Recensione

Aliens Infestation

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Nintendo DS è morto, viva Nintendo DS. Ma siamo poi così sicuri che la gloriosa console a due schermi sia poi così defunta? Complici le incertezze del successore in tre dimensioni, tra estate e autunno, grazie a titoli come Solatorobo, il download celebrativo per l’anniversario di Zelda (destinato ai possessori di Dsi) e il qui presente Aliens Infestation, Nintendo DS si prende la scena e gorgheggia il più armonioso dei canti del cigno.Vediamo che contributo riesce a offrire l’ultima fatica dei ragazzi di Wayforward.

Nello spazio nessuno può sentirvi urlareCome tutte le regole auree, anche quella che vuole che i tie-in siano prodotti videoludici perlopiù mediocri presenta le sue eccezioni e, tra le varie saghe che hanno oltrepassato il sottile guado che divide il grande schermo da quello della console preferita, quella di Alien è stata tra quelle che hanno goduto del migliore trattamento.L’epoca dei 16 – bit vide due versioni complementari (ma con sostanziali differenze) per le due console che, al tempo, si spartivano il mercato. Alien vs Predator era un’eccellente sparatutto in prima persona, una delle pochissime perle della ludoteca dello sfortunato Jaguar di Atari e, continuando nel solco dei titoli realizzati con cura, evidentemente frutto di un amore viscerale verso la saga, ecco giungere, dagli stessi autori di titoli di grande qualità (Shantae e Contra 4 su tutti), un gioco apparentemente semplice, non troppo longevo né tecnicamente appariscente, eppure dannatamente riuscito.Aliens Infestation si apre sulla Sulaco, una nave spaziale dalla quale è partito un segnale di allarme e sulla quale sono presenti dei marines da portare in salvo, in una missione di recupero all’apparenza facile facile, che si rivelerà invece un incubo senza fine per tutti coloro che, loro malgrado, dovranno portarla a termineSe la trama vi suonerà familiare, è perché i programmatori si sono pesantemente ispirati alla trilogia dei film usciti negli anni ’90, soprattutto al secondo episodio, teatro di una delle migliori interpretazioni della folgorante carriera di Sigourney Weaver.

Survival run’n’gunL’ibridazione di generi cui l’industria videoludica è andata incontro negli ultimi dieci anni ha dato vita a ibridi dei più disparati e, facendo una certa fatica ad appiccicare un’etichetta univoca ad Aliens Infestation, ci siamo presi la licenza di coniare questa definizione. I primi 30 minuti di gioco, complice l’utilizzo dello stesso motore grafico di Contra 4 (opportunamente svecchiato e ottimizzato) e l’abbondanza di munizioni sparse per il primo livello, faranno credere all’utente di trovarsi di fronte a una rivisitazione in chiave aliena di un genere molto in voga all’epoca dei 16 – bit, di fatto quasi morto durante l’attuale generazione. Poi arriva uno scontro inaspettato, breve e violento con una regina aliena, in un tripudio di uova che esplodono per generare Face Hugger come se piovesse. Si perdono uno, due soldati e si scopre, dolorosamente, che la morte in Aliens Infestation è definitiva, un po’ come nella vita reale.Il buio ci opprime, i passi del nostro soldato, lenti e incerti, risuonano lungo corridoi che dovrebbero essere asettici e tecnologici e si rivelano invece oscuri e minacciosi.L’abbondanza di proiettili e save point del primo livello diventa presto un miraggio e il continuo respawn dei nemici ci rende la vita difficile, molto. Il senso dell’orientamento si rivela, di minuto in minuto, più importante dei riflessi e tra i corridoi riecheggiano deja vu di metroidiana memoria: la corsa, affidata a uno dei dorsali e comunque limitata dal livello della stamina, sarà l’unica via di scampo da situazioni altrimenti letali: il ritmo di gioco è distante anni luce da Contra, e forse è un bene, data una certa legnosità che contraddistingue il nostro alter ego su schermo. In pieno stile Metroid avanzeremo pian piano attraverso una mappa labirintica, alla ricerca della tessera magnetica piuttosto che della lampada alogena che ci consentiranno di avanzare, solo per imbatterci in mostruosità ancora maggiori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle. Si cammina, si salta, si spara, ci si guarda le spalle e, soprattutto, si tiene costantemente un occhio sul caricatore della nostra arma, l’unica cosa che, se piena, ci divide da una morte lenta e dolorosa. Le magagne ci sono, eppure ce ne accorgiamo solo a console spenta, perché l’atmosfera tiratissima e il senso di tensione non ci lascia il tempo di riflettere.Giocato con un paio di cuffie, il volume al massimo e condizioni di luce incerte, Aliens Infestation riesce perfettamente nel suo intento primario, ricreare cioè quelle atmosfere da brivido che hanno decretato il sempiterno successo del film cui si ispira.Che l’intento non fosse infatti la perfezione assoluta lo si nota da diversi elementi: gli scontri a fuoco con i nemici umanoidi, banali, noiosi e irrealistici, affliggono i primi livelli, per lasciare fortunatamente spazio ai veri protagonisti (gli alieni) nella seconda metà del gioco; le granate si rivelano un terno al lotto, perché la fisica dei loro rimbalzi, a dir poco casuale, finisce spesso con il danneggiare la già smagrita barra di energia del vostro marine. Alla morte di uno dei nostri quattro soldati potremo sì sostituirlo con uno dei militari salvati nella base (ce ne sono una ventina, posizionati negli angoli più remoti della mappa), ma questi funzioneranno come mere vite aggiuntive, perché, a parte qualche dialogo, non modificheranno lo svolgersi degli eventi, rivelandosi cloni l’uno dell’altro.Preparatevi, poi, ad un livello di difficoltà incostante, che alterna momenti di assoluta difficoltà con fasi relativamente tranquille ma che, alla fine, risulta comunque tarato verso l’alto, decisamente sopra la media delle produzioni Nintendo DS (ma non di quelle Wayforward). Ancora: non impiegherete più di 5-6 ore per venire a capo dell’avventura, peraltro dopo una boss fight discretamente deludente e, supportando un solo file di salvataggio, il gioco ha poco o nulla da offrire a chi volesse imbarcarsi in un secondo playthrough. Eppure nessuna di queste limitazioni riesce ad intaccare l’esperienza di gioco, forgiata sull’eccellente atmosfera che il titolo riesce a creare, proponendosi come omaggio e, contemporaneamente, come reboot di una saga cinematografica che, dopo un discutibile (a voler essere buoni…) quarto capitolo, sembra essere finita nel dimenticatoio.Pochi altri titoli su Nintendo DS sanno restituire sensazioni così vivide e così buie e, anche solo per questo, Aliens Infestation meriterebbe di essere almeno provato anche da quanti non hanno sentito un brivido lungo la schiena alla visione della trilogia originale al cinema.

