Il caso Activision-Blizzard ha costretto il publisher videoludico a rivedere molti dei suoi piani per il futuro, costringendolo anche a prendere una decisione sofferta per Overwatch 2 e Diablo IV, due dei titoli più attesi della compagnia.
Sebbene sia per il sequel di Overwatch che per il nuovo capitolo di Diablo sia sembrato evidente ai fan da ormai diverso tempo che il loro sviluppo fosse risultato più travagliato del previsto, adesso è arrivato l'annuncio ufficiale: entrambi i giochi sono stati rinviati a data da destinarsi.
I titoli sono stati infatti coinvolti da vicino dallo scandalo che ha travolto il publisher: Diablo IV ha visto perfino l'allontanamento del game director, cosa che ha inevitabilmente ha comportato dei ritardi nello sviluppo.
A Overwatch andò leggermente meglio, sentendosi unicamente costretto a cambiare nome a un famoso eroe, che condivideva il nome di uno sviluppatore coinvolto in questa vicenda.
Activision-Blizzard ha svelato questa scelta molto difficile all'interno di un rapporto pubblicato in merito ai guadagni ottenuti negli ultimi mesi dal publisher (via TheGamer).
Nel suo interno viene infatti spiegato che i cambiamenti avvenuti in diversi ruoli chiave, causato dall'investigazione ancora in corso nei confronti di Activision-Blizzard, ha fatto comprendere al publisher che servirà più tempo per assicurare la giusta qualità per i capitoli di franchise più importanti.
Sebbene venga comunque rivelato che c'è tutta l'intenzione di proporre nuovi prodotti per il 2022, viene dunque annunciata ufficialmente la decisione di aver posticipato il lancio di Overwatch 2 e Diablo IV «più in avanti rispetto a quanto inizialmente programmato».
Queste dichiarazioni lasciano intendere che il sequel di Overwatch e l'ultimo Diablo potrebbero saltare perfino il 2022, arrivando dunque a venire lanciati, se tutto andrà bene, solo nel 2023.
La situazione non è stata aiutata dalla decisione arrivata in queste ore di Jen Oneal, la co-leader recentemente eletta per Blizzard, di abbandonare la compagnia: la dirigente venne scelta per questo importante ruolo proprio in seguito alle accuse arrivate al publisher.
Il rinvio di questi titoli costringeranno dunque a rivedere i bilanci sui guadagni che erano stati previsti dal publisher, che comunque sottolinea ritenere essere la giusta decisione per il futuro di questi franchise.
Sembra dunque che i fan dovranno ancora aspettare a lungo per questi giochi attesi: la speranza è, naturalmente, che il tempo extra possa servire ad Activision-Blizzard non solo per garantire la giusta qualità per i prodotti in uscita, ma per risolvere anche i problemi interni e garantire un posto sicuro ed inclusivo per tutti i dipendenti.
Era già stato confermato, oltre ad essere piuttosto evidente, che i titoli non sarebbero usciti nel 2021, ma stando alle ultime dichiarazioni il lancio potrebbe essere ancora più distante di quanto fosse possibile prevedere.
Gli stessi sviluppatori di Overwatch 2 avevano ammesso che serviva loro più tempo per mostrarlo nel dettaglio, giustificando così la sua assenza al Blizzcon.
Activision-Blizzard sta lavorando duramente per instaurare un nuovo ambiente inclusivo, cercando di eliminare tutti quegli elementi che possono essere ritenuti problematici: un esempio di ciò è stata la rimozione di diverse battute a sfondo sessuale da World of Warcraft.
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