Paper Mario: The Origami King, anche se è cambiato ti fa sentire a casa – Provato
Le nostre prime ore con Paper Mario: The Origami King tra qualche dubbio, alcune soddisfazioni e del potenziale che non vediamo l'ora di esplorare
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Nintendo
- Produttore: Nintendo
- Piattaforme: SWITCH
- Generi: Avventura , Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 17 luglio 2020
C’è questa cosa per cui i franchise di Nintendo, se li hai conosciuti nel corso degli anni, capisci subito dove vanno a parare. Paper Mario è stato sempre uno di quei brand un po’ di nicchia anche tra i fan della Grande N, è una di quelle serie che ha sperimentato più di tutte, ma per la quale, allo stesso tempo, si riescono subito a riconoscere provenienza e origini, per così dire. E Paper Mario: The Origami King per Nintendo Switch, in uscita il 17 luglio su Nintendo Switch, ti fa sentire a casa già dai primi istanti.
Ci sono un sacco di citazioni alla storia dell’idraulico italiano, a partire dall’ormai iconico invito di Peach di Super Mario 64, il kart di Luigi, ed una miriade di personaggi e situazioni che hanno fatto la storia del franchise. Ovviamente il tutto nel mondo alternativo, per così dire, classico di Paper Mario dove goomba e bob-ombe sono amici, i Toad fanno un sacco di battute e riferimenti alla cultura pop, Bowser è un inaspettato alleato, ed ovviamente c’è qualcuno che ha intenzione di rapire la Principessa Peach.
Stavolta è Olly, l’Origami King del titolo, che avvolge il castello di Peach e tutti i sudditi del regno dei funghi nella carta per trasformarli in origami, creando anche dei mostri giganteschi di cartapesta e liberandoli in giro per i vari mondi che esploreremo durante l’avventura. In un crescendo iniziale che strizza l’occhio agli zombie movie, in questo caso fatti di cartapesta e dominati dal perfido mago-origami, ci ritroveremo in compagnia di Olivia, la sorella del mago, che aiuterò Mario a fermare il suo mefistofelico fratello.
Paper Mario: The Origami King strizza moltissimo l’occhio a Super Mario Odyssey in questo incipit, forse troppo, ed effettivamente dalle nostre prime ore l’impressione è che la struttura ludica dell’ultima fatica di Intelligent Systems sia un’avventura mariesca più classica, e che abbandona quasi del tutto gli stilemi da gioco di ruolo degli episodi precedenti.
Paper Mario: The Origami King, il puzzle game a sorpresa
La sorpresa più grande davanti alla quale ci si ritrova durante le prime ore di Paper Mario: The Origami King è il sistema di combattimento che, fondamentalmente, è un puzzle game integrato con gli scontri a turni.
La sfida si svolge su arene circolari composte da quattro anelli e dodici sezioni che possono essere ruotate e fatte scorrere per posizionare i nemici nella maniera migliore, in cui Mario è al centro. Ottenendo infatti delle file o dei quadrati 2×2, Mario avrà un bonus ai danni quando colpirà i suoi avversari. Il posizionamento degli stessi può essere fatto nel giro di una manciata di secondi, al termine dei quali si deve procedere a combattere comunque.
In tutto ciò i classici nemici di Mario hanno delle caratteristiche, punti deboli e di forza differenti, come è sempre stato nei Paper Mario. I nemici con estremità appuntite non possono essere calpestati ma vanno martellati, mentre quelli volanti vanno solo calpestati, ce ne sono alcuni che subiscono più o meno danni da un tipo di attacco, e così via. Durante il corso dell’avventura si viene anche sorpresi da peculiarità di nemici che scompaiono come i Boo, la cui posizione va ricordata e memorizzata prima di cominciare a spostare anelli e sezioni.
Se i combattimenti casuali sono divertenti e di tanto in tanto mettono anche alla prova la capacità di risolvere dei rompicapo in fretta, è nelle boss fight che il sistema di combattimento di Paper Mario: The Origami King brilla di luce propria. La prospettiva si inverte, perché è il nemico ad essere al centro stavolta, e Mario dovrà fare il percorso giusto per riuscire ad attaccarlo – a volte anche da una posizione particolare per aggirare eventuali zone più resistenti – evitando nel contempo le trappole ed i suoi attacchi, sempre muovendo gli anelli e le sezioni di cui sopra.
Allo stato attuale abbiamo già affrontato sfide di cui non possiamo discutere in sede di anteprima, quindi ci limiteremo a dire che quando penserete di aver visto tutto, il titolo di Intelligent Systems tira fuori un’altra idea geniale per un’altra boss fight incredibile. Nelle prime fasi di gioco uno degli scontri è contro una scatola di latta piena di pastelli (perché tutti i boss sono a tema cartoleria e bricolage, ovviamente) i quali diventano dei missili che volano a tutta forza sulla plancia. È impossibile saltare sopra i pastelli perché sono veramente appuntiti, la scatola è troppo dura per essere presa a martellate ma, essendo una scatola, può essere chiusa in modo che i pastelli-missile esplodano al suo interno prima di partire.
