Al Vertice della Tensione
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a cura di Jimsey
Dal libro… al film… al gioco“Perché potresti riunire intorno ad un tavolo il marinaio più coraggioso, il pilota più intrepido e il soldato più audace, e quale sarebbe il risultato? Le loro paure si sommerebbero.” Inizia con una frase di Winston Churcill questo gioco della Ubisoft, tratto da un libro di Tom Clancy. Per via di questo nome, bene o male, possiamo immaginare la trama, ma il tipo di gioco, per via di alcuni elementi, non è altrettanto chiaro. I libri di Clancy non sono certo per i palati fini, a volte fin troppo lineari, ma certamente attuali e coinvolgenti. Fulcro della vicenda, ancora una volta, è l’agente della Cia Jack Ryan, che ricompare dopo le sue ultime avventure (Caccia ad Ottobre Rosso, Giochi di Potere, Sotto il segno del Pericolo). Fortunatamente nel gioco non impersonerete Ben Affleck, come lascia presagire la copertina, ma il tutto prende spunto dalla famosa serie Rainbow Six, anche se non in modo preciso. La trama è molto semplice ma allo stesso tempo intrigante, con il solito mix di politica, spionaggio, azione ed esplosioni. In un futuro ipotetico il mondo è in uno stato di calma apparente. Ad un certo momento tutto viene sconvolto dal solito ordigno nucleare che rischia di mettere l’uno contro l’altra Usa e Russia. Toccherà al nostro eroe sgominare la minaccia, in un susseguirsi d’esplosioni e inseguimenti. Prima di arrivare al gioco vorrei però precisare che, secondo me, è stata poco azzeccata la scelta dell’utilizzo di Ben Affleck come protagonista del film. Harrison Ford era a mio avviso più intelligente e scaltro, più verosimile al Ryan di Clancy, che lo descrive come agente anziano e non alle prime armi. Inoltre, rispetto ai film precedenti questo è dominato solo da effetti speciali e lo stacco tra fantapolitica e fantascienza è diventato troppo esiguo. E che dire dei Nazisti che costruiscono la bomba? Quantomeno idicoli… e il gioco? Già la scelta della copertina non convince pienamente. Usare la stessa immagine di un film che non tutti hanno amato non è stata una mossa indovinata, ma tant’è. Il gioco è un mix di strategia ed azione con uno scopo molto semplice: utilizzando una squadra anti-terrorismo dovremo affrontare una serie di missioni dalla difficoltà crescente allo scopo di salvare prigionieri in situazioni sempre diverse. A parte qualche bivio nella trama (bloccare trasmissioni radio piuttosto che le vie d’accesso del nemico), il gioco sarà sempre e solo questo. Cambieranno solo lo scenario, le caratteristiche degli avversari e la nostra abilità di sopravvivere. Controlleremo una squadra composta da tre uomini, una persona alla volta, prendendo il controllo di un’altra persona solo alla morte di un membro della squadra. Purtroppo dobbiamo notare che i soldati non differiscono in nulla: né nell’aspetto, né nelle abilità speciali. La struttura di base rende comunque il gioco molto simile alle serie Ghost Recon e Rainbow Six, ma la varietà, le modalità e giocabilità di quest‘ultimi, è senza dubbio migliore.
GiocabilitàPrima di iniziare il gioco vero e proprio si dovrà scegliere se affrontare la campagna militare, il training o una quick mission. La giocabilità è tutto sommato sufficiente: i fan e persino i meno esperti di questo genere non si troveranno del tutto spiazzati.Come impostazione potrebbe sembrare il solito fps ma non è così. Il proseguire nella missione, prestando attenzione ad ogni angolo, a volte è davvero piacevole. Forse alcuni storceranno il naso per l’andatura dei nostri soldati, ma il passo “lento” è necessario per il particolare tipo di ambientazione. Da elogiare il lavoro fatto dai programmatori per trasportare un’intera tastiera per Pc sul joypad Gamecube. La leva analogica sinistra è sensibile al punto giusto, riuscendo a farvi compiere ben presto movimenti precisi. Lo stick analogico C serve per guardarsi attorno (servirà subito per osservare ogni angolo), il tasto R è deputato allo sparo, mentre con L si ricarica l’arma.Le armi a disposizione sono una quindicina. Nel nostro personalissimo arsenale troveremo fucili da cecchino, la classica Beretta, granate e persino gas e bombolette che servono per stordire il nemico.Il tasto A è il “tasto azione” e serve per aprire porte ed eseguire altri compiti piuttosto semplici. In effetti, accedere ai computer piuttosto che disinnescare bombe si traducono solamente con la pressione di questo tasto. Il vero difetto del gioco però è il basso livello di Intelligenza Artificiale sia dei nemici che, dei membri della nostra stessa squadra: non saranno rare, ad esempio, le volte in cui i vostri compagni si frapporranno tra voi ed il nemico restando immediatamente uccisi. Cosa a tratti ridicola. Anche a livello di impostazione strategica il gioco mostra il fianco: basterà di norma un piccolo sforzo e una discreta abilità manuale nel cercare di esporsi solo per mirare il nemico. In vostro aiuto interverranno sempre i vostri compagni, coprendovi le spalle, ma come ho detto, il più delle volte prenderanno le pallottole al vostro posto, e non si tratta certo d’altruismo…
