Recensione

Alias

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a cura di Fabfab

Bene, bene, eccoci di nuovo a recensire un tie-in su licenza, questa volta da una famosa serie televisiva trasmessa anche da noi su Rai Due: ennesima licenza sprecata oppure gioco all’altezza?

AliasSydney Bristow, orfana di madre, era una normale studentessa americana fino a quando venne contattata da una sezione segreta della CIA (i servizi segreti Usa): arruolatasi per il desiderio di servire il proprio paese, la ragazza scoprirà ben presto di lavorare in realtà per un’organizzazione clandestina, la SD-6, che nulla ha a che fare con il governo. Quando, con eccessiva leggerezza, rivela al proprio ragazzo il suo mestiere di spia, l’organizzazione lo elimina e da quel momento Sydney comincia a fare il doppio gioco per eliminare una volta per tutte l’SD-6.Questa, in breve, la trama del primo episodio della serie di Alias, giunta ormai alla terza stagione, mentre il gioco si ispira alla seconda.Il telefilm mescola sapientemente azione e mistero, offrendo una trama ricca di intrighi e colpi di scena, con personaggi che spesso si rivelano doppio o addirittura triplo giochisti e mai nessuno è, in realtà, quello che appare: aggiungete il sex-appeal di Jennifer Garner, svariate apparecchiature ultra tecnologiche (spesso fantascientifiche) ed una massiccia dose di arti marziali e il cockatil è fatto.Il gioco presenta un’avventura a sé stante rispetto alla serie, anche se in qualche modo inserita nel continuum narrativo: l’agente infiltrato Jacobs è scomparso in circostanze misteriose. Il suo ultimo comunicato ufficiale alla CIA riportava informazioni segrete scottanti sulla nemesi di Sydney, Anna Espinosa, ex-agente per un’agenzia rivale, ora dedita alla malavita. La pista parte dal Casinò di Monte Carlo, l’ultimo luogo dove è stato Jacobs, ma Sydney presto si ritrova coinvolta in una sfida contro il tempo: Arabia Saudita, Hong Kong, Rio de Janeiro e oltre! Come se non bastasse, pare che Anna si sia unita ai migliori sul campo: Mr. Sark e Arvin Sloane. Ma per quale motivo? Perché i “Seguaci del Culto di Rambaldi” sono coinvolti? E cos’è “La Macchina”?I fan saranno felici di sapere che il cast del gioco comprende praticamente tutti i personaggi principali del telefilm, dall’agente CIA Michael Vaughn al collega di Sydney Marcus Dixon, dal padre Jack Bristow al geniale Marshall, fino agli antagonisti classici come Sloane, Sark e Anna Espinosa, in originale doppiati dagli attori del serial mentre anche in Italia, una volta tanto, è stato fatto un ottimo lavoro andando a pescare i doppiatori ufficiali.

