Per Sony, Wii non era neppure una console da gioco

Phil Harrison rivela come la casa di PS3 vedesse la concorrenza al tempo

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a cura di Paolo Sirio

La generazione di PS3 è ormai un caso di studio per gli errori compiuti da Sony nella prima metà del ciclo vitale della console, e continuano ad arrivare aneddoti interessanti riguardo a come la compagnia giapponese ha gestito gli anni iniziali della piattaforma e la sua filosofia.

Parlando ad Edge Game Changers, Phil Harrison - al tempo responsabile dei Worldwide Studios - ha raccontato l'atteggiamento del platform owner giapponese nei confronti delle principali concorrenti.

In origine, Microsoft non veniva vista affatto come una minaccia e Xbox 360 è stata letalmente sottovalutata per anni prima che venissero prese delle contromisure.

Harrison ha aggiunto che un atteggiamento simile fu tenuto anche nei confronti di Nintendo e Wii, sebbene in un'accezione diversa.

«Quando abbiamo visto Wii non ci pensavo come ad una console da gioco, ho pensato fosse un'esperienza differente per la famiglia a casa.

Comunque incredibilmente potente, non potente da un punto di vista tecnico, ma potente da un punto di vista del mercato.

E ho pensato che quello che Nintendo ha fatto fosse molto intelligente, rivolgersi quasi completamente ad un mercato diverso rispetto a PlayStation e Xbox.

E penso che Nintendo abbia fatto esattamente la cosa giusta, e tutto il merito va a Nintendo per il successo che ha avuto».

Tra le altre rivelazioni dell'ex Sony troviamo anche una spiegazione curiosa, ma comprensibile, del prezzo elevato di PS3 al lancio scaglionato tra il 2006 e il 2007.

Un lancio che venne scaglionato per la scarsa reperibilità di un componente dal costo irrisorio ma difficilmente reperibile.

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