Ci siamo trovati spesso, sulle nostre pagine, a parlare dell'importanza di un gaming per tutti. Un gaming che non faccia sentire fuori posto nessuno e in cui nessuno si senta in diritto di mettere a disagio qualcun altro per le sue differenze rispetto a quello che, per anni, è stato tramandato superficialmente come l'ideale "standard" del videogiocatore.
È per questo che tempo addietro abbiamo proposto le nostre riflessioni sull'importanza delle protagoniste dei videogiochi e il messaggio che possono comunicare all'intera community: uno di diversità, inclusione e di un medium dove c'è spazio per tutte le persone. Un messaggio che, evidentemente, anche PlayStation Italia sposa, considerando l'iniziativa che da oggi porta a Firenze una statua temporanea di Aloy, l'eroina dell'imminente Horizon: Forbidden West.
PlayStation, che ha pubblicizzato l'iniziativa sul suo blog ufficiale, ha spiegato che la statua rimarrà al suo posto fino al 25 febbraio e potete vederla in Piazza Madonna della Neve, nel Complesso delle Murate, nella città fiorentina che come ben sappiamo è una delle grandi e straordinarie culle culturali italiane.
Sappiamo che, in Italia, è stato evidenziato di recente il fatto che siano presenti pochissimi monumenti chiamati a celebrare il ricordo di donne che hanno compiuto grandi imprese nel passato: per questo, ecco che Aloy funge da "placeholder", nell'idea di PlayStation, incarnandole tutte.
«Protagonista del gioco, in uscita il 18 febbraio, Aloy è un’icona virtuale ma allo stesso tempo realistica. Aloy rappresenta una delle possibili espressioni dell’incredibile complessità psicologica del genere umano, ai fini del racconto, non è centrale la differenza di genere, ma il valore della diversità» spiega, nella nota ufficiale, la divisione videoludica di Sony.
«Diversità intesa come unicità, come espressione della straordinarietà del singolo. Nata e cresciuta da emarginata, Aloy ha una prospettiva unica sul mondo. Si sente un’estranea, ma grazie alla sua intelligenza emotiva e a una spiccata empatia, con perseveranza e impegno, sfida lo status quo per dedicarsi alla ricerca instancabile della verità e alla scoperta di sé».
Ed ecco che così l'eroina indomita di Guerrilla Games porta sulle sue spalle il simbolo delle donne del passato:
«La statua di Aloy a Firenze tiene il posto a tutte le donne del passato che ne abbiano condiviso i valori, contribuendo ad accrescere, in modi diversi e originali, a volte in maniera discreta ma significativa, il patrimonio artistico, culturale, scientifico e sociale del nostro Paese, pur non essendo sempre state celebrate nell’ambito della toponomastica».
La toponomastica italiana, ad oggi, ricorda soprattutto figure femminili legate a storia nazionale o locale, alla letteratura, alle religione o allo spettacolo. Poco spazio, invece, per le donne di scienza, delle arti figurative, del mondo del lavoro o dello sport.
«Il potere più grande della toponomastica» spiega Maria Pia Ercolini, Presidente di Toponomastica femminile «è creare modelli, rimandare a immaginari, oltre a rappresentare una volontà. L’iniziativa di Sony Interactive Entertainment Italia apre un canale di comunicazione preferenziale con le giovani generazioni sull’importanza di modelli culturali, una riflessione su quali vogliano conservare, e a quali vogliano dare valore».
E Firenze, con il giardino a Tina Anselmi, la terrazza Marielle Franco e la targa a Maria Petroncini sta lavorando attivamente per avere una toponomastica che ricordi e valorizzi i modelli al femminile, per le donne di oggi e quelle di domani.Ora, per una settimana, potrà contare anche su Aloy.
Se volete seguire le avventure di Aloy, cominciate da Horizon: Zero Dawn per scoprire le sue origini da emarginata.