Recensione

Adventures of Lolo

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a cura di Mauro.Cat

Adventures of Lolo è un titolo prodotto da Hal pubblicato per Nes negli Stati Uniti nel 1989. Lo scopo dell’avventura è guidare il piccolo Lolo, una specie di pallina blu con gambe e piedi, attraverso cinquanta livelli allo scopo di salvare la fidanzata Lala, di colore rosa, rapita da alcuni non identificati demoni malvagi e nascosta in un castello. Sulla console a 8-bit di casa Nintendo sono stati pubblicati altri due titoli della serie dopo i quali i personaggi sono stati un po’ trascurati. Lolo e Lala sono apparsi solo nella serie di Kirby con il ruolo di cattivi (con i nomi di Lololo e Lalala). Grazie alla Virtual Console siamo adesso in grado di poter rigiocare questo straordinario titolo.

IngegniamociLa struttura del gioco è un mix piuttosto originale tra rompicapo e azione. Per giungere fin sulla cima della torre, dove è racchiusa Lala, Lolo deve scalare dieci piani contenenti ognuno cinque stanze a schermata fissa. Esso deve recuperare i cuori presenti in ogni stanza, per poi aprire un baule ed entrare in una porta per passare alla stanza successiva o salire su una scaletta per recarsi al piano superiore. I livelli sono studiati sapientemente dai programmatori e richiedono ingegno per essere superati. Posizionati nella stanza ci sono vari nemici che possono bloccare Lolo e che più di una volta vanno sfruttati per risolvere il rompicapo. Il nostro avventuriero può spingere alcuni blocchi in più di un’occasione e in certi casi può ottenere altre abilità: la capacità di sparare un colpo in modo da trasformare alcuni nemici in uova e spostarli per il livello o, usando due colpi, di farli sparire per un breve periodo è quella che va maggiormente padroneggiata per arrivare in cima al castello. La trasformazione in uovo dura per un periodo di tempo limitato e quindi richiede grande attenzione. In alcuni livelli Lolo può anche costruire una scala o rompere una roccia con un martello.

PrecisioneLa precisione assoluta sta alla base della sfida offerta da questa titolo. I livelli con una struttura da rompicapo vero e proprio (quasi tutti a dire il vero) non perdonano e lasciano poche possibilità di scelta al giocatore. Più di una volta capita che per una piccola svista si sposti troppo un blocco o si spari un colpo in più rendendo impossibile proseguire. In questi casi, l’unica scelta è premere sul joypad l’apposito tasto, che provoca la morte per “autodistruzione” della piccola pallina blu, e ricominciare il livello da capo. Il gioco è formato da pochi livelli nei quali, oltre ad un piccolo ragionamento, è necessaria anche una discreta abilità manuale tipicamente richiesta dai giochi d’azione.I nemici, pochi per varietà, stanno alla base della risoluzione degli enigmi. Vanno tutti conosciuti alla perfezione visto che ognuno possiede delle caratteristiche peculiari che possono tornare utili in diverse occasioni. Abbiamo i draghi verdi, immobili e inoffensivi, che vanno spesso trasformati in uova e spinti per la stanza come riparo, i piccoli mostri verdi, che si bloccano una volta toccati e che non possono più essere spostati, i draghi rosa, che sparano in una sola direzione, i teschi che si animano solo una volta recuperati tutti i cuori e altri ancora. Anche gli oggetti e l’ambientazione rivestono la loro importanza. Gli arbusti non offrono riparo dagli spari nemici come invece sanno fare le rocce, e i prati non vengono calpestati dai nemici. Le uova possono essere spinte nei fossati del castello ed essere utilizzate come zattere. L’unione di tutti questi fattori rende i livelli complessi e stimolanti da affrontare.

Coinvolgimento Tecnicamente il gioco fa la sua parte. Graficamente è essenziale ma assolutamente ineccepibile. Gli sprites sono ben animati e hanno uno stile buffo. A livello sonoro non c’è nulla di particolarmente interessante da segnalare. Gli effetti sono pochi e l’unica musica presente è orecchiabile ma quasi fastidiosa dopo una prolungata sessione di gioco. A livello di giocabilità va segnalata una certa imprecisione nei comandi specie nelle fasi più concitate.Un discorso a parte merita la longevità. I livelli sono pochi e gli enigmi non particolarmente difficili da risolvere. In sostanza il titolo dura davvero poco. Va inoltre segnalata la scarsissima rigiocabilità. Chi possedeva il gioco originale dovrebbe riflettere prima di scaricarlo. Avendo provato Lolo diversi anni fa posso confermare come, rigiocato ora, questo titolo sia risultato più semplice visto che, pur non ricordando le stanze nel dettaglio, conoscevo già molti aspetti del gioco che sono alla base della risoluzione degli enigmi.

– Un pezzo di storia dei videogiochi

– Costringe a usare l’ingegno

– Pochi livelli

– Qualche imprecisione nei comandi

7.0

La forza di Lolo è la capacità di far ripetere al giocatore la classica frase “un’altra partita e poi smetto” e di coinvolgerlo portandolo a riflettere anche a console spenta su questo o quell’enigma.

Il titolo è un ottimo rompicapo, a tratti geniale nella struttura, fortemente limitato dalla breve durata. Se si rimane bloccati in qualche stanza Lolo dura abbastanza ma se questo non succede in un paio di giorni si riesce a salvare la bella Lala. A mio parere, a chi non ha mai provato la serie, conviene investire 500 Wii Points e portarsi a casa uno dei migliori titoli per NES. Chi lo ha già giocato in passato dovrebbe pensarci un attimo e sperare che Nintendo pubblichi anche gli altri episodi della serie.

Voto Recensione di Adventures of Lolo - Recensione


7

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