3D Out Run
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Videogiocare significa nutrire il bambino che è in noi, non facendo spegnere mai la fiammella del divertimento e della spensieratezza: in questo senso, videogiocare con un gioco “vecchio” aggiunge un aspetto filologico e storico all’intrattenimento puro, facendoci apprezzare gli enormi passi avanti fatti a livello tecnologico senza però dimenticarci di quanto, nonostante tutto, ancora oggi una buona idea possa ancora fare la differenza.Out Run, uscito ormai ventinove anni fa, era un’ottima idea e 3D Out Run, la sua versione stereoscopica disponibile da pochi giorni su 3DS eShop, non è affatto da meno.
Sali su, bella biondaChi ha superato i trenta sa di cosa parlo: una bionda come navigatrice, occhiali da sole all’ultimo grido e il vento nei capelli: Out Run ha segnato generazioni di giovani videogiocatori, perché, pur uscito nel 1986, ha spopolato nelle sale italiane (notoriamente sprovviste di cabinati all’ultimo grido) almeno fino alla prima metà degli anni ’90, grazie anche ad un cabinato di rara bellezza, gioiellino tecnologico di una Sega che all’epoca macinava successi.La longevità del coin-op mi permise di consumarmici i polpastrelli, e di apprezzare uno dei titoli arcade meglio realizzati della storia: semplice da approcciare e complicato (assai complicato) da padroneggiare, Out Run ingerì miliardi di monetine in tutto il mondo, riscuotendo un successo senza pari tanto in patria quanto in occidente, perché, si sa, la combo belle ragazze, vetture veloci e sole negli occhi non conosce barriere culturali di sorta.E così, quasi tre decenni sono passati, durante i quali Kavinsky intitolava un suo album ”Out Run” in omaggio a questo capolavoro senza tempo, Sega pagava una serie di scelte errate, trovandosi costretta ad abbandonare il mercato hardware, il muro di Berlino cadeva rovinosamente e due nuovi pontefici si sedevano al Vaticano, il tutto mentre il gameplay di Out Run continuava a divertire giovani e meno giovani.Dopo aver fatto la bocca a grandi classici del passato riproposti con amore e maestria dal team originale, quella M2 che è dietro tutti i più grandi successi da sala dell’epoca d’oro di Sega, l’utenza 3DS aspettava impazientemente la creatura di Yu Suzuki, che puntualmente è arrivata ed è pronta a regalarci, per meno di cinque euro, emozioni che sono davvero senza prezzo.
TimelessCon un gameplay tanto semplice e magnetico, sarebbe stato inutile (o persino dannoso) rimetterci mano, ed infatti M2 se n’è guardata bene: come tutti i titoli della prima e della seconda ondata dei Sega 3D Classics, 3D Out Run è lo stesso, meraviglioso concentrato di precisione e divertimento che era al suo debutto, arricchito da una pletora di nuove opzioni per tutti i gusti e da due tracce audio aggiuntive, che sia allineano perfettamente alle tre comprese nel titolo originale.Valutato e definito con i canoni odierni, 3D Out Run sarebbe un endless runner, con percorsi che compensano con la lunghezza e la ramificazione ciò che perdono in numero complessivo: la sfida non è contro altre vetture, pur presenti sulla pista ma solo come intralcio al giocatore, ma contro se stessi e, soprattutto, contro il tempo, inflessibile giudice delle nostre performance.Ogni partita si gioca con un occhio sulla pista, che alterna illusori rettilinei a curve beffarde e mal segnalate, e l’altro all’angolo in alto a sinistra dello schermo, dove il lento scorrere del timer suona come una condanna inesorabile per i giocatori più lenti: il cabinato originale, ovviamente, tendeva a mangiare quanti più crediti possibili, distribuendo i checkpoint con perfida maestria e infarcendo gli ultimi tratti della pista di ostacoli improvvisi e spesso letali.A più di quindici anni dalla mia ultima partita, le prime gare sono state uno strazio che aveva nel game over il minimo comune denominatore (tre lustri di videogiochi sempre più facili…), ma poi, fallimento dopo fallimento, ho ricordato in quali punti delle piste rosicchiare qualche secondo, ho scelto i bivi più veloci e mi sono tolto grandi soddisfazioni: pur arcigno nel suo livello di difficoltà, 3D Out Run non è mai ingiusto nei confronti del videogiocatore, complici anche dei controlli in stile minimal (un tasto per l’acceleratore ed uno per il freno, che non userete mai), ma, come tutti i titoli del suo tempo, richiede pazienza e perseveranza per trarne il meglio.Cinque tracciati, ognuno con cinque possibili linee d’arrivo, una sola vettura e una manciata di potenziamenti disponibili ad ogni vittoria:questo è tutto quello che porterete a casa scaricando dall’eShop 3D Out Run, ma credetemi se vi dico che basterà (e avanzerà…) per farvi provare emozioni a lungo sopite.
Standing ovationIl trattamento tecnico del materiale di partenza rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello di questa riedizione: per la prima volta, se si eccettua una modalità segreta presente nella versione per Sega Saturn, il gioco gira stabilmente a 60 fps, donando una sensazione di velocità incredibile, probabilmente la migliore vista sulla console stereoscopica di Nintendo, Mario Kart 7 incluso.Al giocatore vengono lasciate decine di piccole ma significative scelte, dal livello di difficoltà generale alla possibilità di salvare i replay, passando per la scelta dell’aspect ratio, per non parlare della possibilità di simulare il cabinato originale, sia nelle movenze dello schermo sia nell’audio dello sterzo e della pedaliera.Se alcune di queste opzioni altro non sono che fan-service spicciolo, altre rappresentano un atto d’amore verso la propria creatura da parte di M2, che regala anche ai videogiocatori più giovani l’ebbrezza di confrontarsi con uno dei titoli che hanno fatto la storia del loro medium preferito.Giocato su New Nintendo 3DS, con lo slider dell’effetto tridimensionale sempre al massimo, 3D Out Run è uno spettacolo di rara bellezza, con l’illusione ottica degli ostacoli che corrono incontro al giocatore e degli incidenti davvero spettacolari, ancora di più che sullo schermo della sala giochi.E poi la musica. Le tre, indimenticabili tracce originali vengono affiancate da due inedite (“Cruising Line” e “Camino de mi amor”), che, rispetto a quelle originarie, mancano solo dell’aura dorata dei ricordi: se non avete delle cuffie adeguate, compratele.
– Tutto ciò che ha reso immortale Out Run
– Effetto stereoscopico coi fiocchi
– Meno di cinque euro per goderne
– Adatto a nuove leve e consumati veterani
– Solo cinque tracciati
8.5
Quando si prende uno dei titoli più amati ed osannati (a ragione) della storia videoludica, lo si tratta come si farebbe con un figlio, rendendo omaggio al codice originale ed arricchendolo con un paio di tracce inedite ed un effetto 3D da far strabuzzare gli occhi, il risultato non può che essere eccellente, tanto per i vecchi leoni, che proveranno di nuovo l’ebbrezza degli anni di gioventù, quanto per le nuove leve, che potranno farsi le ossa su qualcosa di infinitamente meglio di qualsiasi endless runner disponibile su smartphone e tablet.
Voto Recensione di 3D Out Run - Recensione
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