L’arte del 2DPur senza posizionarsi al vertice delle produzioni per la console portatile Nintendo, Aliens Infestation gode di un comparto tecnico che svolge più che degnamente il suo compito, contribuendo alla sensazione di angoscia imperante che pervade ogni minuto passato dinanzi allo schermo: sacrificando la varietà, ai minimi termini sia come ambientazioni sia come bestiario, i programmatori hanno scelto di soffermarsi sulle animazioni, che sembrano la naturale evoluzione di quelle, spesso eccellenti, che popolavano i migliori titoli dell’epoca 16 – bit, quando le due dimensioni erano l’unica scelta possibile. Vi consigliamo, su tutte, quella del soldato che ricarica nel bel mezzo della battaglia e quella dello sventurato marine a cui, durante un dialogo, spunta un alieno dal petto, nella sagra del citazionismo. Notevole.Quanti sguazzano nell’alta definizione e in ambientazioni da milioni di poligoni in tempo reale potrebbero non apprezzare colori scarni e sprite di dimensioni limitate, ma su un Nintendo DS che sembrava aver dato tutto, non c’è davvero di che lamentarsi.Detto di una durata generale appena sufficiente (e del tasso di rigiocabilità quasi nullo), bisogna però soffermarsi, prima di chiudere, sul sonoro.Come vi avevamo consigliato di fare già in occasione di Dementium II, titolo affine per atmosfera e tensione, anche stavolta assicuratevi di avere un buon paio di cuffie a portata di mano, e, se possibile, dedicatevi all’ultimo lavoro di Wayforward in solitudine, magari dopo aver spento la luce: ogni passo del vostro marine diventerà così una martellata al cervello, e nulla vi darà più sollievo di una stanza di salvataggio o di una fuga culminata con una porta sbarrata alle vostre spalle.

– Atmosfera impareggiabile

– Aliens nelle vostre mani

– Difficile ma quasi mai frustrante

– Pieno di piccoli tocchi di classe

– Longevità insufficiente e rigiocabilità nulla

– Scontri con gli umanoidi mal resi

– Alcune boss fight non all’altezza

8.0

Aliens Infestation è passione trasferita su schermo, è amore incondizionato verso un’opera d’arte che ha portato a sviluppare un titolo breve, non perfetto né irrinunciabile, ma assolutamente consigliato a quanti hanno adorato anche uno solo dei primi tre film dedicati agli Xenomorfi.

Sarà per la penuria di titoli di questa prima parte di autunno, sarà perché (ma questo lo avevate capito, no?) siamo dei fan del film a cui i ragazzi di Wayforward si sono ispirati, sarà perché di titoli che ci hanno fatto correre un brivido lungo la schiena su Nintendo DS ne abbiamo visti pochi, ma non possiamo esimerci dall’incoraggiare l’acquisto (o quantomeno la prova, o il noleggio) di una piccola perla dedicata a quanti amano le due dimensioni e da un gioco cercano prima di tutto emozioni, anche a costo di qualche piccola falla di programmazione.

Voto Recensione di Aliens Infestation - Recensione


8

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