One Piece Odyssey | Provato - Un JRPG vero e proprio
Abbiamo passato le prime ore in compagnia della ciurma di Luffy nel nuovo RPG di Bandai Namco, One Piece Odyssey.
a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Bandai Namco, ILCA Inc.
- Produttore: Bandai Namco
- Distributore: Bandai Namco
- Piattaforme: PC , PS4 , XSX , PS5 , SWITCH
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 12 gennaio 2023 - 26 luglio 2024 (Switch)
Se dovessimo indicare uno dei manga e anime più influenti degli ultimi vent’anni il primo nome a venirci in mente sarebbe indubbiamente One Piece. La serie creata dal mangaka Eiichiro Oda è diventata in breve tempo una delle più amate dal pubblico di tutto il mondo, tanto che attualmente il fumetto è entrato nel Guinness dei primati come opera realizzata da un singolo autore con il maggior numero di copie vendute in assoluto, che per la precisione sono ormai più di 500 milioni.
Ovviamente una serie così di successo non poteva non espandersi in altri media e tra questi non poteva mancare il videogioco. One Piece Odyssey è la sua ultima incarnazione videoludica, che porterà la ciurma di Luffy su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One e Series X/S e PC il prossimo 13 gennaio.
Il titolo è sviluppato da ILCA, studio giapponese famoso prevalentemente per aver realizzato lo scorso anno Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente (qui trovate la nostra recensione), remake degli originali titoli della serie di Game Freak. Questo è il primo progetto davvero grosso che la software house realizza da zero: in passato si era dedicata soltanto a titoli minori e aveva soprattutto svolto il ruolo di supporto per altri studi, partecipando alla realizzazione di giochi come Yakuza 0, Nier Automata e Dragon Quest XI.
Un buon curriculum, che verrà messo alla prova da questo nuovo RPG dedicato a One Piece. Abbiamo passato ben quattro ore in compagnia del nuovo titolo prodotto da Bandai Namco e possiamo già anticiparvi che tra i videogiochi dedicati all’opera di Eiichiro Oda è quello che negli ultimi anni ci ha divertito di più.
Un titolo per i fan
A livello narrativo, One Piece Odyssey (potete già prenotarlo su Amazon) inizia come gran parte delle avventure vissute da Luffy e dalla sua ciurma. Il gruppo raggiunge una nuova isola misteriosa e subito la situazione si fa rocambolesca, visto che la Thousand Sunny, la famosa nave del gruppo, viene lanciata in cielo da un colossale getto d’acqua chiamato Knock Up Stream.
Ci ritroviamo così con la nave bloccata in acqua e i vari protagonisti dispersi per via dell’incidente. La cosa bella di questo titolo è che, a differenza di molti altri giochi del passato, avremo dalla nostra tutti e nove i membri della ciurma di Luffy (manca solo Jinbe, acquisto recente nel manga e nell’anime) che potremo utilizzare a piacimento nell’esplorazione e che, come vedremo più avanti, saranno, ciascuno a suo modo, fondamentali per certe azioni specifiche.
Una volta riunita la ciurma, scopriremo che il gruppo è finito sull’isola di Waford, un luogo misterioso che sembra celare un segreto molto importante, tanto che anche i Gorosei, o Cinque Astri di Saggezza (coloro che sono in cima al Governo Mondiale), sono preoccupati dai misteri che Luffy e i suoi potrebbero svelare e decidono così di mandare una nave della Marina a indagare.
Stando a Nico Robin, l’archeologa del gruppo, Waford ha qualcosa a che fare con Jaya e le Isole nel Cielo, che i fan di One Piece ricorderanno bene, ma le informazioni in nostro possesso per il momento si fermano qui. A un certo punto il gruppo incontra i due personaggi inediti pensati appositamente per questo gioco: Lim, una giovane ragazza con strane capacità legate ai ricordi, e Adio Suerte, un esploratore dotato dei poteri dei Frutti del Diavolo che aiuta i nostri ad ambientarsi sull’isola.
