Recensione

Alpine Racer 3

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a cura di Ryuken

Il periodo è quello giusto, l’inverno, la stagione preferita da coloro che amano la montagna e la neve; tutti i patiti dello sci e dello snow aspettano questo momento dell’anno per praticare le loro discipline sportive preferite, ma mettiamo il caso che per un fine settimana venga a mancare la neve, come si potrebbe porre rimedio a questo dramma? Niente paura, Namco ha pensato a voi patiti della montagna ed ha sfornato, o meglio, convertito in formato casalingo uno dei suoi migliori giochi arcade dedicati agli sport invernali: Alpine Racer 3.Dal numero tre posto alla fine del titolo si deduce che questa è la terza incarnazione del classico da sala, ed infatti così è. Sinceramente non ricordo se i due precedenti episodi sono stati convertiti per qualche altra console, non mi pare. Perciò questa è la prima apparizione nelle case italiane del giochillo in questione. Considerando che il coin-op era dotato di una bella pedana che simulava egregiamente il gesto dello sciatore o dello snowboardiardista viene spontaneo chiedersi come Namco abbia fatto a porre rimedio a ciò su una PS2. L’idea più genialoide sarebbe quella di produrre un aggeggio simile alla pedana da sala, ma quanti comprerebbero la periferica solo per utilizzarla con una manciata di giochi? Poche persone, mi pare chiaro. Volete sapere che cosa si è inventata Namco? Continuate a leggere e lo saprete.

Zero fronzoli, immediatezza puraCome vi ho già anticipato Alpine Racer 3 è un arcade puro, un prodotto che si basa su un concetto di gioco molto semplice da capire, chiaro, veloce ed immediato. Tutto ciò che dovrete fare sarà quello di correre giù per svariati tracciati montuosi nel tentativo di precedere l’avversario o gli avversari di turno, stando attenti a non sbattere contro alberi, fianchi montuosi, paletti vari o l’avversario stesso. Vostro compito sarà anche quello di cercare d’effettuare salti e acrobazie, scovare scorciatoie per terminare nel minor tempo possibile la prova e….e…tutto qui. Al termine di ogni gara vi saranno assegnati dei punteggi in denaro derivanti dal tempo fatto segnare, dal numero di salti, dagli scontri corpo a corpo vinti con il vostro avversario e dal numero di scorciatoie trovare all’interno del tracciato. La sommetta vinta vi darà così la possibilità di acquistare nuovi sci e snowboard. La linep iniziale è composta da sette personaggi più uno nascosto, ognuno dotato di due costumi differenti. Gli atleti sono caratterizzati da tre parametri nominali di velocità, potenza e virata, caratteristiche che andranno ad aumentare ogni qualvolta acquisirete dell’attrezzatura migliore. Sul fronte piste io ne ho viste otto, ma a dire il vero sarebbero quattro. Il motivo è presto spiegato: in modo simile ai primi episodi di Ridge Racer, Namco ha ricreato le stesse piste ampliandole di nuove curve ed alcuni effetti non presenti la prima volta che si corre su un determinato tracciato. Ad esempio, dovrete fare i conti con la nebbia, con una bella bufera di neve o con la difficoltà di correre al tramonto o a notte fonda. Oltre all’acquisto di nuovi materiali, i soldi guadagnati hanno un altro fondamentale compito, quello di permettervi di ritentare una prova qual’ora la doveste perdere. Ogni gara avrà un prezzo di riacesso, se perderete la prima, l’esborso da sostenere sarà relativamente basso (es. 3000 $) e potrete ripetere la prova magari anche per tre volte; le cose si fanno molto più complicate nelle fasi avanzate del gioco quando il prezzo di iscrizione ad una gara potrà aggirarsi anche sui 20000 $, cifra molto elevata.Ok, adesso che a grandi linee vi ho spiegato come funziona l’ultima fatica di Namco vediamo un po’ quali sono le modalità che vi permetteranno di mettere in pratica ciò che ho appena scritto.Il fulcro dal gioco è rappresentato dalla Coppa Campioni Estremi nella quale dovrete sostenere delle gare testa a testa con tutti i gli altri concorrenti partecipanti alla coppa, il tutto avrà inizio con una gara di qualificazione, nella quale dovrete solamente preoccuparvi di ottenere un tempo inferiore a quello di riferimento, indicato sullo schermo. Nelle successive, invece, dovrete assolutamente battere l’avversario di turno. Il torneo è strutturato come le coppe europee nel calcio: preliminare, sedicesimi, ottavi, quarti, semifinale e finale.Continuiamo con la Gara Mista, nella quale, scegliendo un personaggio e una pista fra quelle sbloccate nella modalità principale, dovrete gareggiare contro altri tre atleti in puro stile SSX. Naturalmente vince il primo che taglia il traguardo. La modalità in questione è un po’ fine a se stessa per il semplice fatto che non permette il gioco multiplayer a quattro, e perciò non è possibile sfidare altri tre amici. Andiamo avanti con lo Slalom, dando per scontato che tutti sappiate di cosa sto parlando, mi limito a dirvi che lo scopo della modalità è quello di passare attraverso al maggior numero di bandierine poste sulla pista da voi scelta.Chiudiamo con l’1 Contro 1 e con la Sfida a Tempo che mi risparmio di spiegare.

