Recensione

A Druid's Duel

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a cura di Mascalzone

Prima che nascessero le religioni come oggi le conosciamo, si narra esistessero dei sacerdoti che possedevano poteri magici e adempivano ai riti di culto, tramandavano il sapere e persino amministravano la giustizia: i druidi. A quanto pare tra loro non correva buon sangue.

Battaglia per le stagioniA Druid’s Duel è un indie sfornato dall’ennesima one man softco gestita da uno sviluppatore con un cognome impronunciabile. Più precisamente l’americano Kris Szafranski, che ha aperto Thoughtshelter Games per dare vita a un’idea piuttosto originale: basare uno strategico a turni su queste figure che hanno influenzato le civiltà celtiche e galliche di cui è giunta notizia sino a noi soprattutto grazie agli storici dell’Antica Roma. Sappiamo quanto i drudi siano importanti nella mitologia proprio per le leggende che circolano sulle loro arti magiche, che li volevano in simbiosi con la natura al punto da plasmarne gli effetti sulla Terra, potendo non solo comunicare con gli animali ma addirittura trasformarsi in questi diventando parte della sua fenomenologia.Avendo dunque un carisma per molti versi superiore ad altri “tipi” di mistici non deve stupire che siano diventati uno dei temi centrali dell’universo fantasy e così di molti videogiochi. In particolare, questo è uno strategico a turni decisamente classico in quanto caratterizzato da battaglie di crescente complessità che il giocatore è chiamato ad affrontare seguendo quella che è una lunga campagna disponibile in quattro diversi livelli di difficoltà.Il terreno su cui essa si svolge è una sorta di scacchiera formata da caselle di diverse tipologie di terreno, rappresentanti sei stagioni (primavera, autunno e due differenti tipi di estate e inverno): l’obiettivo è impadronirsi di ognuna di queste mossa dopo mossa, occupando le caselle inesplorate e rubando quelle in possesso dell’avversario evitando al contempo di farsi rubare le proprie, al fine di accumulare mana da sfruttare utilizzando le abilità a disposizione dei nostri druidi per eliminare i sacerdoti avversari.Ogni stagione conferisce diversi punti mana per turno, rendendo importante non solo espandersi ma anche stabilire come e quando. Le caselle possono poi anche contenere ostacoli che costringono al loro aggiramento, oppure fate e reliquie che invece conferiscono bonus quando se ne entra in possesso. Inoltre il teatro dello scontro è spesso costituito da varie isole collegate da ponti che creano snodi a imbuto pensati per essere fondamentali nell’offrire ulteriore pepe strategico, dato che il primo che riesce a oltrepassarli indubbiamente ottiene un vantaggio tattico sugli avversari.

Pedone, cavallo, alfiere e reginaI druidi sono qui suddivisi in quattro classi, ognuna con le proprie peculiari abilità. La partita comincia disponendo di alcuni di loro già schierati, potendo sfruttare il mana non solo per l’uso di abilità e trasformazioni ma anche per poterne fare spawnare di nuovi accanto a quelli già presenti. Il pedone di turno è il Guardian, il druido meno costoso in termini di mana: in forma umana può muoversi solo di una casella o attaccare un nemico a lui immediatamente adiacente, ma nella forma di lupo è in grado di compiere fino a quattro spostamenti per turno ed è quindi la forma più economica per la rapida espansione essenziale all’inizio. Viene poi il Wind Rider, dal costo doppio rispetto al guardiano, con la stessa velocità di movimento ma capace di attaccare i druidi distanti sino a due caselle grazie al suo arco. Inoltre, trasformandosi in aquila, può balzare in testa ad avversari distanti sino a sei caselle, cosa che di fatto lo pone in grado di infiltrarsi oltre le linee nemiche un po’ come il cavallo degli scacchi.Costa come tre guardiani lo Snarclaw, l’alfiere della situazione: si può spostare di due caselle per turno, con uno di questi movimenti che può essere un attacco a un druido adiacente, e sempre nella sua forma umana può distruggere gli ostacoli occupando così caselle che altrimenti non possono essere sfruttate. Trasformandosi in orso diventa una bestia inarrestabile in grado di compiere sino a tre attacchi per ogni turno, potendo distruggere ostacoli anche se questi sono tartarughe. Questo ci porta all’ultima classe di druido disponibile, il Waywalker dal costo in mana di due Wind Rider, o quattro Guardian. Se ne può avere solo uno per squadra alla volta così da poter essere paragonato alla regina: nel turno in cui spawna può compiere solo una mossa, ma dopo diventa eccezionalmente versatile potendo fare sino a tre mosse per turno, di cui l’ultima può essere appunto quella di trasformarsi in tartaruga divenendo un ostacolo inattaccabile tranne come detto per l’orso. In forma umana ha non solo la capacità di distruggere gli ostacoli, ma anche di crearne di nuovi e può addirittura creare, distruggere o rubare caselle a patto che queste si trovino ad almeno due spazi di distanza da un druido nemico.

