La decisione di rendere Nintendo Switch 2 Welcome Tour, un "gioco tutorial" che illustra le principali novità della console, un titolo disponibile esclusivamente a pagamento ha sollevato numerose perplessità, sia tra i giocatori che tra gli esperti dell'industria.
Nelle scorse giornate vi avevo raccontato infatti di una sottile stoccata lanciata addirittura da Reggie Fils-Aimé, l'ex presidente di Nintendo of America che ha ricordato la sua personale battaglia per includere Wii Sports all'interno delle console, con risultati che oggi conosciamo tutti.
Evidentemente Nintendo ha deciso di allontanarsi da questa visione per provare a inseguire unicamente il profitto: una decisione che ha lasciato perplesso anche Shuhei Yoshida, storico ex dirigente di PlayStation che aveva già criticato le strategie adottate per Switch 2.
Nel corso di un suo intervento al podcast Easy Allies (via 80 Level), Yoshida non nasconde affatto di ritenere la scelta di rendere Nintendo Switch 2 World Tour un gioco a pagamento sbagliata:
«Non riesco a capire. Vorresti che tutti lo provassero, giusto? Vorresti che comprendano meglio il sistema Switch e che ne diventino fan.
Le persone decideranno se pagare o meno i 10 dollari per il Welcome Tour, e quelli che non lo faranno non sapranno cosa si stanno perdendo, giusto?».
L'ex dirigente PlayStation ha poi proseguito l'intervento parlando di una «occasione persa» per Nintendo, pur comprendendo che il tutto potrebbe nascere da una contrarietà della compagnia per i titoli free-to-play.
Considerando che buona parte del focus di Welcome Tour risiede nell'illustrare le nuove funzionalità nascoste dei Joy-Con di Switch 2 (che trovate anche su Amazon) ritengo anch'io che questa scelta abbia poco senso, se non si guardano i guadagni a breve termine.
È vero infatti che il titolo viene proposto a un costo basso, ma proprio per questo motivo Nintendo avrebbe potuto "assorbirlo" e renderlo disponibile gratuitamente, come già fatto per Wii Sports o, citando una piattaforma rivale, come fatto da PS5 per l'eccellente Astro's Playroom.
Ma la casa di Kyoto non sembra avere alcuna intenzione di fare alcun passo indietro, giustificandolo come un «software robusto» che merita il prezzo richiesto.
Spiace dirlo, ma sono veramente penosi.
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