Recensione

Age Of Empires III

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a cura di Rasta

Un momento di raccoglimento, prego…Ricordo con affetto il mio primo incontro con gli RTS, quando, dopo aver installato il demo di un certo “Age Of Empires” da un cd contenuto in una rivista, mi ritrovai nell’età della pietra ad impartire ordini ad un ominide, che obbedendo puntualmente, andava a caccia di cervi, procurava legna e raccoglieva frutta. Ricordo vividamente i suoni, le risposte dell’unità ai miei comandi, le animazioni (che allora mi sembravano così realistiche e affascinanti), e inconsapevolmente nasceva in me una sconfinata passione per quel nuovo tipo di esperienza ludica. Sono trascorsi ormai quasi dieci anni da quando la Microsoft si è cimentata per la prima volta con i videogiochi, ed “Age Of Empires”, il primo titolo che porta il marchio degli Ensemble Studios, va considerato come una vera e propria pietra miliare, un punto di riferimento che ha generato un vero e proprio stile, codificando per sempre la definizione di “strategia in tempo reale” e imponendo così un nuovo modo di vedere i giochi per PC, di cui oggi gli RTS costituiscono una delle punte di diamante.

The story so far…1997Il primo capitolo di questa grande saga, fin dalla sua uscita, catalizzò su di sé l’attenzione della platea videoludica. L’idea di poter gestire e far evolvere 12 civiltà (tra cui quella greca, egizia, babilonese…), dagli albori degli ominidi armati di clava, all’apice dello sviluppo con intere armate di soldati, era un concept affascinante ed il pubblico ne decretò il successo (ad oggi, più di 15 milioni di copie vendute), suscitando un fervore industrioso di numerose software-house che si lanciarono a capofitto nella realizzazione di titoli RTS, per sfruttare l’onda commerciale provocata da “Age Of Empires”. Ne seguì una risma di prodotti che più o meno scopiazzavano le sapienti scelte e le caratteristiche del capostipite Microsoft, affiancati, nel corso degli anni, da ottimi titoli che introducevano interessanti innovazioni e significativi tocchi di originalità. Ma andiamo con ordine. 1998 L’expansion-pack “The Rise Of Rome” dimostra come si possa ulteriormente migliorare un prodotto già di per sé ottimo, apportando migliorie alla meccanica di gioco e introducendo diverse novità, la più importante delle quali è certamente il nuovo impero da comandare: Roma. La voce si diffonde, le comunità del web cominciano ad attrezzarsi per il gioco on-line…1999L’interesse crescente per gli RTS, le prove su rete del primo capitolo, i commenti delle community e degli esperti gamers forniscono la chiave per la realizzazione di quello che viene considerato (assieme alla sua espansione) uno dei migliori giochi strategici di tutti i tempi: “Age Of Empires II”. Proseguendo il corso della storia, il secondo capitolo è ambientato nel Medioevo, con nuove civiltà disponibili (Franchi, Bizantini, Vichinghi…), ma quello che rende il titolo eccellente è il gameplay, temprato dal gioco intensivo del precedente capitolo. In particolare, l’intelligenza artificiale comincia a compiere grandi passi, offrendo sfide anche per gli ormai esperti gamers della rete.2000Si ripete l’operazione di expansion-pack (che per gli RTS Microsoft diventerà consuetudine), la storia prosegue il suo cammino verso la scoperta delle nuove terre. “The Conquerors”, oltre alle aggiunte ormai classiche di unità, civiltà e campagne, apporta ulteriori modifiche alla meccanica di gioco, rendendola praticamente perfetta, soprattutto dal punto di vista strategico, tanto che, nonostante la tecnica datata, ancor oggi è molto giocato in rete.2002I cinque anni che separano il terzo capitolo di “Age Of Empires” da quelli precedenti, sono di grande fermento e produttività nel campo dei giochi strategici. La Microsoft sforna nel 2002 “Age Of Mythology” (in concomitanza con il grande rivale “WarCraft III” – che personalmente, però, considero leggermente superiore), che vanta tante innovazioni. Innanzitutto la grafica, completamente tridimensionale, sfrutta pienamente le nuove possibilità hardware. Poi il concept, non più storico-realistico, ma mitologico-fantasy, una rilettura in chiave videoludica dei miti classici. Importanti aggiunte anche al gameplay, che si arricchisce, tra l’altro, di elementi RPG, con le figure degli eroi, leader dalle caratteristiche superiori, che evolvono nel tempo acquistando esperienza. Assieme all’espansione “The Titans”, “Age Of Mythology” è uno dei miei giochi preferiti, che mi ha affascinato dal primo momento. E per me rimane un capolavoro, anche se alcuni addetti ai lavori criticarono a suo tempo gli Ensemble Studios per aver tradito la classica impostazione strategica. Sempre sotto l’egida Microsoft, nel 2003 vede la luce “Rise Of Nations”, che nonostante convinca di meno (grafica 2D, modalità single player praticamente assente), riesce ad offrire qualcosa di nuovo, ad esempio l’impostazione del gioco tipo Risiko (mappa delle nazioni, armate, carte speciali). L’ottima espansione “Thrones & Patriots” risolleva le sorti del titolo, ma forse non quanto meritava il titolo, sostanzialmente messo in ombra da nomi più altisonanti. Mentre la Microsoft Games lanciava i suoi prodotti sul mercato, le altre software house non sono rimaste certo a guardare, e hanno sfornato titoli come “StarCraft”, “WarCraft III”, “Imperium”, “Praetorians”, “War Of The Ring”, “La Battaglia per la Terra di Mezzo”… Attendevo con ansia “Age Of Empires III”, curioso di vedere come la Microsoft avrebbe impostato il gameplay, quali spunti avrebbe colto dai tantissimi titoli che nel frattempo sono usciti, quanto sarebbe rimasto della classica e solida struttura di “Age Of Empires II”.2005“Age Of Empires III”.

