Xbox punta tutto sull'IA generativa: «Presto avremo un catalogo di giochi»

Il CEO di Microsoft commenta il potenziale dell'IA generativa Xbox Muse, affermando che presto ci saranno tanti giochi creati in questo modo.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Nelle scorse giornate è arrivato un annuncio rivoluzionario in casa Xbox che, come ampiamente prevedibile, ha fatto discutere fortemente appassionati e addetti ai lavori: è stata infatti annunciata Xbox Muse, un modello di IA generativa che verrà presto adottata per lo sviluppo dei videogiochi.

Phil Spencer ne ha descritto il potenziale non solo per contribuire allo sviluppo di nuovi titoli, ma anche per sfruttarla come aiuto per la preservazione videoludica: un'idea subito bocciata da chi si occupa davvero di salvare i videogiochi.

Probabilmente l'intenzione è quella di sfruttare la tecnologia per aiutare a far crescere il catalogo di Game Pass Ultimate (lo trovate su Amazon) con titoli di vecchia data appartenenti agli sviluppatori acquisiti negli ultimi anni, anche se è difficile stabilire con quali risultati.

Dal canto suo, Microsoft non sembra avere intenzione di ascoltare critiche e perplessità, decidendo di andare dritto per la propria strada: il CEO Satya Nadella si è spinto anche oltre, anticipando perfino che presto potremmo vedere tantissimi videogiochi sviluppati in questo modo.

In un'intervista rilasciata al Dwarkesh Podcast (via VGC), il capo di Microsoft spiega che ci sono già piani per l'utilizzo in brevi tempi di questa tecnologia:

«Presto avremo un catalogo di giochi che inizieranno ad utilizzare questi modelli, o su cui addestreremo questi modelli per la generazione, per poi iniziare a giocarli».

Satya Nadella spiega di averlo provato insieme a Phil Spencer e di aver provato meraviglia dopo che l'IA ha generato risultati credibili dopo input in un gioco testato a livello interno, paragonando il tutto a quando ChatGPT ha iniziato a completare le prime frasi di senso compiuto.

Personalmente continuo a ritenere che l'IA generativa debba stare lontana dal processo di creazione dei videogiochi e dalla preservazione videoludica, pur riconoscendo che potrebbe avere dei vantaggi per semplificare alcune operazioni più "ripetitive" e nelle fasi di testing.

Ma dato che la casa di Redmond non sembra avere intenzione di fare marcia indietro, non possiamo fare altro che attendere di vedere con persona eventuali sviluppi: vi terremo aggiornati.

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