Dalla tv alla consoleLa versione per console delle avventure di Sydney ha preso la forma di un action/stealth in cui si alternano infiltrazioni silenziose e furiosi combattimenti di arti marziali, con netta prevalenza di questi ultimi.Per quanto riguarda le fasi stealth non c’è molto da dire che già non si sappia: Sydney può camminare in modalità furtiva per fare meno rumore, appiattirsi contro i muri, accucciarsi, arrampicarsi, spostare casse, rompere oggetti ed utilizzare porte ed interruttori. Il livello di interazione con l’ambiente è discreto, possiamo spostare casse o mobili per raggiungere posti elevati, hackerare computer, raccogliere oggetti ed utilizzarli come armi. Non mancano, poi, tutta un serie di gadget utili per semplificarci la vita tra cui grimaldelli per scassinare serrature, modem remoti per superare i sistemi di sicurezza, visore termico, decodificatori e decine di altri simpatici optional: tra tutti si rivela particolarmente utile il visore chiamato “Visione Magnificata” (un delirio dei traduttori, immagino) che, in sostanza, permette di vedere la portata della visuale delle guardie avversarie, per evitarle o aggirarle senza problemi e poi eliminarle silenziosamente.In più Sydney, agendo per lo più sotto copertura, è in grado di cambiarsi d’abito a seconda delle circostanze, utilizzando però solo quelli in dotazione: non aspettatevi, però, spogliarelli estemporanei durante il corso della missione, perchè il cambio avviene con tanto di schermata di caricamento nera…Purtroppo la modalità stealth ha un baco non da poco e cioè la concreta impossibilità di capire se si è nascosti agli occhi delle sentinelle oppure no: a differenza di altri titoli del genere, non c’è infatti un indicatore che segnali il grado di copertura e capita così di venire scoperti pur essendo accucciati in un cono d’ombra così come di riuscire a passare indisturbati pur trovandosi sotto una fonte di luce. Se il gioco si chiamasse “Splinter Cell” ci troveremmo davanti ad una mancanza gravissima, ma trattandosi di Alias la cosa ha meno rilevanza visto che possiamo risolvere tutto stendendo le guardie: come i fan ben sapranno, Sydney è in grado di cavarsi d’impiccio anche nelle situazioni più disperate a forza di sganassoni e nel gioco non fa eccezione. L’allarme non è mai generale, ma mette in allerta solo le sentinelle che presidiano l’area: una volta messe a tacere, potremo procedere come se nulla fosse successo.I combattimenti, carini a vedersi, non sono tuttavia molto impegnativi: Sydney ha due attacchi, uno veloce ed uno speciale, che variano adattandosi alle diverse situazioni in cui ci si viene a trovare (quindi una volta può essere un pugno all’avversario di fronte, un’altra un calcio a quello di spalle, oppure potremmo vedere Sydney usare un muro adiacente come trampolino) ma lasciano poca scelta all’utente. Gli avversari, poi, sono parecchio malleabili e sembrano quasi timorosi di attaccare (anche se pesantemente armati), lasciandoci tutto il tempo, tra un colpo e l’altro, di pestarli per bene.Proprio questa generale facilità nei combattimenti e la generale scarsa importanza di adottare un approccio stealth potrebbero spingere i più frettolosi tra voi a procedere unicamente a forza di botte: in effetti perchè perdere tempo ad aggirare le sentinelle quando è più facile far scattare l’allarme, stenderle tutte e poi esplorare con calma l’ambiente?Alla generale facilità del gioco contribuiscono i risibili enigmi, tutti superabili mediante l’utilizzo dei vari gadget oppure risolvendo un semplice rompicapo.

Sydney e i suoi amiciTecnicamente il prodotto si attesta su livelli discreti: tutti i personaggi presi dal telefilm sono stati ricreati in maniera piuttosto convincente, anche se i loro volti durante i dialoghi appaiono un poco innaturali; discrete anche le animazioni e la qualità e varietà degli ambienti, non aspettatevi ombre dinamiche ed effetti di luce calcolati in tempo reale, ma in generale l’aspetto globale è convincente e senza rallentamenti di sorta. La telecamera si controlla con lo stick di destra, ma in alcune situazioni particolari entrerà in azione una regia speciale che, dividendo lo schermo in due riquadri, mostrerà contemporaneamente la posizione di Sydney e i movimenti delle sentinelle, per permetterci di agire al meglio.Il comparto audio è la parte migliore del gioco, almeno per un appassionato del serial, sia perchè, come già annunciato, sono presenti tutti (o quasi) i doppiatori ufficiali italiani della serie, sia perchè anche la colonna sonora è quella originale!La longevità è invece il vero punto debole di tutta la produzione: i livelli sono solo nove ed il fatto di poterli affrontare “di corsa” rischia di ridurre ulteriormente una durata non eccelsa.

– Prodotto pensato per i fan di Alias

– Sono presenti tutti i protagonisti del telefilm

– Le voci italiane e la colonna sonora sono quelle del serial

– I non appassionati apprezzeranno molto meno l’agente Bristow

– Troppo facile

– Fasi stealth virtualmente inutili

7.0

La prima avventura virtuale dell’agente Sydney Bristow sembra pensata esclusivamente per gli appassionati del telefilm cui si ispira, che resteranno senz’altro contenti per la fedele riproduzione di tutti i protagonisti (comprese le loro voci: i doppiatori italiani sono gli stessi sentiti in tv!), per l’atmosfera generale di una storia scritta dallo stesso sceneggiatore del serial ed in qualche modo inserita nella sua continuity, per la colonna sonora originale.

Lo stesso discorso, però, non vale per chi non conosca Alias e cerchi solo un buon action/stealth: senza il fascino derivante dal conoscere personaggi ed ambientazioni, all’utente occasionale non rimarrà altro che un discreto prodotto ma troppo facile e poco convincente per quanto riguarda l’aspetto stealth.

Vale a questo punto precisare che il voto finale è pensato per l’acquirente appassionato del franchise: in caso contrario togliete pure mezzo voto al totale.

Voto Recensione di Alias - Recensione


7

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