ConceptFedele al progetto di narrare in videogioco l’intera storia umana, la Microsoft riprende l’epopea di “Age of Empires” esattamente dal punto in cui l’aveva lasciata cinque anni or sono con “The Conquerors”. Il nuovo mondo appena scoperto rappresenta possibilità di espansione e sviluppo per i paesi del vecchio continente: Spagna, Inghilterra, Francia, Malta, Olanda sono le principali nazioni che si imbarcano nell’avventura della colonizzazione e che noi dovremo guidare, in un arco di tempo che va dal 1500 al 1850. Il gioco è abbastanza valido anche sotto il profilo storico (ovviamente si concede qualche licenza e una narrazione romanzata), includendo anche le popolazioni indigene (nativi americani, messicani, aztechi) che non vedono di buon occhio l’arrivo degli stranieri. In particolare, si dispensano visioni buoniste (cfr. festa del ringraziamento) o stereotipate (cfr. gli indiani selvaggi e cattivi dei western), ma si mostra la colonizzazione per quello che è stata, ovvero sfruttamento intensivo delle risorse naturali, alleanze con le popolazioni autoctone al solo scopo di trarne ulteriori risorse o uomini a poco prezzo da impiegare in battaglia, eliminazione delle popolazioni ostili. L’aspetto più affascinante del concept ideato dagli sviluppatori è sicuramente il grande intreccio narrativo, dipanato (come accadeva in “Age Of Mythology”) non solo attraverso le numerose missioni delle campagne, ma anche con l’ausilio di suggestive sequenze animate, che rendono l’esperienza coinvolgente e “cinematografica”. In particolare seguiremo le vicende di tre generazioni della famiglia Black nel nuovo mondo, legate agli eventi e ai personaggi storici dell’epoca, arricchite da cospirazioni internazionali e sette segrete…