Questo è solo un esempio, e fidatevi veramente banale in confronto a quelli che arriveranno dopo, di come il team di sviluppo abbia costruito gli scontri con i boss, di gran lunga i più entusiasmanti. L’unico difetto, potenzialmente molto importante, che abbiamo riscontrato in queste prime ore di gioco è un livello di sfida generalmente molto basso. Capire come aggirare un boss, qual è il “trucco” di quella specifica battaglia, è veramente stimolante, al pari di un vero e proprio rompicapo, ma nel processo di analisi e durante il corso della battaglia non si è mai veramente in pericolo.
Paper Mario: The Origami King è pieno di aiuti, strumenti, suggerimenti, modi per curarsi in qualsiasi momento del gioco, ed i nemici non sono mai realmente pericolosi. Non ci aspettavamo chiaramente di ritrovarci di fronte ad un soulslike, ma un combat system del genere sarebbe stato quasi inattaccabile se avesse fornito anche una sfida degna di questo nome. Ma, va detto, siamo alle fasi iniziali del gioco in questo momento, e ci riserviamo di capire se, nel corso dei sei mondi di cui è composta l’avventura, magari la difficoltà si alzerà in qualche modo.
Dov’è il gioco di ruolo?
La seconda, grande, sorpresa di Paper Mario: The Origami King stavolta non prettamente positiva, è che il franchise di Intelligent Systems con questa iterazione abbandona praticamente ogni velleità da gioco di ruolo. C’è l’esplorazione, una serie di mondi da scorpire con una miriade di collezionabili da trovare (più dettagli nella recensione che arriverà successivamente), personaggi secondari e storie interessanti, ma a livello di puro gameplay la componente ruolistica è ridotta all’osso.
Via i punti esperienza così come eventuali punti magia, via i level up e quel pizzico di build tra mille virgolette che si poteva fare in passato. Gli output di danni delle armi, dei nemici, così come i punti vita degli avversari non sono mai in vista se non quando si colpisce. Tutto è molto generico, le armi sono descritte come “più forti” di altre senza un reale punteggio per cui capire quanto sia saggio usarne una al posto di un’altra, per fare un esempio.
Anche qui non ci aspettavamo di certo i sistemi di crescita da scienziati nucleari del più complicato dei Final Fantasy, ma per un discorso simile a quello della difficoltà è un peccato vedere come Paper Mario: The Origami King abbandoni le sue fondamenta. Tuttavia, come detto in apertura, come contraltare c’è un’avventura che abbiamo solamente scalfito e, per quello che si prospetta, potrebbe essere la commistione ideale tra l’umore ed il ritmo delle avventure classiche di Mario, e le epopee tipiche da gioco di ruolo.
Ciò sottolineato, se vi aspettavate un nuovo ed autentico gioco di ruolo sugli stilemi dei Paper Mario classici, potreste rimanere delusi da The Origami King. Anche in questo caso ci riserviamo di mettere sulla bilancia questa mancanza con le tantissime aggiunte, idee, e creatività messe in gioco da Intelligent Systems solo alla fine della nostra avventura – perché questo nuovo capitolo della serie per Nintendo Switch ci ha mostrato grandi potenzialità ad ogni nuova piega che abbiamo scoperto, ma non abbiamo idea di che forma e consistenza avrà l’origami finale che ne verrà fuori.
Se volete prenotare Paper Mario: The Origami King in attesa dell’uscita, ora potete farlo al prezzo minimo garantito.
+ Avventura che si prospetta molto corposa
- Livello di sfida forse troppo basso
Paper Mario: The Origami King si è mostrato a noi finora come una evoluzione, coraggiosa ed intraprendente, del franchise di Intelligent Systems. Se ne va la stragrande maggioranza dell’impianto ludico da gioco di ruolo, mentre subentra una rinnovata cura nel creare un’avventura che si prospetta dal più ampio respiro, con delle influenze notevoli dai videogiochi più classici dell’idraulico italiano, in particolar modo Super Mario Odyssey. Il combat system è, finora, l’elemento della produzione che ci ha galvanizzato di più e, rimandandovi ovviamente alla certezza dell’opinione finale sull’opera, ci azzardiamo nell’affermare che possa rappresentare forse il proverbiale prezzo del biglietto.
Voto Recensione di Paper Mario: The Origami King - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Combattimento a turni che si fonde con i puzzle game
-
Avventura che si prospetta molto corposa
Contro
-
Elementi gdr quasi del tutto rimossi
-
Livello di sfida forse troppo basso
Commento
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