Polizia, terza persona (tagliata), pagamenti, e gli ultimi scandali dal report bomba di Cyberpunk 2077

Il polverone ai danni di CD Projekt tocca anche questioni economiche e organizzative.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Sono ore davvero di fuoco per CD Projekt, dopo il recente report di Bloomberg a cura del sempre affidabile Jason Schreier, relativo a tutti i problemi a cui Cyberpunk 2077 è andato incontro sin dall'annuncio ufficiale (molti dei quali tenuti all'oscuro della stampa nel corso di questi lunghi anni).

Si è discusso del fatto che lo sviluppo non fosse realmente iniziato nel 2012, anno del primissimo trailer mostrato al pubblico, bensì nel 2016, così come lo scandalo continua con l'ammissione di una demo mostrata alla stampa quasi del tutto falsa e le versione old-gen (vale a dire quelle PS4 e Xbox One) rese nascoste ad un considerevole numero di sviluppatori, molti dei quali costretti a lavorare in smart working.

Il Vaso di Pandora scoperchiato da Schreier sembra però non finire qui: il giornalista ha parlato anche dei compensi riservati a parte dello staff di programmatori, ben meno cospicui di quanto si pensava in precedenza.

L'anno scorso, quando CDPR ha spiegato che condivide il 10% dei profitti con lo staff, i giocatori e gli esperti pensavano che gli sviluppatori sarebbero diventati ricchi. Adrian Jakubiak ha invece reso noto di aver guadagnato circa 400 al mese  mese quando ha iniziato come tester nel 2015. Nel 2018, come programmatore junior, ha detto che è arrivato a guadagnare 700 dollari al mese.

Schreier ha poi parlato della terza persona, a quanto pare omessa dal gioco durante lo sviluppo: «Se vi state poi chiedendo quanto sia cambiato Cyberpunk 2077 negli ultimi dieci anni: beh, fino al 2016, era un gioco in terza persona. Le caratteristiche originariamente previste (corsa sui muri, auto volanti, imboscate in auto) sono state tagliate lungo il percorso (pratica non atipica nello sviluppo del gioco).»

Infine, Jason ha speso due parole sul "discusso" sistema di IA legato alle forse di polizia di Night City: «E se infine vi state chiedendo perché il sistema di polizia in Cyberpunk 2077 è così stravagante: beh, è ​​stato tutto fatto all'ultimo minuto. Come è evidente dal prodotto finale, non era chiaro ad alcuni membri del team perché stessero cercando di realizzare sia un gioco di ruolo che un GTA con una piccola parte dello staff di Rockstar.»

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Pochi giorni fa, un video di scuse è stato affiancato al reveal della roadmap relativa a patch, DLC e upgrade relativi al gioco, il quale è ancora sotto i riflettori (e lo rimarrà ancora a lungo, a quanto pare) a causa delle class action attualmente in corso, incluso l'attacco dello UOKiK, l’Unione Consumatori della Polonia.

La patch 1.1 - la prima del 2021 - arriverà entro la prossima settimana. I DLC gratuiti arriveranno invece nel corso dell'anno, così come l’upgrade per console PS5 e Xbox Series X|S.

Cyberpunk 2077 è disponibile dallo scorso 10 dicembre 2020 su PC, PS4, Xbox One e Google Stadia.

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