Lim toccherà Luffy e tutti gli altri membri della ciurma, estraendone dei cubi contenenti le loro memorie e abilità, una scusa narrativa per far tornare i nostri personaggi a livello 1. Il prologo infatti, prima di questo debuff di trama, vedeva i personaggi a livello 40 e dotati di gran parte delle abilità viste nel manga.
Lim è insomma un plot device fatto personaggio, che tramite il misterioso potere dei cubi potrà anche creare una sorta di mondo alternativo basato sui ricordi dei personaggi. Infatti, dopo una prima sezione introduttiva ambientata a Waford, ci siamo ritrovati proprio nei ricordi relativi alla Saga di Alabasta, una delle prime e più famose di One Piece. Da quanto visto, gli eventi però non saranno uguali a quanto già vissuto nel manga e nell’anime perché, come ci dice Lim stessa, i ricordi spesso sono imprecisi e non rappresentano perfettamente la realtà come si è svolta.
La storia di One Piece Odyssey ci è sembrata dunque puntare molto sul fanservice e sulla volontà di farci rivivere alcuni dei momenti più belli del manga di Eiichiro Oda – infatti sono già state confermate, al suo interno, due saghe molto amate dai fan come Alabasta e Water 7. Onestamente ciò non ci dispiace affatto, specialmente essendo le storie originali rivisitate in questo modo. I dialoghi tra i personaggi sono divertenti e ILCA sembra aver fatto un buon lavoro nel dare il giusto carattere ai vari Luffy, Zoro, Sanji, Nami e via dicendo.
Inoltre ci sono anche diversi misteri, legati all’isola e ai personaggi inediti, che potrebbero nascondere qualche interessante colpo di scena. Naturalmente sarà difficile essere all’altezza dell’opera originale, ma qualsiasi lavoro non curato dallo stesso Oda deve vedersela con le limitazioni poste dal non poter raccontare eventi che non siano già stati trattati nel manga o che svelino troppo del futuro di quest’ultimo.
Tutto sommato, per quanto visto finora, se si chiude un occhio sugli elementi introdotti apposta per essere fanservice, la storia è godibile e fa piacere assistere ai simpatici scambi di battute tra gli amati personaggi di One Piece.
One Piece in versione RPG
La struttura di One Piece Odyssey è quella di un classico RPG giapponese: dall’esplorazione con la classica alternanza tra dungeon e città fino al combat system a turni, il titolo di ILCA è un JRPG a tutti gli effetti. Bisogna dire però che gli sviluppatori sanno bene quali sono i punti di forza e i punti deboli del genere e hanno cercato di alleggerire questi ultimi in diversi modi.
Per quanto le zone che visiteremo saranno piuttosto lineari, con le classiche deviazioni piene di tesori e altri oggetti utili, ci sarà la possibilità di utilizzare tutti i membri della ciurma di Cappello di Paglia per superare determinate difficoltà. Luffy ad esempio potrà usare il suo corpo di gomma per agganciarsi ad alcuni punti e superare burroni e altri ostacoli, Zoro sarà in grado di tagliare cancelli e forzieri di ferro, Usopp potrà colpire alcuni oggetti posizionati in alto con la sua mira infallibile, mentre Chopper sfrutterà la sua bassa statura per infilarsi in cunicoli stretti. Questo per citare solo alcune delle abilità speciali dei personaggi.
Esplorare dunque non risulterà mai noioso; inoltre, mentre ci sposteremo da un punto all'altro dell'isola, assisteremo spesso a dialoghi divertenti tra i personaggi. In alcuni punti ci si potrà anche accampare, per recuperare le forze e fare “festa” con l’opzione Party, che ci mostrerà i nostri bere e mangiare allegramente: indubbiamente uno degli elementi caratteristici di One Piece.
Accamparsi sarà importante, perché consentirà di accedere a varie funzioni speciali, come la cucina di Sanji, che ci fornirà dei potenziamenti per gli scontri successivi, o l’officina di Usopp, in cui potremo creare delle Trick Balls, in grado di applicare dei debuff ai nemici in combattimento. Dopo ogni riposo inoltre avremo un bonus all’esperienza guadagnata e alle chance di fare un colpo critico per le successive dieci battaglie.