Se ne vedono di tutti i coloriOgni strategia di gioco va dunque elaborata con estrema cura, con le prime fasi che rivestono estrema importanza nell’acquisire un vantaggio che poi difficilmente può venire ribaltato. Oltre a imparare a muovere bene i Guardian proteggendoli con i Wind Rider bisogna trovare il momento giusto per far scendere in campo le due classi più potenti e costose, la cui eventuale perdita ha il potenziale di equivalere all’inizio della disfatta anche quando si dispone di un maggiore ammontare di mana, seppur una volta che uno dei contendenti ha raggiunto un punteggio doppio rispetto all’avversario è ben difficile assistere a stravolgimenti nell’esito degli scontri.E se l’intelligenza artificiale viene a noia, cosa comunque difficile dato che la campagna è ottimamente progettata soprattutto nei due livelli di difficoltà più avanzati, c’è non solo il multiplayer locale per giocare contro su un unico computer ma anche un’intera modalità online con tanto di ranking: una volta creato il proprio profilo sul portale dedicato si potrà così sfidare altri giocatori, partecipando alle loro partite o anche creandone di nuove. Sempre come negli scacchi si deve fare i conti con un timer da cui dipende l’ammontare di secondi a disposizione per le mosse in ogni turno, con le partite che possono anche durare anche diversi giorni aspettando le mosse dell’avversario.Riguardo a quest’ultimo aspetto c’è da aggiungere che al momento non è possibile abbandonare una partita in corso e, se da un lato si tratta di una scelta di design comprensibile per evitare l’abbandono da parte di un player che sta venendo sconfitto, dall’altro non essendo possibile giocare più di un tot di partite contemporaneamente ciò porta a rimanere bloccati se non si selezionano con cura gli avversari. Si tratta di un qualcosa che si spera venga presto sistemato, dando la possibilità di concludere match che non vengono più giocati da un certo tempo!

HARDWARE

Requisiti minimi:SO: Windows XP / OSX 10.6CPU: Intel o AMD 1.4 GHzRAM: 1 GBScheda video: qualiasiHard Disk: 1 GB

Recommended: OS: Microsoft® Windows® XP+ Processor: 1.4GHz or faster Memory: 1 GB RAM Graphics: Any from the last 4 years Hard Drive: 1 GB available space

MULTIPLAYER

Presente

– Mai visti così tanti tipi di druidi!

– Ottima intelligenza artificiale

– Il multiplayer è una chicca

– Gameplay troppo specifico per coinvolgere larghe fette di utenti

– Una grafica più elaborata non avrebbe guastato

– Manca sulle piattaforme sulle quali potrebbe meglio esprimere il suo potenziale

6.0

Un gameplay basato su un concept originale realizzato indubbiamente bene, anche se vistane la peculiarità si tratta di un prodotto che difficilmente riuscirà a coinvolgere a lungo chi non sia un più che radicato fan di scacchiere fantasy. Questa considerazione nulla vuole togliere alla qualità d’insieme di cui gode A Druid’s Duel, anche grazie al comparto multiplayer tutt’altro che di secondo piano. Strano che il titolo non sia stato sviluppato anche per smartphone e tablet, piattaforme per le quali sembra essere fatto apposta e su cui potrebbe sicuramente avere il successo che merita.

Voto Recensione di A Druid's Duel - Recensione


6

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