Age Of DiscoveryLe campagne single player rappresentano uno dei maggiori punti di forza del gioco, e di volta in volta assumeremo il ruolo di uno degli otto popoli europei (Spagnoli, Inglesi, Francesi, Portoghesi, Olandesi, Russi, Tedeschi, Ottomani) coinvolti nell’esplorazione, nella colonizzazione e nella conquista del Nord e del Sud America. Come da tradizione, ogni civiltà è caratterizzata da punti di forza e punti deboli, da bonus caratteristici ed unità d’elite, e solo giocando intensivamente con ciascuna di esse potremo scoprire qual è la più congeniale al nostro stile di gioco. L’obiettivo di fondo è sempre quello di sviluppare la nostra civiltà attraverso le cinque età (Età delle scoperte, coloniale, delle fortezze, industriale ed imperiale) e conquistare le civiltà nemiche, ma in ogni missione avremo numerosi obiettivi specifici (principali e secondari) che verranno scoperti man mano che si procede nel gioco ed andranno a comporre i tasselli della fitta trama che percorre le tre campagne. E sugli obiettivi delle missioni ci si rende conto definitivamente quanto sia servito lo spin-off “Age Of Mythology”, che ha incrementato in maniera esponenziale le missioni, in numero e in varietà, tali da soddisfare qualsiasi palato. Ma ci sono altre caratteristiche importanti mutuate da AOM. Innanzitutto la presenza degli eroi, personaggi dalle caratteristiche superiori ad ogni normale unità del gioco, praticamente immortali: quando cadono in battaglia, infatti, basta riconquistare la zona in cui l’eroe è stato sconfitto per riportarlo in gioco, e grazie al suo alto fattore rigenerativo, in pochi minuti tornerà allo stato ottimale. Inoltre quando potremo effettuare il passaggio d’età, ci verrà richiesto di scegliere l’orientamento per l’età successiva, una sorta d’attitudine che influenzerà diversamente le caratteristiche della civiltà, e dunque anche le nostre future strategie (praticamente identica alla scelta del culto in AOM). Nel classico stile RTS, invece, le gestione delle città e delle unità civili e militari (con alcune migliorie apportate, come la raccolta di risorse sul posto, senza la necessità di trasportarle al centro città). Invariata, invece, la formula “sasso-carta-forbici”, ovvero ogni unità è più efficace contro determinate unità e meno con altre, dunque conoscere le caratteristiche di ogni tipologia di soldato sarà vitale per avere la meglio sul campo di battaglia.

InnovazioniPer un prodotto di tale caratura, però, non possono certo mancare delle innovazioni. Come accennato in precedenza, nel nuovo mondo potremo stringere alleanze con i nativi (Aztechi, Caribi, Cherokee, Comanche, Cree, Inca, Irochesi, Lakota, Maya, Nootka, Seminole, Tupi) costruendo basi commerciali nei loro accampamenti, che consentiranno, tra l’altro, di sfruttare miglioramenti e unità militari dei nativi, che se pur meno attrezzati, hanno i vantaggi di costo basso, elevata resistenza e profonda conoscenza dei territori. Ma la vera novità è rappresentata dall’introduzione delle città madre. Nel processo evolutivo che hanno attraversato gli RTS, il punto di svolta che ha donato nuovamente linfa vitale al genere è stata la sterzata RPG che giochi come “WarCraft III” e “Age Of Mythology” hanno impresso al tradizionale schema RTS. Fulcro dell’innovazione è l’esperienza, elemento fondamentale e preziosa risorsa non materiale, che consente sviluppi, potenziamenti ed incremento degli stats. In “Age Of Empires III” l’acquisizione dei punti esperienza si ottiene ogniqualvolta si scopre un tesoro, si sconfiggono unità ed edifici nemici, si addestrano unità e si raggiungono gli obiettivi (principali e secondari). L’esperienza accumulata confluisce negli stats della città madre (il punto di partenza dei colonizzatori, ad esempio per gli inglesi è Londra), che evolve come un personaggio di RPG, aumentando di livello e di possibilità. Tramite un’icona dell’interfaccia di gioco ci sposteremo dalla colonia alla città madre, che in base al livello raggiunto, potrà fornirci tecnologie e risorse diverse (denominate anche Carte) che ci verranno spedite nel centro città della nostra colonia, e suddivise in cinque categorie, rappresentate nella città madre da altrettanti edifici (Compagnia commerciale, Accademia militare, Cattedrale, Impianto manifatturiero, Porto). Il sistema delle carte è complesso, ma intuitivo, e dona un ulteriore stimolo a massimizzare gli sforzi per accedere a nuove carte, da aggiungere alla nostra collezione e tra cui scegliere quelle più opportune da inserire nel mazzo che utilizzeremo nel corso delle nostre partite. Idea davvero originale ed interessante anche dal punto di vista strategico, poiché offre numerose varianti aggiuntive e ravviva l’ormai classico gameplay RTS.