I dungeon da noi visti sono stati soltanto un paio. Questi, per essere i primi, ci sono sembrati ben disegnati, lineari ma non banali, con percorsi che nascondono anche degli oggetti segreti. Presente anche qualche enigma ambientale interessante, che per essere superato sfrutta piuttosto bene le abilità uniche dei personaggi.
Ovviamente, in un RPG non potevano mancare le quest secondarie. Ne abbiamo potute fare solo un paio durante la nostra visita ad Alabasta: in una abbiamo dovuto combattere contro i mitici Dugonghi Kung Fu, che i fan di One Piece ricorderanno sicuramente, mentre l’altra, molto più elaborata, riguardava la caccia ai ricercati, cosa che calza a pennello nel mondo di One Piece; in questo caso dovremo accettare dei contratti per affrontare diversi criminali e altri pirati, tra cui alcune vecchie conoscenze minori tratte dall’opera stessa.
Ogni taglia sarà anche arricchita da un po’ di narrazione, che la renderà più interessante e non semplicemente un "vai al punto designato - sconfiggi il nemico - incassa il premio". Gli sviluppatori hanno garantito di aver inserito delle sidequest maggiormente legate alla storia dei personaggi e del mondo di One Piece, con anche alcune sorprese, e poche quest semplici e banali, ma dovremo verificare se sarà così nel gioco completo.
A livello grafico, One Piece Odyssey (già prenotabile su Amazon in diverse versioni) sfrutta l’Unreal Engine 4, risultando uno dei titoli dedicati alla serie più piacevoli da vedere, per quanto riguarda sia la resa dei personaggi su schermo che le ambientazioni molto colorate e ricche di dettagli. Le animazioni, specialmente quelle di Luffy e della sua ciurma in battaglia, sono ben fatte e fedeli alle controparti viste nell’anime. Non si grida al miracolo, ma nel complesso non ci è parso ci sia nulla di troppo problematico.
I combattimenti di One Piece Odyssey
L’aspetto più interessante di One Piece Odyssey è il suo sistema di combattimento. Questo è strutturato come un classico sistema a turni, ma ha delle particolarità che lo rendono piuttosto atipico anche per i veterani dei JRPG.
La prima cosa che salta all’occhio è che non esiste una singola area dove vengono divisi in due schieramenti i nemici e gli alleati. L’arena è infatti divisa in diverse zone ed è possibile che ogni membro del nostro party, che può essere composto da massimo quattro elementi, possa trovarsi contro uno o più nemici. Gli attacchi dunque non si distinguono soltanto in attacchi contro un singolo o un gruppo di avversari, ma anche contro avversari posizionati nella stessa area in cui si trova il personaggio utilizzato o contro quelli che sono in una zona diversa.
Nel proprio turno ci si può spostare liberamente da un’area all’altra, magari per dare manforte a un personaggio circondato, dato che i nemici solitamente attaccheranno solo quello nella loro area.
Questo sistema aggiunge un livello di strategia molto più profondo rispetto ai classici sistemi a turni, grazie anche alla possibilità di impostare liberamente le posizioni dei membri del party. Ad esempio si potranno mettere personaggi tank come Luffy e Zoro nella stessa area dei nemici, mentre Nami e Usopp potranno attaccare comodamente da un'altra area, in tutta sicurezza.
A ciò si aggiungono anche le varie tipologie di attacco possibili, che sono tre in totale: potenza, velocità e tecnica. Ogni personaggio o nemico appartiene a una di queste categorie, che funzionano un po’ come sasso, carta e forbici: potere batte velocità, velocità batte tecnica, tecnica batte potere. Per questo motivo è possibile cambiare i membri del proprio party al volo, in qualsiasi momento della battaglia, in modo da adeguarsi alla tipologia di nemici che si ha di fronte.