Dualshock VS pedana da sala La sfida più grande di una conversione da coin-op a formato casalingo è quella di riprodurre nella miglior maniera possibile il feeling con i controlli, certo la pedana simil presciistica posta in sala giochi è migliore del controller PS2, ma c’è da considerare che questo è stato studiato per adattarsi a tutti i giochi e quindi il compito degli sviluppatori è quello di rendere il più possibile ricettivo ai comandi un titolo. Nel nostro caso i creatori di Tekken hanno, come sempre, fatto un ottimo lavoro, controllare i personaggi è una passeggiata: con lo stick di sinistra si vira, con la X si accelera, con O si salta, con il [] si frena ed infine con TRIANGOLO si seleziona una delle due visuali disponibili (in terza o in prima persona). Gli atleti virtuali rispondono ai comandi alla grande grazie all’estrema sensibilità del sistema di controllo, il che risulta fondamentale vista la freneticità che pregna tutto il gioco.AR3 è divertente, adrenalinico, le piste sono tutt’altro che realistiche ma molto ben congeniate: discese mozzafiato che improvvisamente s’interrompono per lasciare spazio a dei crepacci incredibili, che i nostri atleti andranno a saltare agevolmente con annesse acrobazie.Certo la longevità non è ai massimi livelli, ma trattandosi di un arcade puro la si può accettare benissimo. Ci sono personaggi nascosti da sbloccare e finali differenziati per ogni atleta. L’opzione multi giocatore è presente, peccato che sia solamente per due, ma tant’è. Insomma tutto quello che deve avere un titolo del genere.

Grafica e SonoroCerto, l’hardware della console Sony non è potente come quello del cabinato, ma devo dire che la conversione è risultata in maniera più che buona, qualche sbavatura qua e la nel dettaglio si nota, ad esempio i modelli di alcuni personaggi che paiono un po’ grezzi, ma nulla di eccessivamente rilevate. I tracciati sono stati prodotti alla grande e con fantasia, bella l’idea di far correre in diversi momenti della giornata e con condizioni atmosferiche avverse (fra queste ci metto pure le valanghe di neve con cui avrete a che fare). Ad onor del vero c’è da dire che globalmente la grafica di SSX è migliore sia per dettaglio che per animazioni, ma anche qui ci troviamo su livelli buoni.Quanto ad animazioni siamo messi bene: i protagonisti si comportano in maniera realistica ed ognuno presenta delle movenze personalizzate davvero ben congeniate. La fluidità non è da meno, tutto rimane inchiodato sui 50 fps ed anche nelle partire in doppio non scende di sotto ai 30. I poligoni sono presenti in maniera soddisfacente ed anche le texture fanno il loro dovere in maniera egregia, sia ben chiaro che l’eccellenza però non è stata raggiunta, ad ogni modo ci troviamo di fronte ad un gioco dotato di una grafica sicuramente sopra la media.Sul fronte audio, anche qui, nulla da dire: le colonne sonore, prevalentemente truzze, che accompagnano le gare, piacciono, o almeno sono piaciute al sottoscritto. In particolare mi ha colpito il motivetto in stile 007 che precede una sfida: davvero esaltante. Nota di menzione va di sicuro alla voce fuori campo che accompagna le sfide, lo speaker parla in un italiano perfetto ed i suoi interventi sono assolutamente simpatici e mai banali. Belle anche le voci dei personaggi che presentano vari accenti secondo la loro provenienza.

Molto divertente.

Globalmente un gioco completo.

Doppiaggio egregio.

Le piste potevano essere di più.

Peccato non sia presente un opzione per 4 giocatori.

7

Un prodotto davvero divertente, che non delude, anche se non riesce a scalzare dalla vetta del genere la saga di SSX. Se già possedete uno dei due episodi del classico EA Sport non fatevi problemi ed acquistate Alpine Racer 3.

Voto Recensione di Alpine Racer 3 - Recensione


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