saranno la raccolta di indizi, la risoluzione degli scontri a turni appena descritti, e soprattutto le scelta di quali crimini risolvere. Alcuni di questi, come anticipato in precedenza, saranno decisivi alla fine della risoluzione della quest principale del gioco, visto che daranno accesso ad alcuni indizi che sveleranno particolari sul concilio di cattivoni da sventare. Ottenute queste informazioni, che in sostanza ci diranno dove e quando avverrà l’incontro, il nostro supereroe potrà intervenire, e sostanzialmente terminare il gioco in modo favorevole. Va sottolineato che, in ogni caso, il titolo permette di tornare sui propri passi, ripetendo le ultime sequenze di gioco e le scelte effettuate. Un buon modo per cercare di rimediare ai propri errori, dunque, che però non può salvare del tutto dal fallimento man mano che ci si avvicina alla fine della storia, visto che è impossibile tornare indietro oltre un certo numero di sequenze.
Abbiamo detto, dunque, che il titolo in sé offre un tasso di rigiocabilità intrinseco determinato dal fatto che riuscire a trovare i giusti indizi sarà cosa ardua: un altro possibile motivo di longevità è dato dalla presenza di carte collezionabili, raffiguranti i personaggi principali di Appointment with F.E.A.R., che il gioco provvederà a rilasciare dopo aver vinto uno scontro o aver sventato un crimine. E’ evidente come l’efficacia di questo stratagemma sia legato al grado di immedesimazione del giocatore, e alla voglia di collezionare tutti questi elementi. Per il resto, non sembra ci sia molto da dire sul gameplay: le dinamiche da avventura testuale, in cui bisogna continuamente leggere testi (esclusivamente) in inglese e scegliere una tra le varie opzioni che vengono proposte, non trovano ulteriori scossoni in un titolo che chiaramente si rivolge non solo agli appassionati del genere, ma in generale ai fan delle storie incentrate sui supereroi.

E’ arrivato ShpalmanL’analisi dell’aspetto tecnico offre davvero pochi spunti di riflessione: il titolo è ovviamente leggero e reattivo sotto il profilo hardware, mentre dal punto di vista puramente estetico quello che si ha davanti è il tipico stile da fumetto, che riprende l’aspetto degli originali personaggi della serie come Vladimir Utoshiki (ovvero Titanium Cyborg), Scarlet Prankster e Dr. Macabre.Il comparto audio, invece, si segnala in positivo per alcuni accompagnamenti ed effetti sonori decisamente propri del mondo dei fumetti; l’unico appunto che si può muovere al sonoro, tutto sommato, è una certa ripetitività di fondo, considerato lo scarso numero di musiche che tenderanno a ripetersi dopo poco tempo.

– Possibilità di creare il proprio supereroe…

– Consigliato agli appassionati della controparte cartacea

– …ma con scarse possibilità di personalizzazione

– La fortuna e il caso potrebbero avere un ruolo fin troppo importante

6.5

Appointment with F.E.A.R. è chiaramente un gioco indirizzato a una specifica tipologia di giocatore; chi è in cerca di un’avventura testuale incentrata sulle gesta di un supereroe creato a propria immagine e somiglianza, dunque, dove le scelte da compiere hanno una rilevanza fondamentale, dovrebbe considerare il prodotto Tin Man Games con una certa attenzione. Tutti gli altri, invece, una volta provato il titolo potrebbero soffermarsi sui suoi lati meno positivi, come una scarsa personalizzazione del proprio supereroe, e la sensazione che spesso saranno la fortuna e il caso a guidarci verso la soluzione finale; gli inevitabili fallimenti cui si andrà in contro, di conseguenza, potrebbero portare a una possibile frustrazione.

Concludendo, le caratteristiche delineate ci fanno propendere verso un giudizio più che sufficiente, tenendo conto in ogni caso che si tratta di un titolo che probabilmente trova la sua collocazione più felice in ambito mobile.

Voto Recensione di Appointment With F.E.A.R. - Recensione


6.5

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