Pumped BMX Pro Recensione
Il Nuovo capitolo della serie, Pumped BMX Pro, non rappresenta un autentico passo in avanti. Vediamo perché nella nostra recensione.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Pumped BMX Pro non è uno di quei giochi che vi terrà impegnati per ore e ore al pari dei grandi titoli che stanno uscendo durante questo periodo; al contrario, potrebbe essere uno di quei progetti che si incastonano esattamente tra una grande opera e l’altra, per spezzarne il ritmo e farvi rifiatare. A scanso di equivoci, va subito specificato che il gioco pubblicato da Curve Digital non è di certo deficitario dal punto di vista dei contenuti, e se vorrete completare tutti gli obiettivi avrete senz’altro bisogno di parecchi tentativi e molta pazienza, a patto che chiudiate un occhio su alcune controverse scelte di game design.
Sulla bici, sotto al sole
Pumped BMX Pro non è un gioco di gare: non ci sono campionati, non ci sono lunghe piste da solcare in lungo e in largo, non ci sono altri piloti a darvi filo da torcere e non ci sono modalità diverse da quella principale. E allora cos’è Pumped BMX Pro? Essenzialmente, il progetto sviluppato da Yeah US! Games (che in realtà fa capo al solo Adam Hunt) è un titolo interamente basato sulle acrobazie. Ce ne sono più di quaranta e sono eseguibili coi due stick e coi grilletti, abbinando a essi dei creativi movimenti aerei.
Dovrete scegliere una delle quindici bici disponibili e dominarla durante i vostri salti, esibendovi in trick combinati che faranno lievitare il vostro punteggio che rimarrà nelle classifiche online.
Non esiste una storia di fondo e in men che non si dica sarete lanciati al centro dell’azione, dove tutto ciò che vi viene richiesto è soddisfare determinati requisiti per poter passare al livello successivo e, in seguito, accedere alle nuove aree. Le aree in questione, sempre ben diversificate, sono sei. Ciascuna di esse comprende dieci livelli di difficoltà crescente.
Gli obiettivi principali per superare una pista sono tre e vi richiederanno mansioni di base piuttosto semplici, da poter portare a termine semplicemente arrivando alla fine del tracciato. Ci sono poi le medaglie e gli obiettivi speciali, come ad esempio la richiesta di esecuzione di determinate acrobazie. Per queste, ci vorrà senz’altro più tempo e qualche tentativo in più del previsto. I motivi sono legati all’ovvia conoscenza dei tracciati e a come potrete sfruttare debolezze e punti di forza, senza dimenticare che in Pumped BMX Pro è tutto legato alla fisica ragdoll e alla gestione della velocità e della gravità.
Dominatori dell’aria
Ciò che proprio non ci ha convinto di Pumped BMX Pro è la gestione dell’abbrivio: sebbene sia possibile effettuare una partenza all’inizio, risulta impossibile fare lo stesso in qualunque altra situazione. Se ad esempio arriverete “scarichi” dopo un salto, ossia con una velocità sin troppo bassa, la bici rimarrà immobile e dopo qualche attimo il personaggio si accartoccerà su se stesso senza alcun motivo plausibile o logico. Non esiste un modo per ricominciare a pedalare e sarete costretti a ricominciare da capo solo perché avete calcolato male un salto o perché avete deciso di andare in picchiata troppo presto. Succede sin troppo spesso, ed è evidente che lo sviluppatore ha voluto basare la progressione proprio su un sistema trial and error che non fa sconti a nessuno. Se non altro, i tracciati sono davvero molto brevi, pertanto non è un dramma dover ricominciare da capo e memorizzare meglio i punti che presentano maggiori asperità.
Per controllare il mezzo lungo i sessanta livelli a scorrimento orizzontale, vi basterà premere il tasto azione per pedalare, mentre poco prima di un salto dovrete rilasciarlo per darvi lo slancio, così da raggiungere altezze migliori e avere più spazio di manovra per le acrobazie. Quando siete in aria, premendo lo stesso tasto, accelererete la discesa, interrompendo ad esempio la naturale parabola che ci si aspetterebbe nella norma. Questo tipo di gestione richiede un calcolo molto preciso e soprattutto nei livelli avanzati non c’è margine di errore. La frustrazione è spesso dietro l’angolo, perché vi basterà sbagliare un salto di poco per rendervi conto che lo schianto è inevitabile e tutto andrà in malora. Talvolta anche quando sarete convinti che il punto di salto è esattamente quello ideale.
Graficamente Pumped BMX Pro è piuttosto modesto e non ha particolari meriti. La modellazione poligonale è piuttosto basilare e gli ambienti sono in linea con la qualità di bici e personaggi, presentando in aspetto generale di un paio di generazioni fa. Non ci sono singhiozzi nel frame rate e la fisica, come già detto, è basata sul ragdoll, senza tenere conto del peso del mezzo e del centauro. Decisamente poco, anche per un arcade senza grandi obiettivi che vadano al di là dell’immediatezza e del divertimento immediato.
+ 60 livelli lungo cui sbizzarrirsi
- Gestione dell'abbrivio senza senso
- Offerta di gioco vicina alla concezione di vent'anni fa
6.4
Pumped BMX Pro è un gioco che punta tutto sui trick e sulle acrobazie a cavallo delle bici, offrendo sessanta livelli lungo cui sbizzarrirsi e tentare di eseguire salti perfetti per totalizzare i punteggi migliori. Sebbene sia immediato e divertente, alcune scelte di game design non riescono a convincere aprono la strada a un po’ troppa frustrazione.
Voto Recensione di Pumped BMX Pro Recensione - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Oltre 40 acrobazie
-
60 livelli lungo cui sbizzarrirsi
Contro
-
La fisica basata sul ragdoll è troppo semplicistica e non tiene conto di parametri importanti
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Gestione dell'abbrivio senza senso
-
Offerta di gioco vicina alla concezione di vent'anni fa
Commento
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