A quanto pare, anche negli uffici di PlayStation si sono verificati episodi di sessimo sul luogo di lavoro.
Nel mondo dei videogiochi sono emersi sempre più casi negli ultimi anni, che raccontano di gravi problemi all'interno degli studi, e anche nell'azienda giapponese se ne sono verificati.
Tra i più clamorosi degli ultimi anni c'è sicuramente il maxi-caso di molestie all'interno di Activision Blizzard, per cui Bobby Kotick voleva anche corrompere la stampa perché non ne parlasse.
E solo di recente Riot Games è uscita da una lunga causa simile, parlando di come affronterà il futuro.
Pare proprio che anche Sony dovrà affrontare delle accuse simili, all'interno di una causa che è appoggiata da sempre più testimonianze.
Una causa per episodi di sessismo sul lavoro che era stata compilata lo scorso novembre ma, dopo una prima archiviazione, ha ricevuto il supporto di altre vittime.
Come riporta PlayStation Lifestyle, la causa iniziale portata avanti da Emma Majo, ex-analista della sicurezza informatica, è stata supportata da altre otto donne, inclusa una veterana di Sony, Marie Harrington, che ha lavorato con l'azienda per 16 anni.
Kara Johnson, una delle donne chiamate in causa che ha lavorato come program manager, ha dichiarato di aver visto almeno dieci donne abbandonare l'ufficio di PlayStation di Rancho Bernardo in California, per via di una situazione invivibile.
Una situazione che ha raccontato anche in una dichiarazione pubblica, una lettera aperta condivisa con altre donne lavoratrici. Nella quale, oltre all'estratto che vi riportiamo, Johnson riporta di aver più volte tentato di denunciare la situazione al rappresentate delle risorse umane, un uomo, che ha sempre ignorato la vicenda:
«Credo che Sony non sia preparata per gestire come si deve gli ambienti di lavoro tossici»
Per rimanere in ambito PlayStation anche Bungie, recentemente acquisita dall'azienda nipponica, dovette affrontare delle accuse simili alcuni anni fa.
Pochi giorni fa, invece, il colosso giapponese ha preso posizione nei confronti della Russia, e la grave crisi che sta vivendo l'Ucraina.
Chissà se, anche per questo motivo, PlayStation sarà "condannata", come ha dichiarato un famoso analista qualche giorno fa.
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