SurplusOltre alle 24 missioni delle campagne single player, non manca la possibilità di giocare una schermaglia (nelle due modalità Supremazia o Deathmatch), caricando o una delle mappe fornite dal gioco (che, stando alle promesse della Microsoft, verranno ampliate in numero dalle prossime patch del gioco), oppure utilizzando uno scenario personalizzato creato col duttile e validissimo editor di mappe. Interessante (anche se non approfondita) la collezione di informazioni storiche, di taglio generale, sulle civiltà, le unità e gli eventi del periodo storico in cui il gioco è ambientato. Nota di merito per il tutorial, ottimamente realizzato (come da tradizione Ensemble), con ben due modalità: “Nozioni di base”, per apprendere i concetti principali del gioco (ideale per chi si avvicina per la prima volta ad un RTS) e “Prova a giocare” per sperimentare direttamente le novità di “Age Of Empires III” (per i più esperti che vogliono passare subito al sodo). Insomma un ulteriore esempio della cura che gli Ensemble riservano alle loro creazioni. Cura visibile fin dal package: nonostante vi siano in commercio versioni extra-lusso, confezioni speciali ed edizioni elitarie, la versione base (quella che abbiamo testato) è quanto basta per godere pienamente di questo gioco: confezionata nel classico amaray, contiene i 3 CD del gioco, l’approfondito manuale (abbellito dagli schizzi preparatori e i bozzetti concettuali del gioco) ed un’utile scheda di riferimento rapido, che illustra i tasti di scelta rapida, e per ogni civiltà del gioco, i tipi di unità addestrabili, i bonus, i potenziamenti.

“Open your eyes, Nicholas…”Il punto forte di questa release è sicuramente la realizzazione grafica. Non credo ci sia in giro ancora qualcuno che non sia rimasto a bocca aperta innanzi agli screenshots e alle immagini in anteprima che circolano da diversi mesi sulla rete. Ebbene, gli Ensemble Studios con questo titolo hanno raggiunto la soglia della perfezione, confezionando un comparto grafico senza precedenti nel genere RTS, tanto che non potrete non rimanerne estasiati. 110 e lode agli scenari, letteralmente vivi, che spaziano da pianure lussureggianti ai ghiacciai del nord, da lande desertiche alla fitta foresta amazzonica, tutti perfettamente inquadrati sia dal punto di vista storico, che geografico-ambientale. Un occhio di riguardo è stato riservato però al mare e agli specchi d’acqua in genere. Pare che il team sia stato impegnato per anni a studiare i reali effetti della superficie marina, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti! L’acqua di “Age Of Empires III” è tra le più realistiche mai viste in un videogame, grazie all’uso intensivo di effetti visivi (trasparenze, riflessi, onde, vento, nebbia). Altro fattore determinante all’esaltazione dell’impatto grafico è l’uso (per la prima volta in un RTS) di un motore fisico, l’ormai celebre “Havoc 2.0”, che si manifesta principalmente negli scontri navali, nella distruzione di edifici e nella reazione delle unità ai colpi. Da qualche parte tra gli screenshots dovrei aver catturato due momenti topici, ma credetemi, le immagini non rendono giustizia all’effetto visivo finale. Ogni volta che i mortai esplodono contro un edificio, oltre all’impatto esplosivo, polvere e calcinacci cominceranno a cadere dalla struttura, finché il colpo di grazia dei mortai non farà frantumare l’edificio che crollerà inesorabilmente, in un nugolo di polvere, fuoco e fiamme. E le battaglie navali? Che dire delle cannonate che spezzano e lacerano le vele, il fuoco che ne brucia la struttura, il legno che si scheggia ed infine, la nave che affonda dopo essersi spezzata in due? Inoltre v’invito ad osservare quanto sia diversa la reazione di un soldato, se colpito da una freccia o da una cannonata in pieno petto… Quello che non consente alla grafica di ottenere il massimo dei voti sono i modelli delle unità, che personalmente ho trovato (in particolare per alcuni specifici casi) ancora un po’ ancorati alla vecchia concezione grafica, risultando così poco amalgamati rispetto all’eccezionale background, e l’impossibilità di ruotare la telecamera (aspetto probabilmente voluto per non appesantire ulteriormente il motore grafico). Ma è il cosiddetto “pelo nell’uovo” che ogni recensore è obbligato a cercare, per il resto la grafica di “Age Of Empires III” è senza precedenti e rappresenta un nuovo punto di riferimento (come lo sono “Doom 3” e “Half-Life 2” per gli FPS).