GraficaLa grafica è a tratti discutibile. Se da un lato c’era l’esigenza da parte dei programmatori di creare un gioco fluido, dall’altra ci troviamo di fronte ad un prodotto decisamente spoglio. La risoluzione è bassissima e le texture sono molto piatte, con tinte che si avvicinano sempre al verde militare. Da notare che alcuni mobili, in prevalenza poltrone e tavoli, sembrano addirittura scolpiti con lo scalpello…Detto questo il gioco scorre comunque fluido anche se qualche accessorio in più non avrebbe stonato. La visuale in terza persona è studiata bene e consente di avere tutto sotto controllo. Molto funzionale la mappa che, oltre a darci la planimetria del posto, ci indica anche la posizione dei nemici e la direzione da prendere. Scordatevi poi effetti di luce in tempo reale e tenete presente che l’interattività sarebbe praticamente nulla se non fosse possibile distruggere vetrate e finestre. Da notare anche che i nemici sono tutti uguali e oltretutto una volta uccisi scompaiono senza lasciare traccia. Sono presenti per fortuna anche alcune chicche come i proiettili che s’infrangono nei muri o nelle sezioni che vi riparano dai nemici. Certo non è nulla d’esaltante, ma è comunque una cosa gradita in questo in un contesto generalmente scialbo. Pochi i filmati in Fmv che utilizzano il motore del gioco e vedono “attori” un po’ plastici e animati male. Discreti i menù: molto ricchi e curati con immagini in alta risoluzione di campagne militari. Segnaliamo infine dei caricamenti davvero estenuanti che ci faranno attendere addirittura una ventina di secondi per il carcamento di una missione.
SonoroIl sonoro è discreto, sia a livello di effetti che di musiche d’accompagnamento, ma ciò che spicca è soprattutto il parlato, completamente in italiano. Tra l’altro stata usata persino la stessa voce del doppiatore ufficiale di Ben Affleck che introduce ogni missione e ogni scena in Fmv. Il gioco non supporta il Dolby Pro Logic II, ma non se ne senta la mancanza in un contesto del genere comunque sotto la media delle ultime produzioni. Ridicole le espressioni dei nemici colpiti, mentre invece più azzeccata ci è sembrata la voce che ci accompagna durante la missione anche se, invece di darci suggerimenti, ci dirà ogni volta: “Bravo, l’hai fatto fuori!” e cose simili.
LongevitàDifficile analizzare quest’aspetto. Le missioni non sono tante, ma la loro durata è esponenziale e va dai minuti necessari per completare le prime a quasi un’ora per le ultime. Va detto comunque che le 11 missioni disponibili vi impegneranno a lungo solo se intenderete rifarle per migliorare i tempi e prendere medaglie.
Mix di azione e strategia
Tutto in Italiano
Realizzazione tecnica insufficiente
Problemi di IA
Longevità scarsa
5.5
Che dire di questo gioco? Forse non ha la pretesa di diventare un clone di Rainbow Six o Ghost Recon, ma bisogna analizzarlo tenendo conto che fa parte dello stesso genere.
Purtroppo Al Vertice della Tensione è un titolo che per una serie di motivi non riesce ad emulare i suoi illustri antagonisti. Lo stesso titolo del gioco appare solo come un pretesto, poiché col film non centra nulla, a parte la presenza Jack Ryan (confinato al ruolo di narratore). Tralasciando la cosmesi che poteva essere molto più curata, Al Vertice della Tensione presenta delle lacune a livello strutturale che gli faranno preferire altri titoli come Ghost Recon, da poco disponibile anche per Gamecube.
Vi consiglio quindi quest’ultimo gioco se amate gli strategici, mentre iniziate a fare un pensierino a Splinter Cell,in uscita a giugno che, pur non essendo uno strategico in terza persona, è sempre tratto dagli scritti di Clancy; senza dimenticare il futuro Raven Shield, confermato anche per la console Nintendo.
Voto Recensione di Al Vertice della Tensione - Recensione
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