Ma non è finita qui, perché ci sono anche le proprietà elementali e gli status da legare a certi attacchi. Ad esempio Sanji, con la sua tecnica Diable Jambe, potrà infliggere danni da fuoco, mentre Nami, con il suo bastone Clima Tact, potrà scagliare fulmini che causeranno danni elettrici. I nemici potranno infatti essere deboli a un elemento o anche a uno status, come sonno, veleno, paralisi ecc. Ma attenzione, perché ovviamente questo varrà anche per i nostri personaggi.
Il combattimento a turni di One Piece Odyssey all’apparenza risulta semplice e, in effetti, i comandi sono molto basilari: avremo attacco, oggetti, skill e fuga. In realtà, con tutte queste opzioni, gli scontri si riveleranno ben presto più complessi e variegati del previsto. Alcuni attacchi hanno anche degli effetti particolari, come quello di scagliare i nemici contro altri nella loro stessa area, facendo danno a entrambi, o di scagliarli in aree differenti.
Esiste poi una particolare meccanica chiamata Dramatic Scenes, a volte legata alla storia, a volte casuale, che mette in gioco delle condizioni speciali come ad esempio la sconfitta di un nemico in pochi turni oppure il soccorso di un membro del nostro party prima che soccomba contro il nemico. In caso si riescano a soddisfare le condizioni richieste, si riceveranno punti esperienza extra e anche oggetti rari.
Non poteva però esserci un gioco di One Piece senza gli attacchi speciali che rendono famosa la serie e infatti il combattimento verte proprio su di loro, che non andranno centellinati. Si useranno infatti più le skill che gli attacchi base. Ogni personaggio, nel menu skill, avrà i suoi attacchi caratteristici, che costeranno Tension Point.
Questi sono tanti per ogni personaggio, ma capiterà di doverli ricaricare: per farlo basterà attaccare i nemici con un attacco normale o tramite oggetti, anche se a ogni nuovo combattimento verranno in parte rigenerati. Esistono anche degli attacchi di squadra, che però non erano disponibili nella nostra prova, dato che probabilmente si sbloccheranno più avanti nella storia.
Essendo Odyssey un RPG dedicato a One Piece, si può pensare che non ci sia bisogno di equipaggiamento, dato che i nostri eroi non indossano armature né hanno armi fisse. Invece esiste un sistema di potenziamento legato a dei particolari cristalli da inserire in una specie di griglia di forma quadrata.
Ogni personaggio ha la sua e bisognerà incastrare i cristalli, di varie forme e dimensioni, in stile Tetris. Questi cristalli ci potranno dare dei bonus consistenti, come la possibilità di recuperare HP e TP dopo ogni attacco fatto o subíto, oppure dei potenziamenti alle statistiche. La griglia, andando avanti con il gioco, potrà anche essere espansa, inoltre le stesse mosse speciali potranno essere rese più potenti, trovando in giro per la mappa dei cubi che andranno poi inseriti negli slot di ogni mossa.
Il sistema di combattimento di One Piece Odyssey ci ha sorpresi in positivo. I combattimenti sono divertenti e veloci e hanno una certa complessità di fondo che li rende molto più strategici di quanto sembri. Gli sviluppatori hanno davvero analizzato punti deboli e di forza degli RPG classici e hanno cercato di ottimizzare il loro gioco al meglio: ne è un’altra prova la possibilità di velocizzare l’azione durante i combattimenti, così da non doversi sorbire ogni volta la stessa animazione di una mossa, che può essere bella le prime volte, ma alla lunga potrebbe stancare. In questo modo si evita anche di perdere troppo tempo negli scontri minori.
Alla fine delle nostre quattro ore di provato ci sentiamo di dire che questa volta potrebbe avere un gioco di One Piece che possa finalmente soddisfare i fan e non vediamo l’ora di scoprire se sarà così tra un mese, quando il titolo uscirà.
Le Migliori Offerte per One Piece Odyssey
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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Combat system classico a turni, ma molto più variegato e complesso di quanto sembri
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Esplorazione molto varia grazie alle abilità dei personaggi
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Storia interessante e che punta al fanservice puro...
Contro
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...per questo alcune trovate fatte apposta per giustificare gli eventi potrebbero non piacere a tutti
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Struttura delle mappe e delle quest secondarie forse anche troppo classica