Recensione

24: The Game

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a cura di A bbbello

Grande produzione24 è una serie televisiva che spopola in America ormai da anni ma ancora stenta a decollare nel nostro paese. Era pacifico che prima o poi cotanto successo avesse anche una trasposizione videoludica e Sony ha senza dubbio cercato di sfruttare appieno l’appeal della squadra antiterrorismo, ricreando un’atmosfera che nulla ha da invidiare alla controparte televisiva. Per l’occasione, SCEE ha assoldato tutti i doppiatori originali per una localizzazione italiana pressochè perfetta. Inoltre, tutti i personaggi principali sono incredibilmente somiglianti alle loro controparti reali e le cut scenes “a finestre”, irreprensibili registicamente parlando, immergono il giocatore facendogli respirare a pieni polmoni l’aria di 24. La storyline, i cui eventi sono collocati tra la seconda e la terza stagione televisiva, ricalca anch’essa magistralmente una giornata tipo di Jack Bauer (Kiefer Sutherland) e compagni, tra rapimenti, potenziali attacchi terroristici e piani di assassinio del presidente degli Stati Uniti durante un corteo. Normale amministrazione (!) insomma.

Non è tutto oro ciò che luccicaIl gameplay di 24: The Game è molto ricco ma purtroppo tanta abbondanza non fa altro che diventare una pletora di elementi. La maggior parte del titolo è incentrata in sezioni di sparatutto in terza persona nelle quali impersoneremo Jack o altri “cameo”, tutti, come detto precedentemente, fedelmente riprodotti. In questi frangenti, avremo dei PNG al nostro fianco che non brillano certo per intelligenza e, in fin dei conti, ogni scontro diventa un “Jack contro tutto ciò che si muove”. Le magagne del nucleo centrale del gioco non tardano ad arrivare: l’Intelligenza Artificiale dei nemici lascia parecchio a desiderare in più di un’occasione. Gli avversari cercano sì di trovare coperture di fortuna negli scenari e di essere tempestivi nell’arrivare qualora dovesse essere azionato un allarme, ma solitamente non si spostano dal nostro pattern, lasciandoci di conseguenza un grosso vantaggio, e preoccupandosi soltanto di sparare un pò dappertutto sperando di colpirci. Le ambientazioni, tutte abbastanza dettagliate, pullulano di luoghi dove cercare riparo e balza piacevolmente all’occhio un’ottima fisica che gestisce al meglio sia i molti oggetti presenti (per fare un esempio, i vetri si frantumano in maniera molto realistica) che i corpi. In generale, comunque, le missioni non presentano mai un livello di difficoltà eccessivo, vuoi per la dabbenaggine dei nemici, vuoi perchè le molte armi implementate non restano mai col caricatore a secco, dato che perquisendo i cadaveri nemici ci si imbatte in munizioni in quantità industriale. A proposito di armi, è da segnalare una chicca piuttosto gradevole, soprattutto per i più distratti. Automaticamente la CPU seleziona l’arma più appropriata a seconda delle situazioni: nei momenti stealth la pistola col silenziatore, e nei momenti convulsi l’arma più potente del nostro arsenale. I difetti più grossolani, e che purtroppo ne compromettono la riuscita, della giocabilità sono la telecamera e il sistema di puntamento automatico. Fino a quando i nemici sono lontani, tutto fila liscio; ma nel momento in cui ci avviciniamo, l’inquadratura va a farsi benedire, diventa impossibile attuare il lock on su un nemico e si finisce per utilizzare il corpo a corpo anzichè la pistola: in poche parole, confusionario e approssimativo.Con le missioni di guida le cose peggiorano anche. Ogni veicolo è eccessivamente semplice da pilotare e la sensazione è quella di essere al comando di un trattore. Anche le curve più folli diventano un’inezia e il livello di sfida, lapalissianamente, cala a dismisura. Oltretutto i nemici alle nostre calcagna non disdegnano mai l’harakiri: ci vengono addosso al massimo della velocità! Forse si affidano esageratamente alle mani del creatore…La giocabilità offre anche qualcosa ai fan del cecchinaggio: utilizzando un sistema di localizzazione dei nemici piuttosto avveniristico, dovremo fare la pelle ai cattivi della situazione.Per fare da contorno, tra una bella (a pensarci bene mica tanto) passeggiata in auto e un’ecatombe di mercenari insipienti, i programmatori hanno implementato dei minigiochi, alcuni dei quali piuttosto soddisfacenti in senso ludico. Primo fra tutti l’interrogatorio del poco accondiscendente (almeno all’inizio, suo malgrado) malcapitato di turno. Tenendo ben presente lo scorrere del tempo, dovremo condurre il livello di stress del potenziale testimone al livello collaborativo, parlandogli, a seconda dei momenti, in tono disteso, normale o aggressivo. Gli altri minigame, tra i quali l’hacking di alcuni sistemi per trovarne il codice, al contrario, non sono altrettanto riusciti, in quanto premiano più la fortuna che l’abilità del giocatore.In termini di longevità, non fatevi ingannare da quel 24 del titolo: per completare il gioco non occorrono più di 7-8 ore.

Non è il solito tie-inTecnicamente, 24: The Game pare quasi un bastian contrario, nel senso che i programmatori non hanno realizzato il solito tie-in svogliato che vende solo grazie alla licenza. Le scene d’intermezzo, come detto, sono davvero ben fatte soprattutto dal punto di vista registico. Il character design dei personaggi principali è sorprendente per la somiglianza alle controparti reali mentre quello dei nemici è solamente discreto. Peccato per qualche bug, come nemici che si incastrano nelle porte e animazioni qualche volta poco realistiche. Nulla da dire invece sul comparto audio. Il doppiaggio è ottimo, le musiche sono sempre d’atmosfera e camminano a braccetto col ritmo del titolo, mentre gli effetti sonori sono più che discreti. Insomma, i difetti del gioco risiedono più nella giocabilità che nella realizzazione tecnica.

– Atmosfera della serie tv ben ricreata

– Ottimo doppiaggio

– Alcuni minigiochi divertenti

– Gameplay vario…

-…Ma pieno di difetti

– Telecamera pessima

– Poco longevo

6.5

24: The Game non è la solita trasposizione affrettata dove i programmatori danno libero sfogo alla neghittosità. Sony in questo senso ha ricreato alla perfezione l’atmosfera della serie televisiva grazie ai doppiatori originali e ai modelli 3D dei personaggi principali fedelissimi alle loro controparti reali. Peccato per le numerose magagne nei vari tipi di gameplay, della serie “meglio pochi ma buoni” piuttosto che molto realizzato male. Un gioco da acquistare solo se siete dei fan sfegatati di 24, altrimenti rivolgetevi pure altrove.

Voto Recensione di 24: The Game - Recensione


6.5

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