Impatto sonoroOttime notizie anche sul fronte audio. Gli effetti sonori sono di estremamente realistici e vari, anche grazie ad una fisica sonora credibile, che riproduce perfettamente per ogni suono il relativo eco, rimbombo, attenuazione, inquadrandolo a dovere nel proprio spazio. Provate a sparare una cannonata e gustatevi il tonfo basso e violento dello sparo, l’eco diffuso che si disperde, lo smorzamento lento. Bellissime anche le musiche, probabilmente composte e suonate dalle stesse persone che hanno lavorato alla soundtrack di “Age Of Mythology”, con cui condivide gli afflati epici, ma dalla quale si distacca naturalmente per l’uso di strumenti dell’epoca in cui è ambientato il gioco, il che va a contribuire al realismo dell’esperienza ludica. In particolare, ho apprezzato molto il nuovo arrangiamento dell’ormai celebre tema di “Age Of Empires”, perfettamente a tono con il periodo storico trattato. Infine, come al solito, il doppiaggio italiano contribuisce a dare maggior credibilità e spessore alle vicende narrate, grazie alla recitazione espressiva e sempre convincente dei nostri doppiatori.

Strategicamente parlando…Veniamo ora all’aspetto clou di ogni RTS che si rispetti, il fattore strategico. Diciamo subito che l’impostazione del gameplay mi ha ricordato più “Age Of Mythology” che “Age Of Empires II”, sia per gestione e impartizione dei comandi alle unità, sia per la struttura delle missioni e del gioco. Quello che si può notare è che l’aspetto strategico inteso in senso classico, complesso e dettagliato, cede il passo ad un semplificazione che premia la capacità organizzativa e la velocità di addestramento e di sviluppo. In particolare, ciò di cui ho personalmente sentito la mancanza, sono i numerosi tasti di comando presenti nell’interfaccia delle unità di AOE2. Comandi come il pattugliamento, l’atteggiamento, la formazione, sono scomparsi e queste possibilità sono state drasticamente ridotte in numero e per di più automatizzate. Ciò sicuramente renderà la vita più semplice a chi non ama la strategia pura, ma certamente diminuisce il senso di controllo del gioco per i più esperti. Non mancano aspetti che incrementano il valore strategico del titolo, come le alleanze con i nativi e i rapporti commerciali, la presenza delle città madre, ma il senso generale è che si è preferito puntare alla spettacolarità, “trascurando” (espressione da prendere con le molle) l’aspetto strategico. Per fare qualche esempio, l’Havoc è utilizzato solo per fini puramente estetici, senza effetti concreti sul campo di battaglia (come avviene ad esempio, in “La Battaglia per la Terra di Mezzo”), oppure la scarsa interazione delle unità con gli elementi dello scenario, come l’impossibilità di presidiare edifici (possibilità presente invece in “Imperial Glory”, “Codename: Panzers”…) Anche le missioni rispecchiano più quelle di “Age Of Mythology”, varie e colorite, ricche di obiettivi secondari e meno standard. Non solo le classiche “conquista e/o sconfiggi”, ma anche missioni a tempo, a traguardo, scontri rapidi e in forze massicce. Ovviamente il lato positivo è che l’azione di gioco è più frenetica e senza punti morti, e questo farà felici gli amanti dell’azione pura e semplice. I detrattori di AOM, invece, potrebbero criticare AOE3 per gli stessi motivi.

