Un gruppo di consumatori ha dato il via a una class action contro Sony per aver limitato la possibilità di acquistare copie digitali esclusivamente all'interno del PlayStation Store, in seguito alla rimozione dei codici di download per alcuni titoli dal mercato retail.
I fan sono attualmente impegnati con Returnal, il nuovo roguelike di Housemarque in esclusiva PS5 che darà filo da torcere anche ai giocatori più navigati.
In tempi recenti, non è la prima volta che si parla del colosso nipponico in chiave legale: nei giorni scorsi l'azienda era uscita sconfitta da un ricorso portato avanti da un utente che era stato bannato per aver violato alcune condizioni di utilizzo.
Ma i problemi non finiscono qui: la penuria di scorte della console next-gen è ormai un dato di fatto e, dopo aver annunciato che si sarebbe mossa in tal modo, sembra che Sony stia pensando davvero a un nuovo design che potrebbe arrivare presto.
Adesso, c'è una nuova diatriba legale ad attendere l'azienda al varco. Due anni fa, Sony ha smesso di vendere i codici per riscattare i suoi giochi, limitando l'acquisto all'interno del solo PlayStation Store.
Adesso, alcuni utenti particolarmente insoddisfatti si sono uniti in una class action contro il colosso nipponico, come riportato anche da Kotaku.
La tesi sostenuta dai videogiocatori è la seguente: la limitazione degli acquisti nel solo store ufficiale avrebbe creato un monopolio illegale, non essendoci alcun modo per acquistarli altrove.
A seguire, una parte del testo depositato:
«Il monopolio portato avanti da Sony le consente di applicare prezzi eccessivamente alti per i giochi PlayStation in formato digitale.Si tratta di cifre significativamente maggiori rispetto a quelle relative alle controparti fisiche disponibili nel settore retail».
Insomma, sembra che la strategia portata avanti dall'azienda nel corso degli ultimi due anni stia causando i primi problemi.
Libera di applicare i prezzi sui suoi titoli senza temere rivali, Sony avrebbe causato una situazione di forte svantaggio per gli utenti.
I videogiocatori si trovano infatti ad acquistare delle copie digitali a prezzi eccessivi, cosa che non succederebbe nel caso in cui si trattasse di copie fisiche, finendo per pagarle fino al 175% in più.
La strada percorsa dall'azienda giapponese in tempi recenti sembra particolarmente impervia, dopo i problemi riscontrati da alcuni giocatori su Returnal.
In seguito a questi ultimi, lo sviluppatore Housemarque era corso ai ripari attribuendo la responsabilità a un comportamento anomalo della console.
Nel mentre, pare che Sony abbia in programma una nuova feature: una vera e propria modalità "Uber" (descrizione fornita dalla stesso platform owner) sarebbe in sviluppo, con l'obiettivo di fornire supporto guidato ai giocatori.
In attesa di nuove notizie (legali o meno) vi ricordiamo che è stata svelata l'offerta della settimana, che farà felici i fan degli action adventure open world.
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