Xbox Series X quanto sarà veloce? Ecco Xbox Velocity Architecture

Microsoft fa il punto sulle tecnologie che animano la sua console next-gen Xbox Series X

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Microsoft non ha certo nascosto, fin dalla presentazione della sua console, di puntare sulla forza bruta per Xbox Series X. Anche di recente, la casa di Redmond ha rimarcato che la sua piattaforma next-gen conterà su un hardware che la renderà la più potente tra le concorrenti e, a quanto viene specificato oggi, anche una particolarmente veloce.

Attraverso il sito ufficiale, infatti, il director of program management Jason Ronald ha spiegato che Microsoft ha lavorato per mettere insieme diversi elementi che garantissero la velocità di cui dovremmo godere all’arrivo della piattaforma: sotto la sua scocca, ricordiamo, trovate delle architetture RDNA 2Zen 2 firmate AMD, oltre a 16 GB di memoria GDDR6 con e 10 GB di GPU a 560 GB/s.

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In particolare, Ronald ha posto l’accento sulle scelte di design e sviluppo che Microsoft ha voluto battezzare come Xbox Velocity Architecture. Nello specifico, parliamo dell’insieme delle soluzioni adottate per reinventare il sotto sistema I/O: «se il processore custom è il cuore di Xbox Series X, Xbox Velocity Architecture è la sua anima.»

A far parte di questa architettura sono l’SSD NVMEblocchi di decompressione con accelerazione hardware, un nuovo layer API DirectStorage e il Sampler Feedback Streaming.

Nel primo caso, parliamo di un SSD da 1 TB che vanta un throughtput I/O da 2,4 GB/s, di quaranta volte superiore a quello di Xbox One. A dispetto dei normali SSD, però, questo prodotto per Series X è progettato per alte performance che devono essere costanti, e non che ragionino per picco. Il risultato, spiega Ronald, è che «gli sviluppatori hanno così un livello garantito di performance I/O in qualsiasi momento, e possono con sicurezza progettare e ottimizzare i loro giochi, rimuovendo barriere e costrizioni che oggi devono invece trovare il modo di aggirare.»

Per quanto riguarda la decompressione, invece, si potrà utilizzare soprattutto per ridurre le dimensioni degli asset del gioco, con performance migliori di cento volte rispetto a quelle della generazione corrente.

La casa di Redmond, insomma, sottolinea di aver lavorato in modo certosino all’architettura della sua prossima macchina da gioco, che non teme confronti in termini di hardware. Attendiamo ora di scoprire la line-up di titoli che Phil Spencer e la sua squadra offriranno ai giocatori, quando il 23 luglio prossimo assisteremo all’evento Xbox Game Showcase dedicato ai videogiochi.

Fonte: Microsoft

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