La fine del 2020 sarà il momento del debutto di PlayStation 5 e Xbox Series X, le attese console di prossima generazione che sono al centro dei dibattiti in questi giorni – ancora di più dopo la pubblicazione della tech demo relativa a Unreal Engine 5, con la vagonata di riflessioni, commenti e precisazioni che ha portato al suo seguito.
Intervenendo nel corso di una chiacchierata con Geoff Keighley in compagnia di Aaron Greenberg (a capo del marketing di Xbox) e dell’analista Michael Pachter, l’ex dirigente di EA Peter Moore ha spiegato di ritenere come traguardo importante della next-gen il raggiungimento della base installata da 10 milioni di unità.
Secondo l’esperto dirigente, che in passato ha lavorato anche in SEGA, sia Sony che Microsoft devono considerare «quanto possiamo permetterci di perdere nei primi dodici-diciotto mesi?». Altre domande da considerare sono quanto sia l’attach rate (quanti giochi vengono venduti per ogni esemplare della console) e, di conseguenza, quali entrate sia lecito aspettarsi.
Per Moore, le due compagnie dovranno domandarsi «che cosa siamo disposti a fare nell’anno uno, due, tre, per arrivare ai 10 milioni di unità vendute? Ricordate che il primo che arriva a 10 milioni vince.» Per il dirigente, quindi, attualmente Microsoft è in una posizione migliore, avendo maggior agilità sulla decisione relativa al prezzo di mercato, in virtù dell’andamento della sua economia anche al di là del mondo Xbox.
Nei giorni scorsi anche un dirigente Sony si era espresso sulle aspettative di vendita per la next-gen, sottolineando che bisognerà aspettare i risultati del mercato, prima di dare per sbagliata la strategia comunicativa scelta dalla compagnia nipponica. Vedremo quindi come si esprimeranno i consumatori al momento opportuno, banconote alla mano.