Per non impazzire…Una volta installato il gioco, anche il sistema più potente e aggiornato potrebbe incappare in un bug che sta creando problemi a tanti videogiocatori di tutto il mondo (basta dare un’occhiata ai forum sul web). In particolare, potrebbe capitarvi di sperimentare, nell’ordine:– problemi audio: parlato (voci narranti, personaggi) disturbato, dialoghi mozzati– asincronia: immagini sullo schermo fuori sincrono con gli effetti e i dialoghi– assenza audio: dopo i problemi precedenti, l’audio potrebbe definitivamente disattivarsi– crash del programma: ritorno al desktop con messaggio d’errore di windowsSe capita anche a voi, mantenete la calma. Diciamo subito che il problema non è di natura hardware, ma dovrebbe essere legato alle direct audio. In particolare, il problema risiede nella riproduzione delle tracce sonore del gioco (infatti, se si avvia il programma senza audio, gira magnificamente). Dovendo recensire il gioco, sono riuscito a trovare una soluzione immediata legata al codec che processa gli mp3 del gioco, ma la Microsoft ha già rilasciato una patch per correggere questi problemi (linkata anche in questa recensione), che raccomando vivamente di installare assieme al gioco.

HARDWARE

La grandiosità scenica del comparto grafico ha ovviamente un alto prezzo da pagare. In particolare, la massima qualità grafica sarà apprezzabile solo ai pochi eletti forniti di una postazione hardware “very high-end”. Per fortuna gli Ensemble Studios (che per questo vanno apprezzati) hanno fornito il gioco di un motore grafico dalle opzioni in parte automatizzate e altamente scalabili. Installato il gioco, il programma provvederà ad analizzare il sistema e la scheda grafica, settando in automatico l’impostazione ottimale e facendo scomparire le opzioni non manipolabili dal vostro hardware. Queste caratteristiche permettono al gioco di girare sulla maggior parte dei PC, purché soddisfino almeno a queste specifiche minime:– Windows® XP– Processore 1.4 Ghz – 256 MB RAM– 2.0 GB di spazio su hard disk– CD-ROM 32x– Scheda video 64 MB con HT&L– Scheda audio– DirectX 9.0c Se invece volte assistere all’evoluzione delle attuali possibilità grafiche del mondo videoludico, vi invito ad aggiungere alla lista per Babbo Natale una nuova scheda video (provvista di hardware T&L e pixel shader), un nuovo processore e qualche banco di ram in più…

MULTIPLAYER

“Age Of Empires III” offre la possibilità di sfidare fino a 8 giocatori in carne ed ossa sia tramite rete locale LAN, sia tramite internet, utilizzando il server ESO (Ensemble Studios Online). Anche nelle partite in multiplayer potremo scegliere tra le due modalità Deathmatch (risorse iniziali prestabilite e partita veloce) e Supremazia (senza risorse iniziali, vittoria per conquista o resa).

– Grafica mozzafiato

– Grande campagna SP

– Gameplay vario ed immersivo

– Strategia un po’ trascurata

– Innovazioni non sfruttate a dovere

8.5

La nuova creazione degli Ensemble Studios è un prodotto curato in ogni aspetto. La tecnica è decisamente sopra la media, in particolare per quanto riguarda il comparto grafico, che arriva a toccare confini finora inesplorati.

La campagna single player, divisa in tre atti, è affascinante e profonda, e rappresenta uno dei punti di forza del prodotto. Il gameplay è un felice connubio di solida tradizione ed interessanti innovazioni, che pesca il meglio dalle precedenti release del team Microsoft. Purtroppo si sono perse alcune caratteristiche di strategia pura a favore di un’azione di gioco più essenziale, diretta ed esteticamente scenica, e le innovazioni (come il motore fisico) poteva essere impiegate più fruttuosamente, ma il prodotto finale è consigliato praticamente a tutti. Inoltre, non va dimenticata la consolidata prassi Microsoft dell’expansion-pack, che potrebbe apportare qualche modifica in tal senso… Staremo a vedere, per quello che mi riguarda, ho inserito il disco di gioco nel mio lettore, e prevedo di lasciarlo inserito per molto tempo ancora!

Voto Recensione di Age Of Empires III - Recensione


8.5

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