Un passaggio del libro di Jason Schreier "Blood, Sweat, and Pixels" rivela come The Witcher 3: Wild Hunt fu rinviato all'ultimo momento per la paura di CD Projekt che il gioco si trasformasse in un altro caso Assassin's Creed Unity.
Mentre il libro non è di certo nuovo (risale infatti al 2017), queste parole suonano inquietantemente profetiche a poche settimane dal lancio disastroso di Cyberpunk 2077, un tradimento della filosofia consumer-oriented che ha reso popolare l'etichetta polacca e a cui non sono bastati i numerosi rinvii per arrivare nelle condizioni sperate sugli scaffali dei negozi.
Un passaggio del libro recita:
«Un'altra avvincente ragione per rinviare, affermano dallo staff di CD Projekt RED, era che così non sarebbero finiti come Assassin's Creed Unity, un gioco che era stato lanciato un paio di mesi prima ed era stato ampiamente deriso per i suoi glitch grafici, incluso un bug particolarmente terrificante che faceva esplodere la faccia di un NPC (ovviamente, quella faccia è stata trasformata in un meme su Internet)».
Al tempo, CD Projekt evitò «una catastrofe come Assassin's Creed Unity» rinviando The Witcher 3 di tre mesi, sebbene il gioco di ruolo e d'azione fantasy venne lanciato comunque con i suoi problemi tecnici «come tutti i videogiochi».
Cyberpunk 2077 sembra aver dimenticato la lezione impartita da Unity, un titolo che ha avuto dalla sua un impianto per certi versi ancora oggi next-gen e troppo avanti rispetto alle piattaforme su cui uscì all'epoca (Xbox One e PS4, oltre che su PC), e con cui ha evidentemente molti più punti in comune di quanto non si creda.
Curiosamente, non sono stati gli sviluppatori ad averla dimenticata, quella lezione, ma i dirigenti, che non a caso hanno chiesto scusa allo stesso team che si è occupato del gioco per aver spinto, ignorando i segnali che arrivavano dal "cantiere", perché il prodotto venisse pubblicato comunque nel 2020.
Diversamente da Ubisoft in quella circostanza, sebbene vada precisato che quell'Assassin's Creed non venne consegnato in uno stato talvolta di non utilizzabilità, CD Projekt ci ha messo una pezza con una roadmap di aggiornamenti e soprattutto un programma di rimborsi - a sua volta pasticciato ma, almeno questo, funzionante.
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