Recensione

1942: Joint Strike

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a cura di Shiryo

Prodotto da Backbone Entertainment, 1942: Joint Strike è il remake del classico titolo Capcom del 1984 che molti di noi avranno giocato almeno una volta nelle sale giochi da 25 anni fa ad oggi.

Entriamo subito nell’atmosferaIl lavoro fatto da Backbone per quanto riguarda l’aggiornamento, anche stilistico, del gioco è assolutamente apprezzabile. Già dai menù l’impatto è sicuramente convincente, con composizioni di stampo retrò, fatte di fotografie dall’aspetto antico e schede militari cartacee, il tutto accompagnato da musiche epiche, realizzate dal compositore della serie Metal Gear, Norihiko Hibinio. Le possibilità offerte dal gioco sono la modalità Gioca, ovvero la storia in locale, sia essa Single player o a due giocatori, oppure Partita Xbox Live, che permette di giocare online con un amico. La modalità locale permette la selezione del livello di difficoltà, con un range da 1 a 4 stelle, per poi spingerci in azione lungo i 5 livelli del gioco. Piuttosto fastidioso però l’effetto di selezione: qualsiasi passaggio tra un menù e l’altro ha un effetto transizione in cui uno stormo di aerei passa da sinistra a destra dello schermo, con tanto di rumore tipico. La durata della stessa è però leggermente eccessiva, cosi da rendere un po’ noiose le sessioni in cui sia necessario passare rapidamente da un menù all’altro.

Un salto nel futuro, con lo stile del passatoGraficamente, 1942: Joint Strike ha subito un restyle davvero ben riuscito e bilanciato. Gli aerei che controlleremo ed i nemici sono splendidamente rinnovati, gli effetti di spari ed esplosioni si mantengono negli standard, senza effetti esagerati che avrebbero rovinato lo stile della trasposizione. Stile che mantiene ampliamente grazie ai fondali 3D, realizzati in maniera sufficientemente dettagliata, con effetti visivi che interagiscono con gli oggetti su schermo: un esempio è visibile subito nel primo livello, dove i fumi di un vulcano sfocheranno la visuale del nostro mezzo, cosi come dei nemici. Ottima la scelta delle scale cromatiche, che danno ai livelli quell’aspetto “datato” necessario ad un gioco ambientato nel 1942. Di tanto in tanto assisteremo ad uno zoom sul nostro velivolo che eseguirà piccole evoluzioni in attesa del succesivo squadrone di nemici da eliminare, mentre prima di ogni boss apparirà per qualche istante una scheda militare ad indicarci i suoi punti deboli.

Colonna sonora d’autoreChe si tratti di menù o di musiche di sottofondo durante i livelli, il lavoro di Norihiko Hibinio è ottimo. Le traccie, tutte comunque basate su melodie tipiche di film di guerra, passano dalle più tranquille nella fasi di gioco meno impegnative, sino ad accompagnarci con suoni incalzanti nei momenti più concitati.

Una giocabilità fresca di 25 anniIl titolo Capcom, nonostante l’aggiornamento audio/video, mantiene fondamentalmente l’originale gameplay. A parte la modalità multigiocatore online, che ovviamente non era disponibile all’epoca, il gioco aggiunge ben poco all’originale e non presenta alcun tipo di innovazione. I puristi, anzi, potrebbero notare alcune assenze rispetto all’originale, ad esempio il bonus che permetteva a due aerei alleati di allinearsi al nostro per aiutarci. Riassumendo le possibilità che il gioco offre, abbiamo il classico tasto per lo sparo, che tenuto premuto caricherà un colpo più potente, ed un altro tasto per l’utilizzo del Joint Strike, ovvero una raffica di missilate che potremo utilizzare un numero limitato di volte. Durante le fasi di gioco, appariranno su schermo bonus da raccogliere che modificheranno la tipologia di attacco standard, trasformandolo in raggi laser, in raffiche da tre colpi pluridirezionali e via dicendo. Raccogliendo più volte lo stesso bonus, il rateo di fuoco e la potenza dell’attacco sale proporzionalmente. Lo scopo di ognuno dei -soli- 5 livelli, è raggiungere il boss di turno cercando di fare più punti possibili lungo il tragitto e demolirlo senza pietà, prima di finire le vite a disposizione. Caratteristica invariata è la possibilità di raccogliere medaglie fluttuanti per aumentare il proprio score.Da una parte, lasciare il gameplay storico intatto può essere una scelta gradita; dall’altra abbiamo visto in recenti remake che introdurre qualche piccola novità rendendola magari disattivabile, non porta sicuramente a nulla di male. Anzi, aiuta ad avvicinare gli utenti più giovani che potrebbero non sentire alcun bisogno di giocare ad un titolo dal gameplay datato e appartenete ad un’epoca videoludica che non è la loro. Sicuramente la possibilità di giocare online dà qualcosa in più al gioco, così come l’apparente impegno di Capcom nel creare dei contest interessanti sul sito ufficiale, tra cui il Limbo Contest, in cui vince chi fa meno punti nel corso dell’intero gioco. Piccole iniziative che possono offrire una sfida aggiuntiva e che aumentano la longevità del titolo.

– Adattamento grafico azzeccato

– Colonna sonora d’autore

– Si gioca Online in due

– Non c’è bisogno di mettere continuamente i “coins”

– Solo 5 livelli, finisce presto

– Non porta grandi innovazioni, rendendolo meno fruibile per le nuove generazioni di utenti

7.5

1942: Joint Strike è un remake meritevole di attenzione. Graficamente e a livello audio è veramente godibile e il gameplay è quello collaudato di tanti anni fa. Seppure non introduca delle novità, e anzi sia privato parzialmente di alcuni elementi del gioco classico, resta un titolo divertente, anche grazie alla possibilità di giocare online, soluzione questa che aumenta una longevità altrimenti non altissima, come spesso capita in questo genere di giochi.

Voto Recensione di 1942: Joint Strike - Recensione


7.5

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