Un recente sondaggio lanciato da Blizzard per la community di Overwatch 2 ha scatenato non poca preoccupazione e clamore, in particolar modo relativo alle microtransazioni che accompagneranno l'uscita del nuovo capitolo free-to-play.
Gli sviluppatori hanno infatti deciso di abbandonare il modello che ha reso celebre il primo storico capitolo di Overwatch (potete trovare tanti prodotti a tema su Amazon), abbandonando le loot box e affidandosi ai più celebri battle pass e skin a pagamento.
Tuttavia, l'ultimo sondaggio di Blizzard ha fatto emergere che alcune skin avrebbero potuto raggiungere cifre da capogiro: una scoperta che ha provocato inevitabili paragoni con Diablo Immortal, lo spin-off free-to-play protagonista di numerose polemiche per le microtransazioni che stanno facendo incassare cifre record.
Il sondaggio in questione chiedeva infatti agli utenti se fossero disposti a spendere fino a 45 dollari per le skin più rare del gioco: una cifra decisamente fuori portata secondo molti giocatori, soprattutto se paragonata ad altri prodotti appartenenti allo stesso genere.
La stessa Blizzard sembra aver recepito l'enorme reazione negativa della community: in una nota inviata alla redazione di IGN.com, un portavoce ha infatti rassicurato che non saranno quelle le cifre definitive implementate nel gioco.
«Questo sondaggio è totalmente inteso a comprendere meglio le preferenze dei giocatori sulle diverse tipologie di oggetti cosmetici in Overwatch 2.I prezzi mostrati nel sondaggio sono stati randomizzati in base agli utenti e non sono indicativi delle cifre finali».
In altre parole, sembra proprio che Blizzard voglia rassicurare i suoi giocatori che le skin non arriveranno effettivamente a costare 45 dollari l'una, ma che il team sta ancora lavorando a quale sia il miglior compromesso per consentire i guadagni necessari.
Dichiarazioni che sembrano dunque voler prendere le distanze da operazioni come Diablo Immortal, dove possono rendersi necessarie cifre record per poter potenziare al massimo i personaggi.
Il portavoce ha inoltre svelato che sarà possibile scoprire ulteriori dettagli su come funzionerà il negozio e il sistema battle pass in una data vicina al 4 ottobre, giornata in cui il gioco sarà lanciato ufficialmente.
Curiosamente, i giochi di Blizzard non sono stati gli unici colpiti dalle polemiche sulle microtransazioni nelle ultime ore: anche il recente MultiVersus ha infatti subito non poche critiche per il prezzo dei suoi contenuti cosmetici, con il gioco completo che può arrivare a costare oltre 255 dollari.